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L’arte di BancaStato Ticino in mostra a Lugano

Augusto Sartori, dettaglio di "Le due donne", dipinto del 1909 esposto a Villa Ciani. BancaStato

Un'ottantina di opere escono dal chiuso degli uffici e vengono esposte per la prima volta al pubblico.

L’arte vive degli occhi di chi l’ammira, e così la Banca dello Stato del Cantone Ticino, seguendo l’esempio di altri istituti, ha deciso di mostrare la sua collezione.

È una tendenza che si sta sempre più affermando in paesi vicini come Italia e Germania: le banche tirano fuori da caveaux o uffici riservati i loro tesori d’arte, e organizzano esposizioni speciali per mostrarli al pubblico.

Anche in Svizzera si è cominciato ad andare in questa direzione, per esempio con istituti bancari attivi a livello cantonale in Romandia. Adesso, c’è una «prima» anche in Ticino.

Dal 12 ottobre, la Banca dello Stato del Cantone Ticino espone per la prima volta in una mostra a Villa Ciani a Lugano le opere più significative della sua collezione, comprendente oltre 150 pezzi acquisiti anno dopo anno con pazienti selezioni sul mercato dell’arte.

Festeggiare col pubblico

Al Museo civico di belle arti si possono così ammirare un’ottantina fra dipinti e sculture, ordinati per cronologia e affinità stilistiche dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, con un’attenzione particolare per la produzione di artisti ticinesi.

In catalogo quindi i nomi – tra gli altri – di Filippo Franzoni, Augusto Sartori, Felice Filippini e Sergio Emery. Ma non mancano artisti di prestigio internazionale come il pittore Cuno Amiet e lo scultore Henry Moore.

«Con l’esposizione festeggiamo i 90 anni di BancaStato, fondata nel 1915», dice Donato Barbuscia, presidente della direzione generale, spiegando questa forma di moderno mecenatismo culturale.

Un sostegno all’arte di casa

«Ogni anno, da una cinquantina d’anni, la collezione della banca continua a estendersi, grazie a una politica di acquisti mirati compatibile coi budget a disposizione», spiega Brabuscia.

«Di base ci orientiamo su artisti ticinesi o che hanno vissuto a lungo in Ticino, visto che lo scopo è salvaguardare le forme di cultura locale, oltre che sostenere lo sviluppo di artisti e gallerie. Ma in qualche caso acquistiamo, o abbiamo acquistato, anche opere di artisti del resto della Svizzera o stranieri».

Le opere dei ticinesi, in particolare, rappresentano in modo esauriente l’evolversi della storia dell’arte cantonale fra Otto e Novecento. Si comincia con Franzoni e Ferragutti Visconti, che a fine Ottocento cercano di superare il tardo naturalismo lombardo; Edoardo Berta e Sartori, entrambi di Giubiasco, varcano la soglia del primo Novecento avvicinandosi alle tendenze simboliste. Giuseppe Foglia, negli anni Trenta e Quaranta, rappresenta una testa di ponte verso i nuovi linguaggi della modernità, come Futurismo, Cubismo ed Espressionismo.

Emancipazione

Poi vengono gli anni della progressiva emancipazione del canton Ticino, a livello economico ma anche politico e culturale. L’Italia cessa di essere l’unico punto di riferimento per gli artisti, che cominciano a viaggiare e a formarsi in tutta Europa. Ci sono momenti di ripiegamento regionalistico, ma la nuova atmosfera è testimoniata dalle opere di Carlo Cotti, Guido Gonzato e Edmondo Dobrzanski, per arrivare al grande rinnovamento degli anni Sessanta, a Filippini, Emery, e ancora Pierre Casè e Mariapia Borgnini.

La mostra chiuderà a fine gennaio del 2006. Ma il passo verso il pubblico ormai è stato fatto. In futuro, potrebbero esserci altre iniziative simili. Per allestire l’esposizione in corso non è stato toccato il fondo di incisioni di proprietà dell’istituto bancario. Nei prossimi anni, dunque, BancaStato potrebbero fare delle incisioni le protagoniste di una nuova rassegna.

swissinfo, Alessandra Zumthor, Lugano

Mostra opere d’arte della collezione BancaStato, Museo civico di belle arti di Villa Ciani, Lugano, aperta fino al 29 gennaio 2006 (ma-do, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle18).
Esposte un’ottantina di opere, tra quadri e sculture.
Rappresentati artisti come Filippo Franzoni, Augusto Sartori, Felice Filippini, Sergio Emery, Cuno Amiet e Henry Moore.

Acquistate da BancaStato in un’ottica di promozione della produzione artistica ticinese – ma non solo – le opere esposte a Villa Ciani sono presentate per la prima a volta al pubblico.

Finora erano state tenute «nascoste» in uffici e sale private di BancaStato, l’istituto bancario del canton Ticino.

La mostra è completata da un catalogo che in realtà è una piccola storia dell’arte ticinese, con le opere ordinate cronologicamente e schede biografiche per ogni autore trattato.

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