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L’hooliganismo svizzero si scatena

Fuori dallo stadio del Basilea i "tifosi" renani hanno scatenato il caos Keystone

La finale del campionato svizzero di calcio, sabato a Basilea, ha scatenato la rabbia dei tifosi locali. I disordini hanno causato oltre 100 feriti leggeri.

Gli incidenti del dopo partita non sono certo di buon auspicio in vista dell’Euro 2008, che si terrà in Svizzera e in Austria.

«Tifosi» che invadono il campo da gioco, giocatori che fuggono a gambe levate negli spogliatoi, la polizia che interviene con proiettili di gomma e gas lacrimogeni.

Scene purtroppo già viste negli stadi svizzeri (non solo nel calcio), anche se quello che è successo sabato sera al termine della finalissima di Super League tra il Basilea e lo Zurigo, ha superato ogni limite. Mai si erano visti giocatori aggrediti sul terreno da gioco dal pubblico, in episodi che ricordano quel dopo partita di Turchia-Svizzera di qualche mese fa.

Considerando che fra due anni la Svizzera ospiterà i Campionati europei di calcio (e nel 2009 i Campionati del mondo di hockey su ghiaccio), gli episodi di Basilea sono tutt’altro che beneauguranti.

Gravi disordini

Dopo la partita – che ha visto gli zurighesi sconfiggere i renani per 2 a 1 e vincere così il titolo nazionale – le forze dell’ordine basilesi sono intervenute fuori dallo stadio con idranti e gas lacrimogeni.

I «tifosi» del Basilea (non ci stancheremo di mettere le virgolette…) hanno risposto con lanci di bottiglie, petardi e sassi. Alcuni hanno persino ribaltato delle automobili.

Oltre 100 i feriti e una quindicina di persone sono state trasportate all’ospedale (nessuno però presenta ferite gravi). La polizia ha annunciato di aver arrestato 25 scalmanati basilesi. L’ammontare dei danni non è ancora noto, ma tutto lascia presupporre che la fattura sarà molto salata.

Tra il caos generale, i giornalisti della televisione locale zurighese TeleZüri sono stati presi a sassate e le loro apparecchiature sono state danneggiate. Stessa sorte è toccata ai giornalisti della Televisione svizzera di lingua tedesca (SF).

Alcuni incidenti si erano già registrati prima della partita, quando alcuni «tifosi» giunti da Zurigo hanno accesso petardi e lanciato bottiglie di vetro. A loro erano stati venduti soltanto 550 biglietti, quando il St. Jakob-Park può contenere 32’000 spettatori.

Aggredito in campo

«Qui ha Basilea c’è un grave problema da risolvere», ha indicato domenica Lucien Favre, allenatore della compagine zurighese.

Senza la presenza massiccia delle forze dell’ordine – che si erano preparate a fronteggiare un clima infuocato – l’incolumità dei giocatori dello Zurigo non sarebbe stata garantita. «Non è però stato così dopo il fischio finale dell’arbitro, quando Filipescu (l’autore del gol decisivo, ndr) è stato aggredito da un supporter», ha commentato Favre.

Domenica mattina, il FC Basilea ha pubblicato un comunicato sul suo sito internet in cui presenta le sue scuse per l’accaduto.

Chi vede nei disordini del St. Jakob-Park una sorta di «scontro» tra regioni culturalmente lontane e diverse, si sbaglia: Zurigo e Basilea – rispettivamente la prima e la terza agglomerazione della Svizzera – sono entrambe germanofone e distano meno di 100 chilometri.

Legge anti hooligan

Gli episodi di Basilea hanno rilanciato la discussione sulla sicurezza degli Europei del 2008, che proprio ieri hanno trovato il proprio «mister»: la supervisione delle finanze, della sicurezza e del marketing della parte elvetica della manifestazione sportiva saranno affidate al direttore generale dimissionario delle Ferrovie Federali Svizzere, Benedikt Weibel.

Presente alla partita di Basilea, il presidente del Consiglio nazionale (Camera del popolo), Claude Janiak, ha dichiarato di voler portare gli incidenti di sabato sera in Parlamento.

Proprio per evitare scene del genere, il Parlamento ha accettato in marzo una Legge contro la violenza negli stadi. Le nuove disposizioni – che prevedono tra l’altro il divieto per gli hooligan di entrare in un determinato perimetro – sono state accolte dalla grande maggioranza di deputati e senatori.

Referendum

Esprimendo il suo rammarico per quanto accaduto a Basilea, il consigliere federale e ministro dello sport, Samuel Schmid, ha indicato che i disordini sono la prova della necessità di una legge contro l’hooliganismo.

Chiunque ami lo sport – ha comunicato Schmid tramite il portavoce del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport – deve per conseguenza sostenere la legge contro l’hooliganismo e opporsi al referendum lanciato da certi circoli di tifosi.

La modifica legislativa non accontenta infatti tutti quanti. Alcuni tifosi vi si oppongono e intendono bloccare la legge con un referendum popolare (hanno tempo fino al 13 luglio per raccogliere 50’000 firme).

Domenica, il comitato referendario ha dichiarato di voler proseguire la raccolta delle firme: gli incidenti – indica – dimostrano che la legge non serve a niente.

«Gli episodi di ieri sono stati causati da persone che non avevano alcun divieto di accesso allo stadio», ha detto Ruben Schönenberger, portavoce del comitato.

swissinfo e agenzie

Un hooligan è una persona che si comporta in modo aggressivo, in particolare nell’ambito di avvenimenti sportivi.
In Svizzera gli hooligan sarebbero 400 e i simpatizzanti 600.
La violenza degli stadi è un fenomeno che si è intensificato negli ultimi anni in Svizzera.
Come altri Paesi europei, anche la Confederazione si è dotata di una legge per lottare contro l’hooliganismo.

La nuova Legge federale sulle misure per la salvaguardia interna (che include nuove disposizioni contro l’hooliganismo) prevede:

– La confisca di materiale di propaganda incitante alla violenza.

– La creazione di una banca dati per i tifosi potenzialmente violenti.

– Il divieto di accedere ad un determinato perimetro e di viaggiare.

– La detenzione preventiva fino ad un massimo di 24 ore.

Il Parlamento ha deciso che la legge sarà in vigore fino al 2009.

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