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L’uccisore del controllore di Skyguide sarà liberato

Vitaly Kaloyev (a destra), in occasione della cerimonia di commemorazione delle vittime di Überlingen nel 2006 Keystone

Il cittadino russo, che nel 2004 aveva ucciso un controllore di volo di Skyguide, potrà lasciare il carcere. Il Tribunale federale ha infatti respinto il ricorso del procuratore generale zurighese.

Dal momento che il 51enne Vitaly Kaloyev ha già scontato due terzi della sua pena detentiva, a breve termine verrà liberato.

Il cittadino russo Vitaly Kaloyev, che aveva ucciso nel 2004 un controllore di volo di Skyguide in seguito alla tragedia aerea di Überlingen, potrà tornare libero. Il Tribunale federale ha infatti confermato giovedì la condanna a cinque anni e tre mesi di reclusione per omicidio intenzionale: avendo già scontanto oltre due terzi della pena, l’omicida, ora 51enne, uscirà quindi dal carcere a breve.

La data esatta sarà comunque comunicata soltanto quando i giudici avranno fornito le motivazioni scritte della loro decisione.

Il Tribunale cantonale di Zurigo aveva deciso lo scorso mese di luglio di ridurre da 8 a 5 anni e tre mesi di reclusione la pena inflitta all’uomo in prima istanza, riconoscendo al colpevole varie attenuanti. Un verdetto contestato dal procuratore generale Ulrich Weder, che aveva quindi depositato un ricorso presso il Tribunale federale.

Pareri diversi

Secondo tre dei cinque giudici federali, non vi è alcun dubbio in merito al fatto che – al momento dell’uccisione – la responsabilità di Vitaly Kaloyev era fortemente scemata. A loro dire, inoltre, l’intenzione iniziale del cittadino russo non era quella di uccidere il controllore: l’esito tragico è il risultato della concatenazione degli eventi.

Secondo i due giudici minoritari, invece, la pena inflitta all’assassino è troppo mite. A loro avviso, le considerazioni alla base della decisione sono unilaterali e non tengono conto del punto di vista delle vittime. Il procuratore generale Ulrich Weder, dal canto suo, ha sottolineato che i parenti della persona uccisa faticano a capacitarsi dell’entità della pena, e ha auspicato che in futuro non sia più accordata un’importanza «così esagerata» alle perizie psichiatriche.

Markus Hug, avvocato di Kaloyev, ha espresso soddisfazione per un verdetto che «offre a tutte le parti in causa la possibilità di voltare pagina».

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Tribunale federale (TF)

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Tragico epilogo

Il 24 febbraio 2004, l’architetto russo originario dell’Ossezia si era recato al domicilio zurighese del dipendente di Skyguide – un danese 36enne – che era di servizio la sera dell’incidente di Überlingen, costato la vita a 71 persone, tra cui la moglie e i figli di Kaloyev.

La sua intenzione era di mostrare al presunto responsabile dell’incidente una foto con i defunti figli e di ricevere delle scuse. La reazione del controllore aereo – che avrebbe gettato la foto per terra – ha però esasperato Kaloyev.

Il seguito della vicenda è stato ricostruito dagli inquirenti: l’uomo avrebbe pugnalato una ventina di volte il dipendente di Skyguide con un coltello da tasca, lasciando la vittima sanguinante a terra. L’omicida è poi stato arrestato poche ore dopo in un albergo vicino all’aeroporto di Kloten.

swissinfo e agenzie

Il 1° luglio del 2002, 71 persone perdono la vita in un incidente aereo sopra i cieli di Überlingen, in Germania. Il traffico aereo in quella zona è gestito da Skyguide. La società di controllo elvetica ammette in seguito solo parzialmente la propria responsabilità.

Il 24 febbraio del 2004, Vitaly Kaloyev, che nell’incidente ha perso tre famigliari, uccide il controllore di volo in servizio la notte della collisione.

Il 26 ottobre del 2005, il tribunale di Zurigo giudica Kaloyev colpevole e lo condanna a 8 anni di reclusione, ridotti in seguito a 5.

Il 18 dicembre 2006 Skyguide propone alle famiglie di 30 vittime un accordo di risarcimento per un importo che non è stato reso noto. I famigliari delle altre 41 vittime erano già stati risarciti.

Dal 15 al 30 maggio 2007, 8 collaboratori di Skyguide hanno dovuto comparire dinnanzi al Tribunale distrettuale di Bülach, nel canton Zurigo. Tre dirigenti sono stati condannati a 12 mesi di prigione con la condizionale per omicidio colposo plurimo, mentre un quarto ad una pena pecuniaria. Assolti gli altri quattro imputati.

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