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L’offensiva internazionale di una scuola di design

Premiato il progetto di Francis Chabloz: ha sconvolto i canoni del settore. ecal.ch

La scuola cantonale d’arte di Losanna si è ritagliata uno spazio di tutto riguardo nel mondo del design. Tutti vogliono accedervi, i suoi studenti fanno man bassa di premi internazionali.

Secondo la stampa specializzata, la scuola è diventata, in dieci anni, una delle migliori d’Europa.

La scuola cantonale d’arte di Losanna (Ecal) è sotto le luci della ribalta. A Londra, due dei suoi studenti in comunicazione visiva hanno appena vinto il prestigioso premio «Student awards» conferito dalla fondazione Design&Art Direction.

Tra i 2’500 oggetti in concorso, la giuria ha preferito quello di Francis Chabloz, una lattina di «alcopop» in forma di bottiglia rovesciata, che sconvolge i canoni estetici tradizionali.

Quasi nello stesso momento, dall’altra parte del mondo, a Tokyo, due altri studenti hanno ottenuto il primo premio del concorso Digital Stadium del canale televisivo NHK per il loro progetto «Commotion».

In terra nipponica, ad aver interessato i giudici è stato un circuito in miniatura dove le automobili sono guidate tramite ordini vocali. E quando escono di pista, il casco del pilota virtuale si mette a vibrare.

«Nobel» del design svizzero

La lista dei riconoscimenti ottenuti dall’Ecal nel corso degli anni è lunga. Alla fine del 2003 ad esempio, uno dei suoi diplomati ha ricevuto il premio della Fondazione Loewy, una sorta di «nobel» del design svizzero.

L’aggiudicazione dell’ambito premio è stata un’occasione, per la scuola losannese, di issarsi al di sopra delle sue «concorrenti» di Zurigo, Lucerna o Argovia.

«Questo concorso vuole stabilire, in modo chiaro, la classifica delle scuole del paese, tra le quali la concorrenza si fa sempre più agguerrita», spiegano gli organizzatori.

Meret Ernst, responsabile del design del mensile svizzero tedesco «Hochparterre» conferma la posizione di leader della scuola di Losanna: «L’Ecal è molto competitiva ed impone una forte pressione sulle altre scuole».

«Grazie alla riforma degli Istituti superiori specializzati, il livello della formazione in Svizzera si è nettamente migliorato. Una progressione indispensabile, se vogliamo farci valere sul piano internazionale», precisa la giornalista.

Studenti perspicaci

I risultati non si sono fatti attendere. Il mese scorso, il mensile inglese «Wallpaper», la referenza in materia di design, scriveva infatti che l’Ecal «è diventata la destinazione favorita per gli studenti perspicaci».

La scuola d’arte di Losanna, i cui studenti sono raddoppiati in dieci anni – ne sono attesi 310 alla ripresa dei corsi – si vede costretta a rifiutare centinaia di candidature provenienti da ogni angolo del mondo.

Il merito di tanta popolarità spetta in gran parte a Pierre Keller. Il risoluto direttore della scuola, in carica da una decina d’anni, è una persona grintosa, ricca d’idee e dotata di un particolare talento comunicativo.

Per dar risalto alla scuola ha cominciato la sua attività visitando i concorrenti in Francia e nell’Europa del Nord, per conoscerne pregi e difetti.

In seguito l’Ecal ha moltiplicato – e continua a farlo – la sua partecipazione ai concorsi e alle fiere internazionali, per imporre la sua crescente reputazione.

Buoni insegnanti e buoni allievi

Pierre Keller ha saputo circondarsi di insegnanti di alto livello, come l’astro nascente Ronan Bouroullec. E ha costruito alleanze con istituzioni nel mondo (scuole di Helsinki e di Eindhoven, …) e in Svizzera (Scuola politecnica federale di Losanna).

«Per fare una buona scuola occorrono buoni insegnanti e buoni allievi», ricorda Pierre Keller. «Importanti sono anche la comunicazione, la rete di contatti, la disponibilità, la competenza, le idee, la capacità di assumersi dei rischi, il diritto di sbagliare. Un diritto che rivendico!»

Particolarmente efficace nel design industriale, l’Ecal può vantare progetti innovativi e collaborazioni con designer e produttori noti (Boffi, B&B Italia, Serralunga, Caran d’Ache, Team by Wellis, ecc.)

Ben piazzata nei suoi due siti losannesi, l’Ecal ha però anche dei detrattori. Alcuni l’accusano di formare dei disoccupati. «Chi non vuole trovare lavoro non lo trova», ribatte Pierre Keller. «I piccoli designer locali devono darsi da fare, andare altrove, muoversi, imparare».

In Wallpaper, anche Ronan Bouroullec prende gli scontenti in contropiede: «In cinque anni la Svizzera potrebbe disporre della miglior generazione di designer di tutti i tempi».

«Non è impossibile», ammette Meret Ernst. «Ma bisogna essere prudenti. Dipenderà dalle persone e dalle mode, che nel design sono molto importanti».

swissinfo, Pierre-François Besson
(traduzione: Andrea Tognina)

Il nuovo anno scolastico aprirà con 310 studenti.
Più del 10% degli allievi è di lingua tedesca.
Il suo budget annuale è di circa 10 milioni di franchi.

In collaborazione con l’accademia di design di Eindhoven, la Scuola cantonale d’arte di Losanna sta lavorando all’apertura di un’accademia di design in Corea del Sud. L’apertura è prevista per il 2007.

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