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Illustrati da Deiss gli obiettivi della Svizzera all'Onu

Il direttore della Cooperazione svizzera allo sviluppo Walter Fust durante la giornata dell'aiuto umanitario svoltasi a Montreux Keystone

Gli obiettivi della Svizzera all'Onu sono stati illustrati venerdì a Montreux dal ministro degli esteri Joseph Deiss.

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 marzo 2002 - 18:37

Per il consigliere federale friburghese con l'adesione alle Nazioni Unite, la Svizzera potrà concretizzare ancora meglio i suoi obiettivi, anche nel campo umanitario. Il discorso, il primo di Deiss dopo la votazione del 3 marzo, è stato pronunciato alla 29ma Conferenza annuale della Divisione Aiuto umanitario e del CSA (Corpo svizzero di aiuto umanitario) della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), svoltasi per la prima volta nella Svizzera romanda «in segno di apertura» verso questa regione.

Diritto umanitario

L'adesione all'Onu, che dovrebbe essere finalizzata in settembre, «permetterà alla Svizzera di difendere meglio alcuni punti centrali della sua politica estera». Fra questi, il capo del Dipartimento degli affari esteri ha citato lo sviluppo e il rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario (Convenzioni di Ginevra). La Svizzera potrà anche impegnarsi maggiormente a favore dei provvedimenti volti a proteggere il personale delle organizzazioni umanitarie.

Un altro settore nel quale la Svizzera vuole essere presente è il rispetto «coerente» dei principi umanitari. «L'aiuto umanitario- ha sottolineato Deiss - non deve essere garantito soltanto alle vittime che riteniamo degne di essere sostenute per motivi politici. Protezione ed aiuto devono essere garantiti a tutte le vittime - anche a quelle che si trovano in Iraq o ai sostenitori dei Taleban in difficoltà».

A favore dei Taleban

Deiss spera anche che, con l'adesione all'Onu, la politica svizzera in favore della pace possa profilarsi meglio. Attualmente, fra gli oltre 60 inviati speciali del Segretario generale dell'Onu nelle regioni di conflitto non vi è alcun svizzero. La Svizzera avrà anche maggiori possibilità di prendere parte ad azioni internazionali di mediazione.

Entro settembre, il Consiglio federale elaborerà, d'intesa con il parlamento, le direttive politiche per la partecipazione all'Assemblea generale dell'Onu. Il consigliere federale ha assicurato che le organizzazioni non governative ed altre cerchie interessate saranno consultate: «Rientra infatti negli obiettivi della Svizzera contribuire ad una migliore intesa fra il sistema dell'Onu e la società civile e l'economia».

Direttive politiche

Deiss ha anche salutato la decisione di organizzare, per la prima volta, la conferenza annuale della Divisione Aiuto umanitario e CSA della DSC nella Svizzera romanda. «La decisione di domenica scorsa- ha rilevato - ha rafforzato ulteriormente la missione dell'Arc lémanique in quanto centro umanitario mondiale».

Il direttore della DSC Walter Fust condivide da parte sua la convinzione che, con l'adesione all'Onu, la Svizzera avrà maggiori possibilità di difendere i principi dell'aiuto umanitario. Il responsabile del CSA Toni Frisch si è pronunciato in favore di un'ulteriore professionalizzazione del Corpo svizzero di aiuto umanitario.

swissinfo e agenzie

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