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L’UBS cede le sue banche private a Julius Bär

Con questa transazione, il patrimonio amministrato dagli operatori della Julius Bär aumenterà di 119 miliardi di franchi Keystone

L'UBS, la più grande banca svizzera, ha annunciato la vendita, per 5,6 miliardi di franchi, dell'unità «Banche private e GAM» alla banca zurighese Julius Bär.

Con un patrimonio amministrato di 270 miliardi di franchi, Julius Bär diventa la più grande banca privata svizzera, specializzata esclusivamente sull’asset management e il private banking.

UBS ha comunicato lunedì di aver firmato un accordo sulla vendita della sua unità “Banche private e GAM” a Julius Bär per un importo implicito di circa 5,6 miliardi di franchi.

Questo importo comprende 3,8 miliardi in contanti ed altri strumenti finanziari, nonché una partecipazione UBS del 21,5% nella nuova Julius Bär.

Tale partecipazione ha un valore implicito di 1,8 miliardi di franchi. Il valore effettivo dipenderà dal prezzo di mercato della nuova banca alla data della conclusione della transazione, che dovrebbe essere finalizzata entro la fine del 2005.

L’unità include le tre banche private Banco di Lugano, Ehinger & Armand von Ernst e Ferrier Lullin, nonché il gestore di attivi specializzato GAM. Le banche private adotteranno il marchio Julius Bär, mentre GAM continuerà ad operare con un marchio indipendente.

Il gruppo Bär intende inoltre tagliare del 10% i suoi effettivi, che dovrebbero superare 3’500 persone dopo l’acquisizione delle banche private dell’UBS.

La transazione tra i due istituti finanziari di Zurigo è la più importante nel settore bancario svizzero dalla nascita della banca privata LODH nel 2002, susseguente alla fusione tra Lombard Odier & Cie et Darier Hentsch & Cie, e dalla fusione nel 1998 tra UBS e SBS.

Utile di 3,5 miliardi

Tramite questa transazione UBS prevede di realizzare un utile ante imposte di almeno CHF 3,5 miliardi, che sarà contabilizzato al momento della conclusione della transazione prevista per il quarto trimestre 2005.

Secondo un comunicato pubblicato lunedì dalla grande banca, la vendita è coerente con la strategia adottata dall’UBS negli ultimi anni riguardo alle banche private e GAM, condotte finora con marchi separati rispetto a quello della casa madre.

Dopo aver analizzato diverse possibilità, UBS è giunta alla conclusione che la vendita dell’unità a Julius Bär avrebbe permesso di salvaguardare gli interessi di tutte le parti coinvolte.

“Il modello d’affari di Julius Bär è molto simile a quello delle tre banche private e di GAM. La vendita dell’intera unità attribuisce grande importanza alla continuità della relazione tra i clienti e i loro consulenti”, ha dichiarato Peter Wuffli, CEO di UBS.

Nuove teste al gruppo Bär

Da parte sua, Raymond J. Bär, presidente di Julius Bär, ha affermato che le tre banche private e GAM completano perfettamente Julius Bär: “Condividiamo lo stesso approccio nel private banking e nella gestione di attivi, un approccio che consiste nel capire le esigenze di ogni cliente in materia di gestione patrimoniale e nell’offrirgli soluzioni che creino valore”.

Grazie a questa transazione, il patrimonio privato amministrato dal gruppo Bär aumenta di 119 miliardi di franchi, per raggiungere l’importo complessivo di 270 miliardi.

L’istituto finanziario zurighese diventa così la più grande banca privata svizzera, che si concentra esclusivamente sul settore del private banking e dell’asset management, davanti alla LODH e a Pictet e Cie.

Hans de Gier, attualmente presidente di SBC Wealth Management SA, sarà nominato CEO della nuova Julius Bär. David Solo, attualmente CEO di GAM, sarà nominato invece responsabile dell’attività Asset Management di Julius Bär.

swissinfo e agenzie

L’UBS cede per 5,6 miliardi di franchi le sue banche private alla Julius Bär.
3,8 miliardi di franchi vengono versati in contanti e tramite altri strumenti finanziari.
La parte rimanente verrà finanziata invece con l’acquisizione da parte dell’UBS di una partecipazione pari al 21,5% del capitale azionario di Julius Bär.
Grazie a questa transazione, l’UBS prevede di conseguire un utile di almeno 3,5 miliardi di franchi nella seconda metà dell’anno.
In futuro il gruppo Bär amministrerà un patrimonio privato pari a 270 miliardi di franchi.
La banca privata zurighese prevede di tagliare del 10% i suoi effettivi, che saliranno a 3’500 persone dopo questa transazione.

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