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L’OMC critica la politica agricola svizzera

Secondo l'OMC, la Confederazione continua a dettare una politica agricola protezionistica swissinfo.ch

L'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha criticato nuovamente la protezione di cui continua a beneficiare l'agricoltura svizzera.

Nonostante le riforme adottate negli ultimi anni, il livello dei dazi e delle sovvenzioni rimane ancora troppo altro.

In occasione dell’esame della politica commerciale della Confederazione, realizzato ogni quattro anni in base agli accordi dell’OMC, gli esperti dell’organizzazione di Ginevra hanno preso atto delle misure decise da Berna per proseguire la liberalizzazione dell’economia nazionale.

Le riforme fanno seguito in particolare alle intese concluse con l’Unione europea, le quali hanno contribuito ad aprire i mercati dei beni e dei servizi e ad agevolare la circolazione delle persone.

Prezzi più cari

Nel mirino dell’OMC figura, invece, principalmente la politica agricola.

L’organizzazione ricorda, tra l’altro, che i prezzi degli alimentari in Svizzera sono superiori a quelli degli altri paesi, a scapito dei consumatori e di altri rami dell’economia elvetica.

«Al di fuori dei contingenti, dazi proibitivi per la maggior parte dei prodotti di importazione in concorrenza con quelli nazionali sono all’origine degli alti prezzi delle derrate alimentari», si legge nel rapporto dell’OMC.

Troppi dazi e troppe sovvenzioni

Il livello dei sussidi non è cambiato dal 2000, malgrado sia continuata la transizione da un sistema di sostegno dei prezzi verso un regime di pagamenti diretti.

I sussidi all’esportazione, che riguardano soprattutto il latte scremato in polvere e alcuni tipi di formaggi, superano quelli di tutti i paesi membri dell’OMC, salvo uno, rilevano gli esperti dell’organizzazione.

I dazi sui prodotti agricoli si attestano in media al 36 per cento. L’aliquota più pesante sale al 1705 per cento, mentre la media per i prodotti non agricoli è del 2,3 per cento.

La media di tutti i prodotti si è fissata al 9,3 per cento nel 2004, contro l’8,9 nel 2000.

Ancora alcuni monopoli

Il rapporto dell’OMC annota che al di là dell’agricoltura, il governo elvetico ha deciso autonomamente diverse riforme nel campo del commercio estero per accrescere la trasparenza e la concorrenza, nonché per abbassare i prezzi.

In generale, la Svizzera segue un regime liberale nel commercio estero di manufatti e servizi.

Le principali eccezioni riguardano la trasformazione di prodotti alimentari e il settore delle costruzioni.

Inoltre i mercati dell’elettricità, dell’acqua e del gas sono ancora in un regime di monopolio.

Orientamento eurocentrico

I principi dell’OMC svolgono un ruolo centrale nella politica commerciale della Svizzera, ma gli accordi regionali diventano sempre più importanti, sottolinea l’organizzazione.

L’OMC si dice preoccupata per «l’orientamento eurocentrico dei flussi transfrontalieri e degli investimenti della Svizzera a scapito di altri paesi sviluppati e in via di sviluppo».

È importante che le autorità svizzere cerchino di limitare gli aspetti discriminatori degli accordi in vigore o futuri con l’UE, conclude il rapporto.

La delegazione svizzera prevede di reagire in una conferenza stampa venerdì a Ginevra.

swissinfo e agenzie

L’OMC, con sede a Ginevra, ha come obbiettivo di promuovere il libero commercio di beni e servizi a livello mondiale, sopprimendo i dazi e le altre barriere doganali.
Fondato nel 1995, questo organismo ha fatto seguito al GATT, l’Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio che ha regolato gli scambi internazionali di merci dalla Seconda guerra mondiale.
L’OMC conta attualmente 148 membri. La Cina ha aderito nel 2001, mentre la Russia sta tuttora negoziando la sua adesione.

Per circa mezzo secolo la politica agricola svizzera è rimasta legata ai principi del piano Wahlen, adottato durante la Seconda guerra mondiale per garantire l’autosufficienza alimentare.

Un processo di riforma dell’agricoltura è iniziato soltanto negli anni ’90, in seguito alle pressioni e alle intese internazionali del GATT e dell’OMC.

Nonostante l’introduzione del sistema di pagamenti diretti ai contadini, la politica agricola della Confederazione rimane ancora oggi contrassegnata da sovvenzioni e dazi superiori alla media degli altri paesi europei.

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