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IVA, dieci anni di un’imposta

L'aliquota dell'IVA potrebbe venir ritoccata per la terza volta nel giro di un decennio swissinfo.ch

Introdotta nel 1995, dopo essere stata ripetutamente bocciata in votazione popolare, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) rende oggi allo stato circa 17 miliardi di franchi annui.

Con un’aliquota del 7,6%, l’IVA svizzera grava sui consumi in maniera limitata rispetto a quanto avviene nei paesi dell’UE, dove l’aliquota si aggira sul 15%.

L’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) in Svizzera è stata un’operazione faticosa. Per ben tre volte – nel 1977, nel 1979 e 1991 – il popolo ha respinto progetti volti a sostituire con l’IVA la vecchia imposta sulla cifra d’affari (ICA).

Solo al quarto tentativo, nel novembre del 1993, la maggioranza della popolazione ha accettato il nuovo sistema di imposta indiretta.

Imposta generale sul consumo

Se l’ICA tassava solo le merci, a livello di produzione e commercio all’ingrosso, l’IVA è un’imposta generale sul consumo, riscossa ad ogni fase di produzione e distribuzione e comprende, oltre alle merci, anche i servizi.

Attualmente l’aliquota normale è del 7,6%. Un’aliquota ridotta (2,4%) è applicata agli alimentari, ai medicinali e agli stampati (libri e giornali).

Anche gli albergatori godono di una tassazione speciale. Pernottamenti e prime colazioni sono soggette ad un’aliquota del 3,6%. Pensata come misura di sostegno per un settore in difficoltà, l’aliquota speciale è stata prorogata dal parlamento fino al 31 dicembre 2006.

Più 1% nel 1999

La prima revisione delle aliquote IVA dopo l’introduzione della nuova imposta è avvenuta il 1° gennaio 1999. L’aliquota normale è stata aumentata dell’1%, l’aliquota “ridotta” dello 0,3% e l’aliquota “speciale” per il settore alberghiero dello 0,5%.

L’aumento dell’1%, la cui possibilità è contemplata dall’articolo costituzionale dedicato all’IVA, è destinato a finanziare l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) e l’Assicurazione invalidità (AI).

Il 29 novembre 1998 popolo e cantoni, approvando il decreto federale per finanziare i grandi progetti ferroviari (trasversali alpine e ferrovia 2000), hanno inoltre accettato un ulteriore aumento dello 0,1% di tutte le aliquote.

Altri aumenti in vista

Oggi il gettito dell’IVA supera i 17 miliardi di franchi (17,7 miliardi nel 2003, secondo le stime). Ma le aliquote potrebbero di nuovo crescere nei prossimi anni.

Il 16 maggio si voterà su un nuovo aumento dell’1,8% per finanziare AVS e AI. E in futuro l’IVA potrebbe servire a finanziare anche il congedo maternità, sempre che a settembre il popolo svizzero approvi l’assicurazione maternità e che, più tardi, popolo e cantoni accettino una modifica costituzionale in tal senso.

L’IVA ha però molti nemici e gli aumenti delle aliquote dovranno scontrarsi in futuro con forti resistenze. Alla sinistra piace poco il fatto che l’IVA grava su tutti i contribuenti allo stesso modo, senza distinzioni tra ricchi e poveri.

La destra teme che ulteriori aumenti frenino la ripresa economica. E, inoltre, non vuole perdere un vantaggio competitivo nei confronti dei paesi dell’UE, che applicano aliquote attorno al 15%.

swissinfo, Andrea Tognina

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