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Jérôme Sobel lascia la presidenza di Exit Svizzera romanda

Jérôme Sobel. KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente della sezione romanda di Exit, Jérôme Sobel, ha lasciato la testa dell’associazione di aiuto al suicidio. A fine aprile ha rimesso il suo mandato ai due nuovi copresidenti Gabriela Jaunin e Jean-Jacques Bise.

Il medico 65enne, che dirigeva Exit per la svizzera francese dal 2000, si dedicherà di più alla famiglia e alle sue passioni, pur proseguendo l’attività di dottore. Rimarrà comunque a disposizione di Exit quale consulente medico, precisa lo stesso in un’intervista pubblicata oggi da Matin Dimanche.

“Come presidente sono stato garante dei suicidi assistiti di circa circa duemila persone e me ne assumo la responsabilità. All’inizio ho prestato assistenza in numerosi casi, poiché eravamo solo in tre o quattro da accompagnare le persone nel suicido. Ora ci sono oltre trenta accompagnatori”, dice Jérôme Sobel al domenicale.

L’anno scorso Exit ha praticato 286 suicidi assistiti in Svizzera romanda, a fronte dei 17 del 2001. Sobel auspica ardentemente che l’associazione possa un giorno sparire e che la sua attività venga presa a carico dai medici di famiglia.

“Sono convinto che la mia azione si stata giusta. Il codice penale impone dei limiti che rispettiamo. Abbiamo sempre agito nella trasparenza e ogni volta che abbiamo accompagnato qualcuno per il suicidio lo abbiamo sempre annunciato alla giustizia. Rifiutiamo anche alcune sollecitazioni (…). Non siamo dei Terminator”, sottolinea Sobel.

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