Prospettive svizzere in 10 lingue

L’internazionale socialista vuol ritrovare il suo smalto

Il cileno Luis Ayala, segretario generale dell'Internazionale socialista Keystone

Questo fine settimana Ginevra accoglie il Consiglio dell'Internazionale socialista. Una riunione consacrata alla risoluzione dei conflitti e allo sviluppo durevole.

L’organizzazione di partiti social-democratici del mondo intero vuole tornare a svolgere un ruolo di spicco nella risoluzione delle sfide del pianeta. Un obiettivo a cui tengono molto anche i socialisti svizzeri.

Alla sessione del Consiglio dell’Internazionale socialista (IS), che si tiene il 29 e il 30 giugno a Ginevra, partecipano anche personalità e alti responsabili iracheni, palestinesi, israeliani e libanesi. Una rete di contatti e di partecipanti molto ampia, che costituisce uno dei punti forti di questa organizzazione politica sui generis.

Come lo ricorda lo svizzero Jean Ziegler, l’IS è al contempo la più vecchia, la più importante e la più internazionale delle organizzazioni politiche. Le sue origini risalgono alla prima Internazionale, fondata sotto l’egida di Carlo Marx nel 1864. Oggi raggruppa ben 161 partiti nazionali.

Anche l’importanza attribuita ai conflitti in Medio Oriente – minaccia particolare per la stabilità mondiale – dimostrano le nuove ambizioni dell’organizzazione.

Il periodo d’oro

“L’IS vuole ritrovare lo smalto perso negli ultimi anni”, sottolinea il parlamentare elvetico Carlo Sommaruga, impegnato da anni nei lavori dell’organizzazione.

Un punto di vista condiviso da Jean Ziegler, che in passato è stato ai vertici dell’IS: “Sotto la presidenza dell’ex cancelliere tedesco Willy Brandt – eletto al congresso di Ginevra del 1976 – l’organizzazione ha conosciuto il suo periodo d’oro ed è stata particolarmente attiva sulla scena internazionale”. Il sociologo terzomondista cita ad esempio il sostegno dato al Nicaragua sandinista e ai partiti social-democratici clandestini d’Europa centrale sotto il giogo sovietico.

“L’IS ha contribuito alla fine dell’URSS. Ma in seguito è tornata a concentrarsi sull’etnocentrismo europeo ed ha abbandonato i suoi impegni in Africa, America latina e Asia”, aggiunge Ziegler.

Un declino rilevato anche dal ginevrino Carlo Sommaruga: “Nel corso degli ultimi due decenni, le riunioni dell’IS si sono rivelati dei semplici incontri fra dirigenti socialisti”, afferma.

Il cileno Luis Ayala, segretario generale dell’organizzazione, opta per una visione più positiva e preferisce ricordare il contributo che l’IS ha dato ai processi nazionali di democratizzazione. Ad esempio attraverso l’invio di osservatori internazionali incaricati di garantire la correttezza dello svolgimento di elezioni.

“La nostra organizzazione svolge un ruolo importante. E questo malgrado abbia a disposizione un budget piuttosto modesto (circa 3 milioni di franchi per il 2007)”, aggiunge.

La rinascita

Oggi il movimento mira a rafforzare la sua capacità d’influsso a livello planetario e a ritrovare un ruolo di peso nella risoluzione delle grandi sfide mondiali. Soluzioni che secondo l’IS vanno trovate tutti insieme. In che modo però è ancora da definire.

Un esempio di questo punto di vista è il discorso che intende fare il ministro dell’energia e dei trasporti elvetico Moritz Leuenberger davanti ai 400 partecipanti al consiglio in favore dell’introduzione di una tassa mondiale sul CO2.

Occorre ancora stabilire se l’IS intenda o meno svolgere un ruolo di punta nella definizione del socialismo in un mondo caratterizzato dalla globalizzazione e dalla liberalizzazione: un dibattito che infervora numerosi partiti a livello nazionale.

“L’IS può definire le grandi linee come lo fa a Ginevra, discutendo delle situazioni di conflitto o di sviluppo durevole”, afferma Sommaruga, “ma le discussioni importanti avvengono a livello nazionale, visto che i contesti politici sono assai variabili da un Paese all’altro”.

swissinfo, Frédéric Burnand a Ginevra
traduzione, Anna Passera

La delegazione svizzera all’IS è formata da Moritz Leuenberger – ministro delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia – da Pierre-Yves Maillard – vice presidente del partito socialista svizzero (PS) – e dai deputati Liliale Maury-Pasquier e Carlo Sommaruga.

Da un anno e mezzo, il PS segue di nuovo regolarmente i lavori dell’IS, ma non annovera rappresentanti in seno agli organi dirigenti dell’organizzazione dall’abbandono di Jean Ziegler.

L’Associazione internazionale dei lavoratori – conosciuta anche come prima Internazionale – è stata fondata il 28 settembre del 1864 a Londra.

In seguito alle divisioni fra marxisti e anarchici in seno alla Comune di Parigi, la prima Internazionale si sgretola per dare spazio nel 1889 alla seconda Internazionale, che raggruppa i movimenti socialisti (i comunisti creano una terza Internazionale nel 1919 e i trotzkisti una quarta nel 1938).

L’avanzata del fascismo indebolisce fortemente il movimento socialista, che rinasce dopo la seconda guerra mondiale.

Nel 1951 è creata a Francoforte l’Internazionale socialista nella sua forma attuale. Raggruppa la maggior parte dei partiti socialisti, socialdemocratici e dei lavoratori del mondo, ossia 161 partiti nazionali, di cui 52 sono rappresentati in governo.

L’IS è attualmente presieduta dal greco George Papandreou.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR