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Il PS e il suo manifesto elettorale

I leader del PS durante la presentazione della loro piattaforma elettorale Keystone

I socialisti vogliono «cambiare la Svizzera». In vista delle elezioni federali del 2003, il PS propone «equità, sicurezza e benessere».

Una politica chiaramente a sinistra

Per Christiane Brunner solo affermandosi come una forza politica di sinistra il PS potrà contrastare la politica populista dell’UDC e riconquistare gli elettori che hanno creduto alle facili promesse. Per questo motivo i principi di equità, sicurezza e benessere devono rappresentare le fondamenta della riflessione e dell’azione politica della sinistra.

In materia di politica economica il PS si impegnerà per una crescita durevole. La Svizzera deve poter sfruttare il suo potenziale di crescita del 2-3% annuo, una crescita che deve andare di pari passo con la giustizia sociale, con una ristrutturazione ecologica e con un’integrazione all’Unione europea, ha spiegato la consigliera nazionale Susanne Leutenegger-Oberholzer. In nome di una maggiore democrazia, dovrebbe inoltre essere estesa la co-decisione dei lavoratori nelle aziende e la piena trasparenza sugli stipendi dei quadri dirigenti.

Service public e sicurezza

Il Partito socialista intende difendere tenacemente il principio del servizio pubblico, vista anche quale principale arma per combattere la politica neoliberista della destra. “Dopo il referendum sull’apertura del mercato dell’elettricità occorrerà concentrarsi sulla Posta e sul traffico pubblico”, ha detto Hans-Jürg Fehr, vicepresidente del partito.

Nel progetto di piattaforma figura inoltre un capitolo dedicato alla sicurezza pubblica e alla criminalità urbana, tema che aveva creato qualche polemica all’interno del partito. L’idea di introdurre poliziotti di quartieri era stato visto da alcuni come una goffa e ingiustificata reazione alle proposte della destra contro la microcriminalità legata agli stranieri.

“Il concetto di sicurezza deve essere inteso in senso ampio”, ha spiegato Christiane Brunner, anche perché “la criminalità in quanto tale non ha nulla a che vedere con l’immigrazione”. Il progetto contempla comunque proposte riguardanti la sicurezza pubblica nelle città. Si tratta di puntare sulla prevenzione, sull’integrazione e su una repressione mirata, ha precisato Fehr: “Questa è la nostra alternativa alla politica nazionalista che non fa altro che fomentare paure”.

Immigrazione

In un documento separato il PS si china però sulla questione immigrazione in cui presenta le proprie rivendicazioni. In linea di principio, per i socialisti, tutti gli stranieri residenti in Svizzera devono disporre degli stessi diritti riconosciuti negli accordi bilaterali con l’Unione europea. Una variante punta ad introdurre questa parità subito, una seconda soltanto dopo un periodo di transizione in cui i cittadini dell’UE abbiano la priorità sul mercato del lavoro.

Queste e altre proposte del progetto non mancheranno di fare discutere la base socialista. “Mi attendo dozzine di proposte di modifiche”, ha detto il segretario del PS, Reto Gamma. Le sezioni avranno tempo 10 settimane per prendere posizioni in vista di delineare la piattaforma elettorale definitiva che verrà approvata dal congresso il prossimo 19/20 ottobre a Zurigo.

Luca Hoderas

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