Prospettive svizzere in 10 lingue

Inspiegabile il motivo della sciagura degli elicotteri in Vallese

Nella carta geografica indicata con la freccia la località vallesana di Beuson, dove è avvenuto l'incidente. Karte von Beuson Sion

All'indomani della tragedia, costata la vita martedì ad otto persone, nessuno è ancora in grado di spiegare perché i due elicotteri dell'Air Glaciers si sono scontrati in volo a Beuson (nel Canton Vallese). L'inchiesta si preannuncia lunga e difficile.

Primo elemento importante emerso mercoledì nella conferenza stampa, organizzata a Sion dopo un minuto di silenzio in onore delle vittime, è la sostituzione dell’inquirente dell’Ufficio d’inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA), che in passato aveva lavorato per Air Glaciers. La misura è stata presa per garantire l’obiettività dell’inchiesta, è stato precisato.

Bruno Bagnoud, direttore della compagnia con sede nel capoluogo vallesano, ha ricostruito gli ultimi atti del dramma. Poco prima dello scontro entrambi i piloti avevano reso noto la loro posizione: il primo aveva annunciato di essere in «finale corto»,l’altro in «finale lungo». I due apparecchi avrebbero dovuto raggiungere i loro punti di atterraggio volando in parallelo. Da parte sua, il personale a terra non poteva vedere arrivare gli apparecchi, perché nascosti dagli alberi che circondano il campo di calcio, teatro della sciagura.

Per Bagnoud si tratta quindi di un incidente totalmente inspiegabile. Il pilota di 50 anni, perito nell’incidente, volava per Air Glaciers dal 1. novembre 1990 e vantava 4.700 ore di volo, l’altro, un 34.enne rimasto solamente ferito, dal marzo 1994 ed aveva 2 mila ore al suo attivo.

L’Aluette III e il Jet Ranger 206 dovevano trasportare 160 turisti indiani in un volo di qualche minuto nella valle di Nendaz. Il gruppo è giunto sul posto con un’ora e mezzo di ritardo e per questo motivo, i responsabili hanno deciso di utilizzare due elicotteri.

Bagnoud ha inoltre detto di aver parlato con il pilota ferito, che gli ha precisato di non essere stato abbagliato dal sole del tardo pomeriggio. Il direttore di Air Glaciers non ha invece escluso che il secondo pilota possa aver avuto il sole in faccia.

I corpi delle sette vittime di nazionalità indiana sono stati, nel frattempo, ufficialmente identificati e saranno rimpatriati entro dieci giorni, mentre quello del pilota dovrà subire un’autopsia a Losanna, ha spiegato Jean-Luc Gremaud della polizia cantonale vallesana.

Si tratta della normale procedura, ha precisato Gremaud: non vi sono attualmente elementi che facciano pensare ad un problema fisico, come ad esempio un infarto. Le quattro persone ferite (il secondo pilota e tre turisti) rimangono in ospedale: le loro condizioni sono stabili e non sono in pericolo di vita.

Il presidente del consiglio di Stato vallesano, Jean-René Fournier, ha espresso il cordoglio alle persone coinvolte nella tragedia, annunciando l’intenzione di inviare un rappresentante alle esequie in India. Il governo cantonale non vuole però vietare i voli turistici di Air Glaciers ed anche la stessa compagnia non intende sospendere le sue attività.

La sciagura è stata accolta con profondo cordoglio all’ambasciata indiana in Svizzera. La sede diplomatica ha ricevuto innumerevoli telefonate dall’India da parte di persone in apprensione per familiari in vacanza in Svizzera. Due dipendenti dell’ambasciata si sono recati a Sion per assistere il gruppo di turisti.

La gran parte di loro ha però lasciato il luogo di villeggiatura già di primo mattino, i rimanenti se ne andranno giovedì. La partenza affrettata non ha aiutato gli inquirenti a raccogliere le testimonianze necessarie a farsi un’idea degli avvenimenti. L’inchiesta si annuncia lunga: in media questo genere di indagini durano un anno, ha aggiunto il rappresentante dell’UIIA.

Il villaggio di Beuson stenta intanto a capacitarsi di quanto successo. La popolazione è sotto shock, anche perché i voli degli elicotteri facevano parte della vita quotidiana e quasi tutti avevano avuto a che fare con Air Glaciers.

La sciagura aerea ha provocato anche tensione tra le autorità ed i turisti indiani, alcuni dei quali hanno apertamente contestato la rapidità ed i modi di intervento dei soccorritori.

Nella conferenza stampa di Sion, un portavoce della polizia ha ricostruito la cronologia dell’incidente: il crash è avvenuto alle 16 e 27, l’allarme è stato dato alle 16 e 34. Sei minuti dopo giungevano sul posto i pompieri, quattro minuti più tardi un primo elicottero. Venti minuti dopo l’allarme, tutti i mezzi necessari erano sul posto.

Alcuni turisti, testimoni della tragedia, affermano invece che i tempi sono stati più lunghi e che i soccorritori hanno dato la priorità a salvare la vita dei piloti svizzeri. Secondo uno psicologo, inoltre, i turisti sono stati feriti nei loro sentimenti religiosi: gli uomini e le donne di fede induista non hanno avuto accesso ai corpi dei congiunti durante diverse ore.

swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR