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Incendio alla sinagoga di Lugano: caso chiuso

L'incendio ha distrutto soprattutto la biblioteca della sinagoga Keystone

L'autore del rogo che a metà marzo ha devastato il luogo di culto ebraico è stato arrestato. La matrice antisemita è esclusa, l'uomo soffre di disturbi psichici.

Giovedì scorso circa 2’000 persone avevano manifestato a Lugano in segno di solidarietà con la comunità israelita.

L’autore degli incendi che nella notte tra il 13 ed il 14 marzo avevano devastato la sinagoga di Lugano e un negozio gestito da una famiglia ebraica è stato arrestato.

Gli esami del DNA hanno potuto confermare che l’uomo fermato domenica è effettivamente colui che ha appiccato il fuoco ai due edifici. La polizia lo aveva arrestato mentre stava scagliando pietre contro la facciata di un albergo, situato proprio di fianco al negozio preso di mira.

Esclusa la matrice antisemita

L’uomo, un cinquantottenne di nazionalità italiana domiciliato a Lugano, aveva già confessato di essere il responsabile. A causa del suo stato confusionale, sono stati necessari ulteriori accertamenti.

Nel rendere note le analisi del DNA, la procuratrice ticinese Rosa Item ha dichiarato che si può escludere quasi certamente la matrice antisemita.

Visti i disturbi psicologici dell’uomo, un ex impiegato dell’impresa di trasporti comunale, la magistratura ha ordinato una perizia psichiatrica.

La vicenda aveva suscitato un profondo sdegno in tutto il paese. La scorsa settimana un paio di migliaia di persone avevano partecipato ad una marcia contro l’antisemitismo a Lugano e numerosi sono stati i gesti di solidarietà verso la comunità israelita.

Il caso è però sfociato anche in episodi più sordidi, come ad esempio delle telefonate anonime minacciose a persone di confessione ebraica.

Appartamento preso di mira per vendetta

Oltre ad aver appiccato il fuoco alla sinagoga e al negozio, la stessa notte il piromane aveva cercato di incendiare un appartamento di Lugano-Castagnola. Secondo quanto comunicato dalla procura, l’uomo ha agito per vendetta.

Quando ancora conduceva gli autobus, l’autore dei roghi aveva brutalmente accusato – a torto – la persona che vive nell’appartamento di Castagnola di circolare senza biglietto. Quest’ultimo aveva in seguito sporto denuncia all’azienda che gestisce i trasporti pubblici.

swissinfo e agenzie

Nella notte tra il 13 e il 14 marzo era stato appiccato il fuoco alla sinagoga di Lugano e a un negozio gestito da una famiglia ebraica.
L’autore degli incendi è stato arrestato domenica dalla polizia nei pressi del negozio al quale aveva dato fuoco.
Gli esami del DNA hanno confermato la sua colpevolezza.
In segno di solidarietà con la comunità ebraica, circa 2’000 persone avevano manifestato giovedì scorso a Lugano.
La comunità ebraica in Ticino è composta di 350 persone (17’700 in Svizzera).
Si tratta in gran parte di discendenti degli ebrei giunti in Ticino tra il 1910 e il 1920.

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