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L’influenza aviaria rimane la minaccia numero uno

Daniel Koch dell'UFSP spiega come indossare la mascherina in caso di pandemia Keystone

Lo scoppio di una pandemia d'influenza aviaria rimane il rischio maggiore per la salute umana, avverte un alto funzionario elvetico all'alba della 60esima assemblea mondiale della salute.

Negli ultimi mesi il tema ha occupato poco spazio nei media, ma se ne tornerà a parlare durante la sessione di dieci giorni che ha inizio lunedì a Ginevra.

“La minaccia rimane d’attualità”: Gaudenz Silberschmidt, direttore del settore affari internazionali presso l’Ufficio federale della sanità pubblica, ricorda a swissinfo che regolarmente si registrano casi di influenza aviaria trasmessa dai volatili all’uomo.

“Non sappiamo ancora quando vi sarà una trasmissione anche da uomo a uomo. Ci si sta preparando all’eventualità, ma la prevenzione deve essere migliorata in tutti i paesi”:

Durante la sessione si dibatterà a lungo di due importanti temi: da un lato l’accesso ai campionari di virus, dall’altro l’accesso ai vaccini.

L’Indonesia, dove si è registrato il maggior numero di casi della malattia, vuole potere ottenere vaccini più facilmente. In cambio potrà fornire dei campioni di virus.

Riserva di vaccini

Nell’ambito dell’ultimo incontro dei membri dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS) è stato deciso che l’assemblea in corso in questi giorni esaminerà la possibilità di costituire una riserva di vaccini per completare quelle nazionali.

All’inizio dell’estate la Svizzera dovrebbe cominciare a ricevere gli otto milioni di vaccini contro la pandemia – sufficienti per l’intera popolazione – ordinati presso la ditta anglo-americana GlaxoSmithKline.

I timori dello scoppio di una pandemia di H5N1 hanno occupato intere pagine di giornali nel corso degli ultimi tre anni. Quest’ultimo inverno tuttavia, durante la stagione migratoria, non si è registrato alcun caso della malattia.

Da febbraio a marzo dello scorso anno nella sola Confederazione erano stati trovati 32 cadaveri d’uccelli morti, colpiti dall’H5N1.

Ma se da un lato negli ultimi tempi l’interesse del pubblico per la malattia sembra essersi affievolito, dall’altro Silberschmidt insiste sul fatto che non bisogna abbassare la guardia.

Pollame infetto

Secondo l’OMS, dal 2003 sono morte 172 persone dopo essere entrate in contatto con pollame infetto. I casi registrati quest’anno sono 14, soprattutto in Asia.

“In un certo senso è un bene che l’attenzione dei media si sia un po’ meno concentrata sul problema, perché ciò ci ha permesso di lavorare e di prepararci ad un’eventuale pandemia con più calma. D’altro canto tuttavia vorremmo che il pubblico non sottovalutasse il rischio di contrarre la malattia”, afferma Silberschmidt.

I delegati riuniti a Ginevra affronteranno anche altri temi, come l’applicazione del regolamento sanitario internazionale, la distruzione degli stock di campioni della varicella, il controllo dell’evoluzione della malaria e della tubercolosi, nonché lo sradicamento della poliomielite.

Anche la richiesta di Taiwan di aderire all’OMS accenderà le passioni. Da una decina d’anni, ma finora senza successo, l’isola cinese sta tentando di entrare a far parte dell’organizzazione con uno statuto d’osservatore.

“Politicamente la Svizzera riconosce come Stato solo la Cina. Se dovessero esserci dei cambiamenti dovrebbero avvenire in seno all’Organizzazione delle Nazioni Unite, che è l’agenzia competente in seno alla quale discutere di simili problematiche. Non vogliamo venga politicizzato l’OMS”, conclude Silberschmidt.

swissinfo, Adam Beaumont
traduzione, Anna Passera

L’assemblea mondiale della salute è l’organo decisionale supremo dell’Organizzazione mondiale della salute.

Si riunisce ogni anno a Ginevra nel mese di maggio. Vi partecipano delegati dei 193 Stati membri.

La sua funzione principale consiste nel decidere la politica che dovrà seguire l’organizzazione.

L’agenda di quest’anno prevede siano discussi i seguenti temi: influenza aviaria, sradicamento della poliomielite, tubercolosi, sistemi della salute e cure d’emergenza, strategie sulle specificità dei sessi e salute bucco-dentale.

Berna prende sul serio il rischio di pandemia d’influenza aviaria.

L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) consiglia agli svizzeri di dotarsi di una riserva di 50 mascherine protettive per persona, acquistabili per pochi franchi.

Invita inoltre la popolazione ad adottare rigorose regole di igiene personale, in particolare a lavarsi regolarmente le mani con del sapone in caso di scoppio di pandemia.

In caso di tosse o raffreddore, si consiglia di utilizzare fazzoletti di carta, facilmente eliminabili.

Infine, per evitare ogni rischio di contagio, si invita a rinunciare ad ogni stretta di mano.

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