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L’integrazione passa per il diritto di voto

Keystone

In occasione della prima assise nazionale dei migranti in Svizzera, la ministra Calmy-Rey ha fatto appello ad una maggiore fiducia reciproca tra svizzeri e stranieri.

L’assemblea ha approvato una Carta che dovrebbe favorire l’integrazione degli stranieri in Svizzera.

Tema centrale della manifestazione è stato il ruolo dei diritti politici per l’integrazione degli stranieri.

Il diritto di voto deve far parte delle misure per migliorare l’integrazione degli stranieri, ha affermato Antonio Cunha, presidente del Forum per l’integrazione dei migranti (FIMM Svizzera), l’organizzazione che ha patrocinato l’assemblea.

Secondo Cunha, sarebbe necessario creare una «nuova cittadinanza», basata non più sulla nazionalità, bensì sulla nascita.

Per vivere insieme agli svizzeri, i migranti non dovrebbero essere né completamente assimilati, né ripiegarsi su se stessi, ha proseguito Cunha. Un riconoscimento reciproco e una coesistenza pacifica sarebbero molto più importanti.

Fiducia reciproca

Per la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey, l’integrazione degli stranieri equivale alla costruzione in comune del futuro, in un clima di reciproca fiducia. A suo avviso, sia gli svizzeri, sia i migranti devono assumere maggiori responsabilità.

La ministra si è rammaricata del fatto che spesso l’attenzione sia rivolta soprattutto agli abusi nell’ambito della politica d’asilo, mentre si tendono a dimenticare gli esempi di integrazione riuscita.

Micheline Calmy-Rey ha ricordato che oggi in Svizzera risiedono 1,5 milioni di stranieri, un quarto della popolazione attiva, mentre il settore dell’asilo riguarda solo 51’000 persone.

Non bisogna chiudere gli occhi di fronte ai timori della popolazione, ha proseguito Calmy-Rey, ma è necessario attenersi ai fatti e proseguire il dialogo con tutte le persone interessate. La repressione non deve essere la sola risposta, ha concluso la ministra.

Non solo immagini negative

Francis Matthey, presidente della Commissione federale degli stranieri, ha dal canto suo affermato che è tempo di smetterla con la stigmatizzazione degli stranieri. «Il segnale di Olten deve raggiungere Palazzo federale», ha esclamato.

Al termine dell’assise, i delegati presenti hanno sottoscritto la «Carta dell’integrazione», formulata dal FIMM Svizzera. I diritti dell’uomo, la democrazia, la laicità e il rispetto degli altri sono i temi centrali di questo documento».

La Carta dovrà ancora essere approvata in giugno dall’assemblea generale del FIMM.

swissinfo e agenzie

In occasione della prima assise nazionale dei migranti in Svizzera, la FIMM ha presentato una Carta dell’integrazione.

Il documento mira a rafforzare le relazioni tra al popolazione svizzera e le comunità dei migranti in ambito sociale, culturale, politico e nell’aministrazione.

La Carta comprende un codice per la coesistenza pacifica fra i vari ruppi sociali presenti in Svizzera, basato sui principi dell’universalità, della solidarietà, della cooperazione, dell’impegno civile e dell’autonomia politica, economica e religiosa.

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