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In Svizzera le “bionde” hanno meno successo

La campagna anti-fumo "Bravo" torna anche ques'anno

Nel 2006 il numero di fumatori di entrambi i sessi è diminuito di 250 mila unità rispetto al 2001, passando così dal 33% al 29% della popolazione.

Nonostante questi progressi, resta ancora molto da fare. Ecco perché l’Ufficio federale della sanità pubblica ha deciso, anche quest’anno, di lanciare una nuova campagna di prevenzione.

“BRAVO – Senza fumo, per vivere meglio”: questo il motto della campagna che, da maggio a giugno e da settembre a ottobre, sarà trasmessa in televisione, pubblicata su riviste e visibile su cartelloni.

Essa si rivolge in particolare ai giovani per convincerli a non iniziare a fumare e alle imprese per spronarle a creare un ambiente senza fumo. E’ quanto comunica lunedì l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) che ha deciso di investire nella campagna 3,7 milioni di franchi.

Oltre all’UFSP, sono promotori dell’azione di prevenzione la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e l’Associazione degli assicuratori svizzeri santésuisse.

Tra le reclute e sul posto di lavoro

Quando si parla di prevenzione, impossibile non avere un occhio di riguardo nei confronti dei giovani. Si sa, per esempio, che la sigaretta accompagna tanti giovani durante la scuola reclute. La caserma militare di Drognens (FR) ha dimostrato che è possibile cambiare: dallo scorso luglio ha infatti abolito il fumo dai suoi spazi.

Altri due esempi di prevenzione di un pubblico giovane – il Festival svizzero della salsa e il teatro Fauteuil di Basilea – hanno dimostrato che anche la cultura può essere apprezzata in ambienti in cui non si fuma.

Dai giovani al mondo del lavoro: la sensibilizzazione contro il tabacco non conosce sosta. L’azione “posto di lavoro senza fumo”, lanciata l’anno scorso, è seguita attualmente da circa 1500 aziende che impiegano 120 mila lavoratori. Il progetto è messo a concorso per il secondo anno, per cui aziende grandi e piccole possono iscriversi entro la fine di giugno all’indirizzo www.bravo.ch.

I momenti della nuova campagna

La campagna, come detto, si articola su diversi supporti mediatici. Dal 21 maggio fin verso la metà di giugno e da metà settembre fino a circa metà ottobre 2007, saranno trasmessi tre spot televisivi «Grand Hotel Europe, Lucerna», «Società ginnica Amis Gym, Yverdon » e « PF Zurigo (Politecnico federale di Zurigo)».

Durante i periodi di proiezione saranno anche pubblicate inserzioni legate al mondo dell’imprenditoria elvetico, della cultura, del servizio militare e delle aziende attive nel settore della comunicazione e dell’informazione.

I dati del fumo

L’avvio di questa nuova iniziativa di prevenzione contro il tabacco è suffragata dalle cifre, che sono comunque in calo rispetto al passato. La percentuale di fumatori in Svizzera ha nuovamente fatto registrare un leggero calo. Da un confronto dei dati degli anni 2001-2006 emerge che in seno alla popolazione residente in Svizzera, la percentuale di fumatori d’età compresa tra i 14 e i 65 anni è diminuita dal 33% nel 2001 al 29% nel 2006.

Nel 2006 il 21% della popolazione fumava quotidianamente, mentre l’8% fumava saltuariamente. Il 21 % ha smesso di fumare (ex fumatori) e la metà (50 %) non ha mai fumato oppure ha provato a fumare in passato, senza però raggiungere le 100 sigarette consumate in tutta la vita (non fumatori da sempre).

Il calo più netto tra gli italofoni

Questa leggera diminuzione della percentuale di fumatori concerne tutte e tre le regioni linguistiche e, in modo assai più marcato, la Svizzera italiana. Nella Svizzera tedesca, invece, vi sono un po’ meno fumatori quotidiani e un po’ più fumatori occasionali.

Altro dato interessante: negli ultimi sei anni la percentuale di fumatori è leggermente diminuita tanto tra le donne, quanto tra gli uomini. Nel 2006 fumava circa il 32% degli uomini e il 26% delle donne.

La campagna “BRAVO”, ideata dal direttore dell’UFSP Thomas Zeltner, sembra dunque portare i suoi frutti. In una lunga intervista a swissinfo Zeltner aveva detto che questa campagna vuole essere un segnale per potenziare la protezione dei non fumatori. “Vuole fungere da stimolo – aveva precisato – per le imprese e le istituzioni a prendere dei provvedimenti”.

La realtà, vista l’adesione delle aziende alla campagna di prevenzione, ha dunque dimostrato che anche le abitudini possono cambiare.

swissinfo e agenzie

L’Ufficio federale della sanità pubblica si è posto come obiettivo di far scendere la percentuale di fumatori tra la popolazione dal 30 al 20% nel corso dei prossimi dieci anni.

In Svizzera, la campagna contro il fumo sta diventando sempre più intensa. Il divieto di fumare è già in vigore in molti edifici pubblici (ad esempio nel municipio di Ginevra).

Nel 2006, il Ticino è stato il primo cantone a decidere di proibire il fumo nei locali pubblici (ristoranti, discoteche, ecc.). Il divieto è entrato in vigore il 12 aprile del 2007.

In Europa, il tabacco era sconosciuto fino al XVI secolo, per cui i fumatori costituivano un’esigua minoranza in seno alla popolazione. Il prodotto si è diffuso maggiormente solo in seguito all’apparizione sul mercato europeo della sigaretta, inventata in Oriente e introdotta dai Turchi durante la guerra di Crimea a metà del XIX secolo.

Il consumo di sigarette ha poi conosciuto un forte aumento nel XX secolo in relazione ai due grandi conflitti, in particolare dopo la Seconda Guerra mondiale, quando sono state introdotte le sigarette chiare, che hanno conquistato il mercato. Attualmente il fenomeno rischia di diffondersi sempre più anche nei Paesi in via di sviluppo. (fonte: Ufficio federale della sanità pubblica)

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