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Kaspar Villiger è il nuovo presidente

Kaspar Villiger presiederà il Consiglio federale per un anno Keystone

Con 183 voti, il ministro delle finanze ha ottenuto un risultato brillante. La vicepresidenza è affidata a Pascal Couchepin, nominato senza gloria con 144 voti.

Kaspar Villiger è il presidente della Confederazione per il 2002. L’Assemblea federale lo ha eletto stamattina a questa funzione con 183 voti su 203 schede valide. Il radicale lucernese, che ha 60 anni, succede a Moritz Leuenberger.

Il suo vice, Pascal Couchepin, eletto con 144 voti su 178 schede valide, ha ottenuto un risultato relativamente modesto. 15 suffragi sono andati a Samuel Schmid (UDC), ultimo arrivato in Consiglio federale.

Secondo mandato presidenziale

Dopo aver trattato dossier «scottanti» quali il riciclaggio di denaro e il naufragio di Swissair, Kaspar Villiger potrà dedicarsi l’anno prossimo anche a compiti diversi da quelli della politica finanziaria.

Entrato nel Consiglio federale nel 1989 per succedere a Elisabeth Kopp, Villiger ha già rivestito la carica di presidente nel 1995: l’Assemblea federale lo aveva eletto presidente il 7 dicembre del 1994 con 186 preferenze su 200, un risultato eccellente.

Durante questo suo primo mandato, Villiger aveva ufficialmente riconosciuto gli errori commessi nella Seconda Guerra mondiale, scusandosi con gli ebrei per la politica elvetica dell’asilo e il timbro «J» stampigliato sui loro passaporti.

Una lunga carriera

Nato il 5 febbraio 1941 a Pfeffikon (LU), Kaspar Villiger ha ottenuto il diploma d’ingegnere alla Scuola politecnica federale di Zurigo. Dal 1966 alla sua elezione in Consiglio federale ha diretto con il fratello Heinrich l’azienda di famiglia, a Pfeffikon. Durante questo periodo, la tradizionale fabbrica di sigari si è diversificata grazie all’acquisto di un’azienda di biciclette. Kaspar Villiger è sposato e padre di due figlie.

A livello politico, il liberale radicale Kaspar Villiger è stato membro del Gran consiglio lucernese dal 1972 al 1982, anno in cui è stato eletto in Consiglio nazionale. Nel 1987 è entrato nel Consiglio degli Stati. Il 1. febbraio 1989 è infine diventato consigliere federale. Villiger ha diretto fino alla fine dell’ottobre del 1995 il Dipartimento militare federale (DMF, oggi DDPS). È in seguito passato a quello delle finanze (DFF).

Diversi dossier hanno dato del filo da torcere al ministro delle finanze. In particolare, Villiger è finito nell’occhio del ciclone a causa della politica in materia di lotta al riciclaggio di denaro: nonostante le pressioni europee, non ha mai smesso di tutelare il segreto bancario svizzero.

Impegno per l’economia

Recentemente, nonostante fosse in un primo tempo poco incline a iniettare denaro pubblico in una società privata, Villiger ha deciso di correre al capezzale della Swissair, concedendo oltre due miliardi di franchi per assicurare i voli fino alla fine di marzo e lanciare la nuova Crossair.

Queste spese graveranno pesantemente sulle finanze della Confederazione: il Consiglio federale è stato costretto ad annunciare un deficit di due miliardi per il 2002. Ma Villiger ha raccolto domenica scorsa un’importante vittoria: l’elettorato ha infatti detto sì al suo progetto di freno all’indebitamento.

Le sue riserve nei confronti dei tentativi della destra di abbassare le tasse non sono sempre state accolte favorevolmente dagli ambienti borghesi. Benché vicino all’economia e aperto alle sue preoccupazioni, il ministro lucernese non difende una linea ultraliberale, scontentando così chi lo aveva spinto a prendere le redini del DFF, prima in mano al socialista Otto Stich.

swissinfo e agenzie

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