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Il viaggio nella terra di Tell

Oltre il cemento

Uri è una valle di passaggio. Dall’apertura del «Ponte del diavolo» nel 1230, il passo del Gottardo è la «Via delle genti», il collegamento fra nord e sud del continente.

Un tempo erano i somieri che a passo lento sfidavano le pendici scoscese; portavano grano, vino, spezie e tessuti pregiati. Oggi vi si passa frettolosamente. Nel 1882 è stata aperta la tratta ferroviaria; nel 1984 il tunnel autostradale. Oggi Uri sembra coincidere con l’autostrada delle vacanze, con il canale delle merci che valicano le Alpi sui camion. Non ci si ferma.

E si lavora ad un ulteriore cantiere: il tunnel ferroviario di base. Fra una decina di anni i treni ad alta velocità entreranno nella montagna già a Amsteg, l’ultimo villaggio sul fondovalle. Non sarà nemmeno più necessario salire per le pendici delle montagne. Per il momento, una nuvola di polvere ricorda che dentro la montagna si lavora a ritmi serrati per la mobilità del futuro.

Eppure, ai lati dei binari e delle corsie asfaltate, Uri esiste. E sopra la valle aleggia ancora il suo mito più grande: Guglielmo Tell. Nella regione il mitologico balestriere è ovunque. È lì dove lo si aspetta: a teatro, nei musei, sullo zoccolo di un monumento. Ma è anche il nome di una pizzeria, di un locale notturno e di una panetteria.

Ma cosa ne pensano i suoi eredi di oggi? Come vivono? Cosa fanno? Per conoscere la «Terra di Tell», tre giornalisti di swissinfo sono andati sul posto. Invece di proseguire come tutti, hanno abbandonato l’autostrada allo svincolo per Altdorf, il capoluogo del piccolo cantone.

Il popolo di Tell

Non solo nell’immaginario collettivo, Guglielmo Tell è presente. Lo confermano i numerosi incontri avuti sul posto. Il redattore del periodico locale, ha indicato con il dito il titolo del suo giornale dove troneggia l’eroe.

Il direttore dell’Ente turistico ne ha decantato le potenzialità per la promozione turistica. Una storica dell’arte, che al territorio di Uri ha dedicato la vita, ci mostra con soddisfazione gli affreschi che testimoniano il secolare culto di Tell.

E ancora il direttore del Teatro di Uri e il cuoco, che da trent’anni dedica il suo tempo libero alla rappresentazione del Gugliemo Tell, raccontano della loro grande e per niente nostalgica passione.

Abbiamo incontrato anche un contadino di montagna, il capitano di un battello, che solca quotidianamente il Lago dei quattro cantoni, e un pensionato di Bürglen, che con orgoglio ci ha guidati nel Museo dedicato all’eroe.

Cliccando sulla cartina geografica potrete scoprire i luoghi di Tell e incontrare numerose persone del paese di oggi. Un percorso tra mito e realtà, tra passato e presente. Buon viaggio.

swissinfo, Michele Andina, Daniele Papacella, Alexandra Richard

Il mito di Guglielmo Tell nasce e vive al centro della Svizzera, nel canton Uri.

All’ombra del Gottardo, sulle rive del Lago dei Quattro cantoni, le gesta del balestriere si intrecciano fino ad oggi alla realtà delle valli alpine.

swissinfo ha voluto conoscere da vicino il territorio e incontrarne la popolazione odierna, seguendo le tappe della storia dell’eroe nazionale.

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