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Klee e Marc: un’amicizia ispiratrice e sorprendente

Arcobaleno, acquarello di Paul Klee del 1917 Zentrum Paul Klee

Con la mostra “Dialogo in immagini” il Centro Klee di Berna rende omaggio all'amicizia tra Paul Klee e Franz Marc. Due artisti molto diversi che hanno trovato nel confronto e nel reciproco sostegno l’incentivo ad arricchire un percorso artistico in antitesi con le convenzioni del loro tempo.

Quando il nome di Paul Klee (1879-1940) è associato a quello di Franz Marc (1880-1916) il pensiero corre inevitabilmente a “Der Blaue Reiter”, il Cavaliere Azzurro, uno dei gruppi pittorici più emblematici e aperti dell’avanguardia espressionista tedesca di inizio Novecento che, con un orientamento decisamente spiritualistico, aprì la strada alle prime esperienze astratte. Marc ne fu infatti il fondatore insieme a Kandinsky; e Klee fu proprio all’interno di questo movimento che trovò il suo trampolino di lancio.

Non è per ciò strano ritrovare i nomi di questi due artisti uniti in una mostra. Ciò che invece sorprende e sicuramente costituisce per buona parte del pubblico una novità, è scoprire quanto Klee e Marc fossero intimamente legati e quanto la loro amicizia abbia prodotto uno scambio fruttuoso.

“Franz Marc è per lo più presente in mostre collettive dedicate al Blaue Reiter. Ci fa perciò particolarmente piacere poter presentare questo importante artista, morto prematuramente, in dialogo con Klee”, spiega a swissinfo il curatore Michael Baumgartner. “Inoltre in Svizzera non si era ancora vista un’esposizione che raccogliesse così tante opere di Marc, anche di una certa rilevanza. E in questo senso, la nostra è senza dubbio un’occasione unica.”

Non si può certo considerarla una mostra monografica su Marc ma è effettivamente molto raro trovare riunito un numero così vario dei suoi lavori. E questa esposizione – resa possibile grazie alla stretta collaborazione di tre istituti differenti – svela non solo un’amicizia ignota a molti, ma permette di conoscere meglio un’artista divenuto sempre più inaccessibile per le difficoltà di spostamento e i costi elevati delle sue opere.

Un’amicizia in dialogo

La mostra si apre con una significativa citazione tratta dalle pagine del diario di Klee che mette subito in chiaro l’intensità del legame tra i due artisti. “Quando spiego chi è Franz Marc devo confessare al contempo anche chi sono io, perché molte delle cose alle quali partecipo, sono anche sue”.

È così attraverso il dialogo dei loro lavori che gli organizzatori hanno cercato di mostrare l’amicizia intellettuale e artistica tra i 2 pittori.“Non è che le loro immagini siano state realizzate in risposta a quelle dell’altro, ma si vede che tra le loro opere esistono molte corrispondenze”, sottolinea Baumgartner.

Sebbene diversi sia sul piano umano che artistico Marc e Klee hanno condiviso una profonda spiritualità. Utopista e religiosamente ispirato il primo, pensatore indipendente e analitico il secondo, sono riusciti a rispettarsi, stimarsi e stimolarsi reciprocamente. “Non hanno preso qualcosa all’altro” precisa Baumgartner. “Dall’altro hanno piuttosto ricevuto spunti d’ispirazione. Ed è abbastanza sorprendente che nonostante le differenze sia esistita tra loro un’ amicizia così intensa e fedele.”

Una fitta corrispondenza

Il legame tra i due artisti nasce quando Marc è già una figura di spicco del movimento d’avanguardia sorto a Monaco di Baviera. Il loro primo incontro ha luogo nella primavera del 1912 alla Galleria Goltz della città bavarese, in occasione della preparazione della seconda esposizione organizzata dal “Blaue Rieter” e termina tragicamente nel 1916 con la morte di Marc, caduto a Verdun nei combattimenti della prima guerra mondiale.

In questi 4 anni la loro amicizia si traduce in una fitta corrispondenza alla quale si uniscono anche le mogli, Lily Klee e Maria Marc. La mostra ne propone una straordinaria testimonianza presentando per la prima volta integralmente una bellissima serie di cartoline illustrate che oltre a rivelare le attività quotidiane, le passioni o le preoccupazioni delle due coppie, mostrano come il dialogo tra i due artisti avesse luogo anche tra le immagini di piccolo formato. Marc disegna infatti miniature molto belle, vere perle di precisione, a cui Klee risponde con brevi commenti scherzosi e schizzi spontanei.

Temi di riflessioni

Il dialogo tra i due artisti nella mostra si focalizza su alcuni temi come la religione, l’arte, il colore, la guerra e naturalmente il rapporto con gli animali di cui Marc è, tra i moderni, il pittore per eccellenza. Le sagome dei suoi famosi cavalli, di caprioli, gazzelle, pecore, tori si fondono in un ritmo di linee, forme e colori capaci di cogliere un’essenza libera e pura del mondo animale.

“Cerco di sentirmi bene, in modo panteista, nei tremori e nei ribollimenti del sangue della natura e negli alberi, negli animali, nell’aria”, scrive Marc nell’aprile 1910. E di questa capacità di cogliere l’essenza del mondo animale, dell’amico e di sé Klee nel suo diario dice: “Egli è più umano verso gli animali. Li innalza al suo stesso livello. Io cerco un punto più preciso, più vicino all’origine della creazione, un punto dove intuisco una sorta di formula artistica valida per l’animale, la pianta, l’essere umano, la terra, il fuoco, l’acqua, l’aria e tutte le forze in circolo”.

Non stupisce quindi che gli animali disegnati da Klee – che prima di conoscere Marc non aveva riservato alcun particolare interesse a questo soggetto – non possiedano nulla di panteistico ma siano piuttosto animati dalle movenze curiose, a volte grottesche e, nel periodo più tardo, siano più spesso frutto di pura invenzione.

Conferma reciproca

Pressoché di fronte a tutti i temi i due artisti sembrano animati da filosofie differenti e le loro discrepanti visioni del mondo si manifestano sia negli scritti che nelle immagini. Ciò nonostante sembra che proprio da questo confronto essi riescano a trarre nutrimento per poter avanzare nel loro percorso controcorrente, alla ricerca di nuove forme espressive.

“Nelle lettere Marc e Klee discutono spesso su qual è il significato dell’arte e quale ruolo può giocare nella società. Naturalmente anche lì la loro posizione è diversa. Marc aveva immagini molto idealistiche, mentre Klee è più critico e scettico”, conclude Baumgarten. “Ma d’altro lato essi tendono anche a confermasi l’un l’altro come artisti. Dando cioè all’altro la possibilità di capire quanto è importante ciò che fa.”

“Paul Klee – Franz Marc. Dialogo in immagini” è visitabile al Centro Paul Klee di Berna fino al 1° maggio.

La mostra, resa possibile grazie a una stretta collaborazione con il Museo Franz Marc di Kochel e la Fondazione Moritzburg di Halle, presenta oltre 100 opere dei 2 artisti tra cui spiccano numerosi capolavori.

Organizzata in maniera tematica, l’esposizione rende conto attraverso lettere illustrate, carte postali, progetti comuni, disegni, acquarelli e dipinti, delle riflessioni sull’arte, la religione e la guerra che Klee e Marc si sono scambiati nel corso della loro breve ma intensa amicizia.

I due grandi artisti erano coetanei. Paul Klee nacque il 18 dicembre 1879 vicino a Berna, mentre Franz Marc l’8 febbraio del 1880 a Monaco, città dove entrambi frequentarono l’accademia di belle arti.

Il loro primo incontro ebbe luogo solo nel 1912 alla Galleria Goltz di Monaco, in occasione della preparazione della seconda esposizione organizzata dal “Blauer Rieter”, il movimento avanguardista fondato nel 1911 da Marc e Kandinsky, che proponeva un’estetica anti-naturalistica ma di orientamento più spiritualistico.

Tra i due nacque subito un’amicizia profonda che a partire dal giugno dello stesso anno si tradusse in una fitta e regolare corrispondenza a cui presero presto parte anche Lily Klee e Maria Marc.

Questo legame durò fino al 1916, anno della morte prematura di Franz, colpito da una scheggia di granata a Verdun, nel corso della 1^guerra mondiale.

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