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Inquinamento: i cantoni fanno pressione sul governo

In sole 24 ore un filtro antiparticolato passa dal bianco al nero Keystone

I cantoni lanciano un appello al Consiglio federale, affinché metta in atto il suo piano d'azione contro le polveri fini e lo smog estivo.

Riuniti giovedì a Berna, i direttori cantonali dell’ambiente affermano che le misure urgenti e temporanee adottate finora non sono sufficienti per combattere l’inquinamento atmosferico.

«Il governo deve immediatamente attuare il piano d’azione lanciato dal Dipartimento federale dell’ambiente (DATEC) per combattere il male alla fonte, senza accontentarsi di misure temporanee», afferma in una nota diramata dopo la seduta plenaria di giovedì la Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DCPA). Limitazioni e divieti sono soltanto misure d’emergenza, aggiungono.

La lotta contro le polveri sottili e l’ozono – sostiene la DCPA – è più efficace quando l’emissione di sostanze inquinanti è ridotta a lungo termine alla fonte. Anche gli incitamenti di natura finanziaria possono costituire un prezioso impulso.

Intervenire subito

Poiché si tratta di misure di competenza della Confederazione, la DCPA interverrà presso il Consiglio federale affinché attui subito il piano d’azione del ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger. È deplorevole che il governo non abbia ancora discusso il piano né preso alcuna decisione, aggiunge la Conferenza, che ha pure approvato piani comuni di informazione e di intervento contro le polveri fini e lo smog estivo.

A suo avviso, i provvedimenti temporanei che sono di sua competenza non dovrebbero limitarsi al traffico privato – come le limitazioni della velocità sulle autostrade – ma estendersi a tutti gli agenti inquinanti. I dettagli tecnici saranno elaborati nei prossimi mesi affinché misure rapide e coordinate possano essere attuate a livello regionale in caso di fenomeni di inversione termica.

Misure durevoli

In un comunicato diffuso giovedì, anche il Touring club svizzero (TCS) afferma che le misure urgenti temporanee – quali la limitazione della velocità sulle autostrade a 80 km/h – non siano efficaci. Chiede quindi al consiglio federale di adottare misure durevoli per arginare il problema.

Dal canto suo il piano di Leuenberger, presentato lo scorso 16 gennaio alla stampa, prevede in particolare l’introduzione dell’obbligo di un filtro antiparticolato per i veicoli diesel, un bonus per i camion rispettosi dell’ambiente nell’ambito della tassa sul traffico pesante e norme più severe per la combustione della legna.

swissinfo e agenzie

Le polveri fini sono costituite da particelle primarie (emesse da fonti naturali o prodotte da processi di combustione e dall’erosione del manto stradale e dei pneumatici) e da particelle secondarie, le quali si formano nell’aria a partire da precursori gassosi.

Date le loro minuscole dimensioni, esse possono penetrare anche nelle ramificazioni più sottili dei polmoni, per poi raggiungere, in parte, i vasi linfatici e sanguigni.

Lo smog estivo corrisponde a concentrazioni troppo elevate d’ozono che si forma sulla superficie terrestre. ovvero nell’aria che respiriamo.

Gli inquinanti emessi dal traffico motorizzato, l’agricoltura e l’industria ne sono i primi responsabili.

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