Immigrazione: Austria; polemiche per nuovo caso espulsioni
(Keystone-ATS) VIENNA – Un nuovo caso di espulsione di stranieri che hanno chiesto asilo in Austria sta sollevando polemiche e emozioni nell’opinione pubblica, assieme all’accusa di leggi inumane al ministro dell’Interno, Maria Fekter.
L’ultimo caso della serie riguarda una madre armena di 58 anni e la figlia di 14, giunte in Austria attraverso l’Ungheria nel 2006. Le due sono perfettamente integrate ma, ai sensi della legge, avrebbero dovuto chiedere asilo in Ungheria e quindi tutte le loro richieste di rimanere in Austria sono state respinte e accompagnate ora dall’ordine di espulsione.
Come primo passo, le autorità hanno fermato la madre, Roza M., a rischio grave di suicidio (ha già tentato una volta di togliersi la vita). Poi, sempre ieri, è seguito il tentativo di arrestare la figlia, Araksya M., a scuola. La polizia ha fatto irruzione nella scuola per arrestare la ragazzina, la quale però non c’era, perché era fuggita in tempo. La giovane è ancora alla macchia e viene ricercata.
Nel frattempo la madre è stata rilasciata perché, in base alla legge, non poteva essere estradata in Ungheria senza la figlia minorenne.
Pioggia di critiche sulla ministra popolare (Övp), già attaccata giorni fa per l’espulsione di due gemelline kosovare di otto anni, catturate notte tempo da truppe speciali della polizia e rimpatriate assieme al padre, mentre la madre era ricoverata in ospedale per acuto pericolo di suicidio.