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Il profilo svizzero a Johannesburg

La gestione delle acque è uno dei temi chiave per la Svizzera Keystone

"La Svizzera intende parlare in termini positivi agli Stati e alla comunità internazionale dei risultati che ha ottenuto."

La frase di Walther Fust annuncia lo spazio “Sustainable Switzerland”, aperto a tutti i partecipanti al Vertice Onu sullo sviluppo sostenibile.

Il direttore della cooperazione svizzera pensa ad una piattaforma dove ciascuno possa trovare informazioni made in Switzerland sui temi all’ordine del giorno.

Come dice Philippe Roch, capo dell’Ufficio federale dell’ambiente, bisogna riconoscere anche che la Svizzera è “molto lontana dall’equilibrio tra sviluppo economico e ambiente.”

L’economia si aspetta un sano pragmatismo

Le imprese svizzere vogliono la stessa cosa, ma non necessariamente nella stessa tonalità: non si aspettano dal vertice di Johannesburg né spiegazioni lambiccate, né regolamentazioni complesse.

Secondo la Federazione delle imprese svizzere “economiesuisse”, esse esigono piuttosto “un sano pragmatismo” e ricordano che “il libero scambio mondiale e l’offerta di servizi internazionali sono indispensabili allo sviluppo sostenibile”.

ONG: regole severe

Questo tipo di messaggio è mal recepito dalle organizzazioni non governative, per le quali “la globalizzazione economica ha minato l’idea dello sviluppo sostenibile”. Le ONG svizzere sono molto critiche nei confronti del governo “che non ha mai fatto dello sviluppo sostenibile una priorità”, dice Rosemarie Bär, della Comunità di lavoro delle organizzazioni di cooperazione internazionale e membro della delegazione svizzera.

“Ciò che esigiamo da parte degli Stati sono atti e non parole” aggiunge, facendo così eco ad altre ONG che si aspettano dal Consiglio federale “decisioni chiare e di carattere vincolante”.

Spazio al dibattito

Le ONG disprezzano inoltre la “formula magica dei partenariati” e altre iniziative dette volontarie che permetterebbero agli Stati “di liberarsi delle proprie responsabilità legislative”.

Serge Chappat, capo della delegazione svizzera è ottimista: “Vogliamo un piano d’azione più forte possibile per mettere in pratica l’agenda 21″. Una volta fissato questo quadro, c’è spazio per partenariati ed iniziative private, ma non tollereremo che i governi scarichino le proprie responsabilità sui privati”.

Solidarietà di montagna

La Svizzera approfitterà del Summit per lanciare un partenariato internazionale nelle regioni di montagna che raggruppa una quindicina di paesi, ONG, e alcune società del settore privato.

“L’impegno delle persone coinvolte è molto forte”, constata Jean-François Giovannini, ex vice-direttore della Direzione dello sviluppo e della cooperazione, uno degli uomini chiave del progetto: “È un lavoro a lungo termine, di diversi decenni”.

Bernhard Weissbrodt, swissinfo

Definizione ufficiale: Vertice per lo sviluppo sostenibile di Johannesburg
Durata:26.08.- 04.09.2002 a Johannesburg, Sudafrica
Segretario generale della Conferenza: Nitin Desai, India
Partecipanti: circa 60mila persone, capi di stato, delegazioni ufficiali, NGO, rappresentanti dell’economia, esperti
Media: circa 10mila giornalisti
Preparazione del Summit: 4 incontri, l’ultimo a Bali, Indonesia
Delegazione svizzera guidata dal ministro degli esteri Joseph Deiss

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