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Insonnia da jet per il ministro della difesa

Dopo la notizia, secondo cui il ministro della difesa mercoledì scorso avrebbe proposto al governo di rinunciare al programmato acquisto di nuovi velivoli militari, il diretto interessato mette i puntini sulle i.

“Non chiederei mai di rinunciare ad aerei da combattimento”, sottolinea Maurer in un’intervista pubblicata oggi sul settimanale “Zentralschweiz am Sonntag”. La questione che si pone non è l’opportunità dell’acquisto, bensì i tempi di reperimento dei soldi. Se vi sono i mezzi finanziari necessari, si possono comprare in fretta, in caso contrario si dovrà aspettare.

L’acquisto è quindi ancora in discussione, ma si scontra con altre priorità e con i mezzi finanziari a disposizione: l’esercito ha bisogno di almeno 500 milioni di franchi all’anno supplementari, indica Ueli Maurer.

Il ministro UDC aggiunge che per la prima volta nella sua vita non riesce a dormire. “Quando vedo che abbiamo lacune ovunque e quello di cui avremmo bisogno per colmarle! Non si può provvedere dall’oggi al domani”, commenta.

Il capo della difesa prevede che per anni ci si troverà in una situazione a rischio. Un rischio che in campo aereo è già concreto. “Abbiamo una flotta di Tiger F-5 tecnicamente obsoleti, che possono volare solo con il bel tempo e di giorno, e qualche F/A-18 abbastanza buono”, dice Maurer.

Il credito per il rinnovo della flotta aerea militare di 2,2 miliardi di franchi, secondo i calcoli iniziali, avrebbe dovuto permettere l’acquisto di 33 nuovi jet. A quanto pare, l’esercito dovrebbe ora accontentarsi al massimo di una dozzina di quegli apparecchi.

Fra l’altro, nel frattempo è stata depositata un’iniziativa popolare che chiede una moratoria per l’acquisto di aviogetti da combattimento.

swissinfo.ch e agenzie

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