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Il prezzo dell’elettricità a livelli da record

Il rincaro del petrolio ha un effetto trainante anche sui prezzi dell'elettricità Keystone Archive

L'effetto del caro petrolio si riflette sul prezzo dell'elettricità; un aumento che per il momento in Svizzera non si ripercuote sul consumatore.

I prezzi elevati potrebbero però in futuro giovare alla sicurezza dell’approvigionamento e allo sviluppo delle energie rinnovabili.

I prezzi del petrolio sono alle stelle: aumentano la benzina, l’olio da riscaldamento e tutti i prodotti derivati dal greggio. Questo effetto trainante ha inoltre delle conseguenza sul costo dell’elettricità, in particolare in quei paesi dove è forte la presenza di centrali termiche.

In Italia, dove quasi l’80% dell’elettricità è prodotta dalle centrali termiche, quest’anno le famiglie pagheranno diversi euro in più. Secondo una valutazione di Federconsumatori, solo per la luce la bolletta dovrebbe essere più salata di oltre 10 euro e per il gas di quasi 50. In Germania, molte aziende sono in grosse difficoltà, in particolare quelle attive nel settore dell’alluminio, dove è necessaria molta energia.

I prezzi all’ingrosso sul mercato dell’European Energy Exchange, la borsa dell’elettricità con sede a Lipsia, sono in costante crescita, sia per quanto concerne il mercato a corto termine («spot market») che quello a lungo termine.

Un’evoluzione che si riscontra anche per l’indice delle transazioni a corto termine effettuate sul mercato svizzero, che si basa sulla compravendita dei surplus energetici giornalieri da parte dei grossi distributori. Lo Swiss Electricity Price Index (SWEP) dal 1998 ad oggi è praticamente triplicato.

In Svizzera i prezzi calano…

Contrariamente a quanto accade in altri paesi, in Svizzera questo aumento ha avuto pochi effetti sulle bollette pagate dai consumatori. Anzi, le fatture sono diminuite. Secondo alcuni calcoli, negli ultimi dieci anni i prezzi sono calati di circa il 14%. Un calo che però tutto da relativizzare, poiché rispetto al resto dell’Europa, in Svizzera il prezzo dell’energia è più elevato.

Contrariamente a quanto accade in Germania o in Italia, in Svizzera oltre il 90% dell’elettricità è prodotta nelle centrali idroelettriche o nucleari ed il prezzo del greggio ha un influsso minimo. Anche la Svizzera, però, per far fronte alla richiesta in alcune ore della giornata deve importare elettricità. A medio termine il prezzo potrebbe quindi crescere.

Inoltre, in Svizzera vige un sistema di monopolio. Non essendo liberalizzato, il mercato dell’elettricità funziona un po’ «come un mercato ipotecario con dei prestiti a lungo termine e ad interessi fissi», spiega a swissinfo Steivan Defilla, esperto energetico in seno al Segretariato di Stato dell’economia. In altre parole, la bolletta pagata dal consumatore non subisce cambiamenti repentini in base alla domanda e all’offerta.

A far le spese di questo aumento dei prezzi dell’elettricità – afferma Defilla – sono oggi soprattutto i piccoli distributori che non hanno una produzione propria, come ad esempio dei comuni. Dipendendo spesso da un solo fornitore, non hanno nessuna capacità negoziale e devono accettare il prezzo stabilito.

A trarne beneficio sono invece quei produttori che possono disporre di riserve da immettere sul mercato, ad esempio centrali idroelettriche con bacini ben riempiti.

… ma fino a quando?

In un futuro prossimo l’evoluzione del prezzo dell’energia elettrica in Svizzera dipenderà molto da come verrà liberalizzato il mercato. In un primo tempo – afferma in un’intervista all’«HandelsZeitung» Heinz Karrer, responsabile dell’Axpo – i prezzi dovrebbero dapprima scendere e poi di nuovo salire.

In un’articolo apparso sulla «Berner Zeitung», Hanspeter Guggenbühl, un giornalista specializzato nelle questioni energetiche, afferma che l’incremento del prezzo dell’elettricità potrà tuttavia essere positivo.

Per cercare di essere più competitive, le industrie elettriche saranno verosimilmente spinte a modernizzare i loro impianti più vetusti. Un’evoluzione che gioverebbe in particolare alla sicurezza dell’approvigionamento.

Un’opinione condivisa anche da Steivan Defilla. Secondo l’esperto del Segretariato di Stato all’economia, questa evoluzione potrebbe inoltre favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare «la biomassa (tutti i materiali e residui di origine agricola e forestale), che si è ormai avvicinata alla soglia di redditività». Un altro aspetto positivo – sottolinea ancora Defilla – è l’aumento dell’efficacia degli apparecchi elettrici, che cresce con prezzi dell’energia più elevati.

Un dato difficilmente però subirà un’inversione di rotta: il consumo d’elettricità, ormai da decenni in costante e vertiginosa crescita.

swissinfo, Daniele Mariani

Produzione d’elettricità in Svizzera nel 2004
40% Centrali nucleari
4,7% centrali termiche e altre fonti energetiche
25,3% centrali ad acqua fluente
30% Centrali ad accumulazione
Produzione netta nel 2004: 61’090 GWh
Consumo d’elettricità in Svizzera:
2004 56’171 GWh (+1,9%)
2003 55’122 GWh
Parte dell’elettricità nel consumo energetico globale: 23,1%

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