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L’Euro secondo Philippe Senderos

Philippe Senderos duella con Kakà durante la partita d'andata di Champions League contro il Milan Keystone

Titolare insindacabile della selezione di Köbi Kuhn in vista degli europei di calcio, il difensore dell'Arsenal parla di questa competizione e dei futuri avversari della Svizzera.

Già presente durante i Mondiali del 2006 in Germania, Philippe Senderos intende cogliere questa seconda grande occasione internazionale per rafforzare la sua giovane carriera. Intervista.

swissinfo: Che cosa rappresenta per lei Euro 08?

Philippe Senderos: Si tratta evidentemente di un appuntamento eccezionale, tanto più che so perfettamente che nel corso della mia carriera sportiva disputerò nel mio paese solo un Campionato europeo. Cercherò di approfittarne al massimo e di fare in modo che l’avventura europea della Nazionale rossocrociata duri il più a lungo possibile.

Ai giocatori si apre una magnifica opportunità per consolidare il gruppo e per realizzare qualcosa di grande. A partire dalla generazione de 1994 – quella di Stéphane Chappuisat, con cui ho avuto la fortuna di giocare – la Svizzera si sta costruendo. Siamo qui per continuare questo percorso e Euro 08 servirà anche a questo.

Giocare davanti al nostro pubblico, significa per noi gestire una pressione nettamente maggiore. Ma sarà anche fonte di una grandissima motivazione.

swissinfo: C’è insomma lo stesso spirito dei Mondiali in Germania?

P.S.: Per un calciatore, partecipare a un Campionato del Mondo o a un Campionato europeo, è un’esperienza straordinaria. E spero di poter vivere questo genere di esperienze almeno ancora qualche volta. Ritengo inoltre, contrariamente a certi commentatori, che la prestazione della Nazionale in Germania, è stata piuttosto brillante.

Farsi eliminare ai rigori senza aver incassato neppure una rete in tutto il torneo, è una buona prestazione in sé: occorre molto carattere per riuscirci. In ambito sportivo è comunque importante sapere accettare la sconfitta.

I primi mesi dopo la controprestazione con l’Ucraina, sono stati davvero difficili, ma ora tutto va molto meglio. Il calcio svizzero può contare su una buona immagine. Ne sono molto fiero, e spero che la mia esperienza inglese possa contribuire al successo.

Del resto la maggioranza del nocciolo duro dei magnifici undici della Nazionale – e anche i 23 giocatori dell’intera selezione – gioca al di fuori dei confini elvetici. Penso che la mentalità dei giovani calciatori svizzeri che hanno deciso di giocare le loro carte negli esigenti campionati esteri, permetta ora alla Svizzera di confrontarsi con i grandi del calcio senza nessun complesso. Ed è un fatto estremamente positivo.

swissinfo: Durante la prima fase dell’Euro, la Nazionale dovrà vedersela con Cechia, Turchia e Portogallo. Con quali occhi valuta queste squadre?

P.S.: La partita di inaugurazione sarà capitale: condizionerà il seguito del torneo. In questo primo incontro non avremo diritto all’errore. E lo sappiamo bene. Per noi è comunque importante affrontare ogni partita con l’intima convinzione di poterci imporre sull’avversario. Siamo presenti in questo campionato e faremo di tutto per vincere. Questo genere di affermazione non è molto apprezzato in Svizzera, lo so. Ma senza questa mentalità, non è possibile realizzare il grande sogno.

Conosco molto bene il capitano della nazionale ceca, Tomas Rosicky, poiché gioca con me nell’Arsenal. Andiamo molto d’accordo e scherziamo regolarmente quando parliamo di questo fatidico appuntamento. Con i cechi, sappiamo esattamente a chi andiamo incontro. E se Jan Koller gioca in attacco, le scintille non mancheranno

Affrontare la Turchia dopo gli eventi di Berna e soprattutto di Istanbul, nel quadro delle qualificazioni ai Mondiali del 2006, ha una valenza simbolica. Ci sarà molto impegno in un clima di rivincita.

Il Portogallo può contare su alcuni elementi meravigliosi, come Nani o Cristiano Ronaldo, entrambi impegnati nel campionato inglese. Bisognerà tenerli d’occhio costantemente. So che in Svizzera la comunità portoghese è importante e spero davvero che i tifosi svizzeri abbiano acquistato i biglietti prima dei lusitani.

swissinfo: Ci pare che per lei è importante giocare per il suo paese. Il suo esordio risale al 25 marzo 2005 allo “Stade de France”: che cosa aveva provato quel giorno?

P.S.: Conservo dei bellissimi ricordi. Sono stato accolto molto bene in Nazionale e so che la mia esperienza nelle fila dell’Arsenal mi ha aiutato molto.

Köbi Kuhn ha avuto fiducia in me per una partita importante e non credo che molti altri allenatori avrebbero dimostrato la medesima audacia. Il giorno in cui ho giocato nella Nazionale è stato un sogno. E, da quel giorno, la mia voglia di esserci non ha smesso di crescere.

swissinfo.Mathias Froidevaux, Londra
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Data e luogo di nascita: 14 febbraio 1985, Ginevra
Ruolo: difensore centrale
Squadre: Servette (2001-2003), Arsenal dal 2003 (prima partita il 27 ottobre 2004)
Nazionale svizzera di calcio: Campione d’Europa nel 2002 (con la selezione dei giovani sotto i 17 anni) e prima partita con la prima squadra l 26 marzo 2005 a Parigi contro la Francia; 24 selezioni da titolare e tre reti (fine 2007)
Ha partecipato ai Mondiali di calcio 2006 in Germania

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