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Il Ticino in prima linea contro il fumo passivo

In Ticino non sarà più permesso Keystone

Si annuncia difficile la vita dei fumatori nel Canton Ticino. Entro fine 2004 è prevista una modifica della legge cantonale che vieterà il fumo in tutti i bar e i ristoranti.

Lo scopo principale di questa misura è di combattere gli effetti negativi del fumo passivo.

Nel 2002, ben 11’200 ticinesi hanno sottoscritto una petizione dell’Associazione svizzera dei non fumatori (ASN) in cui si chiedeva un deciso intervento politico contro il fumo passivo.

Se si pensa che in Ticino occorrono 7mila firme per lanciare un referendum o un’iniziativa popolare, le autorità cantonali non potevano ignorare una protesta popolare di tale importanza.

Gli albergatori favorevoli al divieto in bar e ristoranti

Il governo ticinese ha perciò istituto nel 2003 un gruppo di esperti per esaminare la questione. Nel loro rapporto, gli esperti sostengono che il Governo cantonale “potrà per regolamento stabilire dove è vietato fumare, segnatamente le scuole, gli ospedali, i negozi, le sale di riunione, gli uffici dove lavorano più persone”. Solo in locali appositi e separati sarebbe possibile fumare.

Di conseguenza, nel prossimo autunno 2004 il Governo ticinese dovrebbe proporre al Parlamento cantonale una modifica di legge che prevede il divieto assoluto di fumare nei bar e nei ristoranti.

Una prospettiva che non sembra allarmare gli albergatori. Anzi, in favore del divieto si sono espresse le principali associazioni di categoria. All’inizio si conta di perdere qualche cliente, ma, alla lunga, albergatori ed esercenti sono convinti che sarà una soluzione pagante. “L’aria più pulita attirerà altri clienti e diminuiranno i costi di manutenzione dei locali e di sostituzione del mobilio danneggiato dal fumo e dai mozziconi”, si dice negli ambienti toccati.

Leggi attuali “insoddisfacenti”

Con la modifica della legge si vogliono inasprire le disposizioni attuali, ritenute insufficienti per combattere con efficacia il fumo passivo. “Limitare lo spazio per i fumatori contribuirà senz’altro a diminuire il numero degli stessi”, sostiene Alberto Polli, presidente dell’ASN.

La riflessione sul fumo passivo è in corso anche in altri cantoni, ma soltanto in Ticino ci si è finora spinti così lontano. Quest’anno, l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) ha inserito il fumo passivo al centro della campagna di prevenzione contro il tabagismo.

“Ogni anno il consumo di tabacco causa in Svizzera circa 8300 morti premature, generando così costi per malattia e perdita di produttività di circa 5 miliardi di franchi”, affermano i responsabili dell’UFSP. Per rafforzare la prevenzione il Consiglio federale ha perciò messo in piedi nel 2001 il Programma nazionale per la prevenzione del tabagismo 2001-2005. È pure prevista una revisione dell’Ordinanza federale sul tabacco.

Benché il progetto di revisione non contemplasse misure radicali contro il fumo passivo, durante la procedura di consultazione molti partiti politici e associazioni lo hanno esplicitamente auspicato. Perciò non è da escludere che il progetto definitivo della revisione dell’ordinanza federale tenga conto di queste preoccupazioni.

Il Ticino segue l’Italia

Gli ultimi sviluppi nel Cantone Ticino sono una novità per la Svizzera ma non per l’Europa. In Italia, in particolare, sono state adottate recentemente severe disposizioni contro il fumo passivo: sarà vietato fumare in tutti i luoghi e locali pubblici.

Il relativo decreto, approvato già all’inizio del 2003, entrerà definitivamente in vigore alla fine di quest’anno.

swissinfo, Nenad Stojanovic, Lugano

1,8 miliardi il gettito fiscale dell’imposta sul tabacco.
8.300 morti ogni anno in Svizzera a causa del fumo.
Il fumo uccide oltre 10 volte più della strada.

Entro fine 2004 il Canton Ticino potrebbe disporre di una legge che vieta il fumo in tutti i locali pubblici.

Con questa misura, appoggiata anche dalla categoria degli albergatori, si intendono combattere gli effetti negativi del fumo passivo.

In Italia è già stata adottata una misura analoga.

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