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Il pubblico fatica ad adottare le energie rinnovabili

Pannelli solari all'aeroporto di Ginevra Keystone

swissinfo si è recato al primo salone svizzero sulle energie rinnovabili. Se il futuro del globo dipende dall'affluenza di pubblico a Energytech, allora c'è poco da stare tranquilli.

Durante la nostra visita, il numero di espositori superava quello dei visitatori. E questo a Losanna, la città vodese che nel 2005 ha vinto la medaglia europea per la sua politica pionieristica in materia di energie rinnovabili.

«Il 66% del fabbisogno energetico della città è coperto da energie rinnovabili. Un fatto che molta gente non afferra per niente», afferma a swissinfo Jürg Stierli delle aziende comunali di Losanna (Vaud).

«Non è tardi per un cambio di mentalità nell’opinione pubblica, ma bisogna darsi una mossa. I benefici delle energie rinnovabili sono qui da vedere. Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni non ci pensino due volte ad integrarle», prosegue.

Ma come persuadere il pubblico – apparentemente imperturbato dal costante flusso di notizie apocalittiche sul riscaldamento globale – ad ingaggiarsi in favore del clima?

Le alternative non mancano: il salone Energytech di Losanna ospita una quarantina di espositori, i quali presentano caldaie a legna, pannelli solari, sistemi di riscaldamento geotermico o ancora turbine a vento e ad acqua.

Sfortunatamente, commenta il direttore di Energytech, l’aspetto finanziario assume un ruolo di rilievo: «La gente vuole cambiare modo di vita, ma non credo che sia pronta a pagare di più per un’automobile a motore ibrido o per un sistema di riscaldamento a legna».

«Governo e cantoni devono favorire il cambiamento di attitudine dei cittadini offrendo dei sussidi», sottolinea Christophe Vuillermet.

L’Ufficio federale dell’energia indica a questo proposito che la maggior parte delle autorità cantonali propongono delle sovvenzioni. Sussistono però grandi differenze tra un cantone e l’altro.

Il governo sostiene dal canto suo i progetti incentrati sulle energie rinnovabili con 14 milioni di franchi all’anno.

Riduzioni fiscali

Per Bernard Vermeulen, responsabile vendite di Lopper Kesselbau (una ditta che produce caldaie a legna), la Svizzera dovrebbe seguire l’esempio della Francia. Alle famiglie francesi che installano una caldaia ecologica o dei pannelli solari, lo Stato rimborsa metà dei costi sottoforma di riduzioni fiscali.

«Negli ultimi cinque anni abbiamo notato un interesse crescente per le nostre caldaie, in parte a causa dell’aumento del prezzo del petrolio e di una maggiore coscienza ambientale. Ma non è ancora abbastanza», rileva.

«Bisogna essere dei pazzi per non credere che il clima si stia riscaldando. Basta osservare il ghiacciaio del Trient: è incredibile di quanto si sia ridotto in dieci anni», commenta Vermeulen.

Per un’economia domestica di medie dimensioni, una caldaia a legna Lopper Kesselbau di 35 kilowatt (completa di cisterna di accumulazione) costa 35mila franchi. Vermeulen segnala tuttavia che i costi del combustibile sono del 50% inferiori rispetto ad un sistema che utilizza nafta o gas.

La necessità di avere una visione a lungo termine è ben presente in Alexandre Nüssli, in procinto di rinnovare la sua casa. Al salone di Losanna, il tecnico 28enne ha potuto trovare informazioni supplementari sui pannelli fotovoltaici e termici, così come sulle caldaie a legna.

«Sono intenzionato a concretizzare la mia idea, anche se all’inizio ci vorranno parecchi soldi. Voglio costruire una casa autosufficiente dal punto di vista energetico. I costi saranno ammortiti col tempo», ci spiega Nüssli.

Pioniere energetico

Il giurassiano Jean Oppliger – responsabile dell’impresa agricola «jura-energie.ch» – è da 25 anni un pioniere delle energie rinnovabili.

Dapprima ha iniziato con i pannelli solari termici, per poi passare ai pannelli fotovoltaici (che producono corrente elettrica) e alle turbine eoliche. Oggi vende le energie rinnovabili in eccedenza non soltanto nel suo cantone, ma persino a Berna e Winterthur (Zurigo).

L’anno scorso, ha prodotto 100mila kilowattora di energia. Per la sua fattoria ne ha utilizzati soltanto 14mila.

Con clienti che devono pagare 50 centesimi in più per le sue energie rinnovabili, Oppliger ammette che è «più facile vendere pagnotte che energia».

«Può essere un po’ frustrante. Ma fra due decenni non ci sarà più petrolio e tutti dovranno adottare le energie rinnovabili. Dobbiamo diversificarci e una piccola impresa come la mia rappresenta il futuro».

swissinfo, Adam Beaumont, Losanna
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

Energytech – il primo salone svizzero sulle energie rinnovabili – si estende su 4’000 metri quadrati al Palais de Beaulieu di Losanna, nel canton Vaud. Si svolge dal 16 al 18 novembre.

Oltre 40 espositori presentano un vasto panorama di tecnologie legate alle energie rinnovabili, dalle turbine eoliche ai sistemi di riscaldamento geotermico.

Per gli organizzatori, lo scopo dell’evento è di offrire opzioni e consigli a chi intende costruire o rinnovare la propria casa. Il salone si rivolge inoltre ai professionisti del settore desiderosi di saperne di più sulle energie rinnovabili.

I promotori sperano di attirare 4’000 visitatori.

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