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In dirittura d’arrivo il dibattito sull’ultimo miglio

Chia l'avrà vinta sull'ultimo miglio fino alla presa telefonica del consumatore? Keystone Archive

Mercoledì il parlamento si china sulla revisione della legge sulle telecomunicazioni.

Secondo Fulvio Caccia, presidente uscente della Commissione federale delle comunicazioni (ComCom), la revisione è fondamentale perché i consumatori possano approfittare pienamente dell’apertura del mercato. Incontro con swissinfo.

Il Consiglio nazionale, la camera del popolo all’Assemblea federale, si occupa mercoledì della revisione della Legge federale sulle telecomunicazioni del 1997, una norma che è servita da base legale per l’apertura del mercato alla concorrenza.

La revisione comprende una questione molto dibattuta: l’abbandono del monopolio di Swisscom sul cosiddetto “ultimo chilometro”, il collegamento tra l’utente finale e la centrale telefonica a lui più vicina.

In questo modo, pure i concorrenti di Swisscom disporranno di un accesso diretto alle case svizzere. Al contrario, oggi, tali operatori devono obbligatoriamente passare da Swisscom per raggiungere la clientela.

In sostanza, i clienti possono già oggi scegliere l’operatore telefonico che preferiscono. Ma, a causa di questo piccolo monopolio che persiste tuttora, devono continuare a pagare a Swisscom una tassa mensile (25.25 franchi) per connettersi ad una centrale.

swissinfo: Qual è l’importanza di questa revisione?

Fulvio Caccia: La legge del 1997 voleva essere una legge quadro che permettesse al governo ed alla ComCom di mantenere una certo margine d’interpretazione per far fronte all’evoluzione tecnologica. Il Tribunale federale ha tuttavia cancellato quasi ogni possibilità d’interpretazione della legge.

Per questo motivo il governo propone una revisione. Da un lato si tratta di migliorare sensibilmente la protezione dei consumatori, dall’altro di estendere ai diversi operatori il diritto d’accedere alle infrastrutture di Swisscom. Ed è proprio quest’ultimo aspetto a sollevare un grande dibattito politico.

swissinfo: Se la revisione fosse accettata, quando potrebbe entrare in vigore?

F.C.: La legge potrebbe entrare in vigore l’anno prossimo e la soppressione dell’ultimo chilometro potrebbe avvenire verso la fine del 2005 o l’inizio del 2006.

Ma, se le valutazioni della Commissione federale della concorrenza sulla questione della posizione dominante sul mercato dovessero essere contestate, l’apertura potrebbe essere ritardata, almeno fino alla fine del 2006.

swissinfo: A suo avviso, quali saranno i benefici diretti per i consumatori?

F.C.: La revisione permetterà anche agli altri operatori di telefonia fissa di proporre nuovi servizi, ciò che oggi, molto semplicemente, non sono autorizzati a fare. I clienti potranno soprattutto approfittare di “pacchetti di servizi” comprendenti la telefonia e l’accesso ad internet, ma anche la televisione e le possibilità di scegliere dei film.

Se osserviamo ciò che è accaduto in diversi paesi europei, constatiamo che i consumatori beneficiano di offerte particolarmente vantaggiose presso quegli operatori in grado di fornire i tre servizi: telefonia, accesso ad internet ed immagini.

swissinfo: Swisscom sottolinea che, con la revisione, i suoi concorrenti potranno semplicemente trarre profitto dagli investimenti che l’ex regia federale ha effettuato in passato. Cosa risponde?

F.C.: Le regole sono chiare. Se nuovi operatori utilizzano parte delle infrastrutture di Swisscom, devono risarcire la compagnia tramite una tariffa fissa determinata da regole internazionali. Queste norme prevedono pure una remunerazione del capitale investito dall’operatore nazionale.

Si sente spesso dire che Swisscom dovrebbe offrire i propri servizi a prezzo di costo. Ma, a nostro avviso, è una menzogna.

Alcuni vorrebbero ridurre ulteriormente le tariffe pagate a Swisscom, con il pretesto che alcuni degli impianti sono già stati ammortizzati. Ma si tratta di una visione un po’ miope: bisogna in effetti garantire dei margini di guadagno a Swisscom, in modo che possa continuare ad investire e mantenere una rete di qualità.

swissinfo: Swisscom ha suggerito il compromesso di liberalizzare unicamente il settore dei cavi tradizionali, in rame. Per gli altri mezzi di comunicazione, come ad esempio la banda larga, i suoi concorrenti dovrebbero finanziare la loro propria infrastruttura.

F.C.: Una proposta tardiva ed insufficiente. L’intera teoria del sistema di regolazione nel quadro dell’apertura del mercato consiste nel mettere in funzione degli strumenti che permettano di ridurre le barriere che ostacolano l’entrata sul mercato.

Oggi ci si trova di fronte ad un mercato molto promettente – la banda larga. Ma Swisscom si accontenta di proporre una liberalizzazione totale unicamente per quel che riguarda lo strumento che comporta i maggior investimenti per accedere al mercato.

Tutti i regolatori nazionali europei puntano sull’accesso bi-stream, visto che si tratta di un modo per iniziare a raccogliere clienti con meno investimenti. Una volta acquisita una certa clientela, è poi possibile passare ad investimenti supplementari e, di conseguenza, all’apertura totale.

Swisscom, con la sua proposta, vorrebbe che gli altri operatori raggiungano fin dall’inizio lo scalino più elevato. Un po’ troppo difficile.

swissinfo: Se la liberalizzazione dovesse fallire, ritiene esista il rischio che Swisscom spinga i propri concorrenti verso il fallimento?

F.C.: Nel settore a banda larga, c’è già un secondo attore ben presente sul mercato: Cablecom. Questa concorrenza costringe Swisscom ad essere competitiva.

Ma i prezzi che Swisscom offre ai singoli sono una cosa, quelli che esige dai nuovi operatori per permetter loro di rivendere il servizio confezionato da Swisscom – l’ADSL – sono un’altra.

In questo ambito, se la liberalizzazione non dovesse concretizzarsi, temo che i margini di manovra a disposizione dei nuovi operatori, tra i prezzi all’ingrosso che pagano a Swisscom ed i prezzi ai quali rivendono ai clienti, si ridurranno e li costringeranno in una situazione molto difficile.

swissinfo: In prospettiva, vede il rischio della creazione di un duopolio Swisscom-Cablecom?

F.C.: Sì, veramente. E se Swisscom e Cablecom dovessero restare le uniche due compagnie a battersi sul mercato della telefonia fissa, ci sono delle reali possibilità che, prima o poi, si mettano d’accordo. Ciò che si tradurrebbe nella fine dell’apertura del mercato.

È esattamente quello che vogliamo evitare con l’attuale riforma della Legge sulle telecomunicazioni.

swissinfo: Come giudica il grado di liberalizzazione del mercato svizzero in rapporto a quello di altri paesi europei?

F.C.: Nel settore della telefonia fissa, abbiamo realizzato dei rapidi progressi. I prezzi si sono considerevolmente abbassati e nuovi operatori sono entrati con successo sul mercato.

La situazione è diversa per quel che riguarda la telefonia mobile. Quando i due primi operatori hanno potuto entrare sul mercato, Swisscom disponeva già di un tale vantaggio che la sua posizione era praticamente inattaccabile.

Da parte sua, il nuovo mercato della banda larga è molto sensibile, specialmente perché, senza liberalizzazione, gli altri operatori non possono fare molto più che rivendere i servizi di Swisscom. Un fenomeno che non si riscontra negli altri paesi europei.

swissinfo: Qual è il vostro potere in qualità di regolatori del mercato?

F.C.: Il Tribunale federale ha ritenuto che né il governo né la ComCom disponevano del margine di manovra necessario per interpretare la legge. Inoltre, il sistema svizzero di regolazione, che attribuisce la priorità ai negoziati tra operatori, non è il più adatto all’attuale realtà, caratterizzata da rapidi mutamenti tecnologici.

Per questo motivo, l’Unione europea ha introdotto un nuovo sistema che permette ai regolatori nazionali d’intervenire direttamente sul mercato. Spero che anche la Svizzera compierà questo passo.

swissinfo, intervista a cura di Chris Lewis
(Traduzione: Marzio Pescia)

Sei anni dopo l’apertura del mercato delle telecomunicazioni, Swisscom rimane l’operatore dominante nella telefonia fissa e mobile.
Nel settore dei collegamenti internet a banda larga Swisscom compete con Cablecom, il primo operatore nel settore TV via cavo.
La nuova legge prevede per tutti gli operatori l’accesso diretto all’infrastruttura di Swisscom e potranno investire direttamente in nuove tecnologie.

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