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La “Thabo-mania” conquista il basket svizzero

Contro Cipro (nella foto) e la Romania, Sefolosha ha fatto decollare la Svizzera Keystone Archive

Per anni la pallacanestro svizzera ha vissuto in un perfetto anonimato. Oggi torna a suscitare una certa passione, grazie soprattutto al giocatore dei Chicago Bulls Thabo Sefolosha.

Per il basket la principale sfida è ora di sfondare nella Svizzera tedesca, dove questo sport non ha mai attecchito.

Cinquemila persone erano assiepate alla fine di luglio sugli spalti delle Vernets a Ginevra per assistere all’amichevole di basket tra la Svizzera e la Francia. Una cornice di pubblico da record, impensabile fino a qualche anno fa.

Era dagli anni ’70, quando una squadra come la Federale di Lugano di Manuel Raga riusciva a giocarsela alla pari con le grandi dell’epoca, che in Svizzera il basket non suscitava un interesse così grande.

Due parole bastano per spiegare questo fervore: Thabo Sefolosha. Il giocatore dei Chicago Bulls – primo svizzero a calcare i parquet della NBA – ha dato un vero e proprio scossone all’assopito microcosmo del basket elvetico.

Salto di qualità

“Sefolosha è tornato in Svizzera per giocare in nazionale con un grande entusiasmo, non come altri giocatori della NBA che lo fanno controvoglia”, analizza Renato Carettoni, allenatore della Svizzera dal 2000 al 2004.

Un entusiasmo e una classe che spronano gli altri giocatori. Lo si è visto nell’amichevole contro la Francia, quando per lunghi tratti gli elvetici hanno giocato alla pari contro i ben più quotati transalpini. E lo si è poi di nuovo potuto constatare nelle ultime tre vittoriose partite del Campionato d’Europa della divisione B contro Irlanda, Cipro e Romania.

Vittorie che consentono alla nazionale di disputare uno spareggio contro l’Inghilterra per accedere nell’élite del basket europeo.

Emulazione

“L’esempio di Sefolosha è sicuramente molto stimolante per i giovani. L’entusiasmo cresce, lo vedo soprattutto tra i ragazzi di 12-13 anni”, afferma Renato Carettoni, oggi responsabile tecnico del movimento giovanile della squadra ticinese della SAM Massagno.

“Questo crescente interesse non è sufficiente – fa però notare Patrick Koller, ex capitano della nazionale intervistato dal giornale Le Temps. Sono necessarie infrastrutture, bisogna che i club approfittino di questa formidabile locomotiva che è Sefolosha per istituire una formazione di qualità”.

Carettoni non nasconde un certo scetticismo: “Ho l’impressione che i club stiano rovinando l’ottimo lavoro della federazione. Il regolamento degli stranieri nel basket svizzero fa ridere. Oggi abbiamo un Sefolosha, ma dietro c’è ben poco, poiché da alcuni anni i giovani svizzeri trovano sempre meno spazio. Le squadre di serie A preferiscono ingaggiare degli stranieri, anche se valgono poco”.

Investire nei giovani

Che la situazione non sia delle migliori lo ammette anche François Stempfel, direttore di Swiss Basketball. La federazione svizzera di pallacanestro sta cercando però di investire massicciamente nel settore giovanile: “Il nostro obiettivo è di portare un centinaio di giovani ad alto livello”.

Una strategia che si basa anche sullo sforzo promozionale: “A fine agosto, ad esempio, abbiamo organizzato un campo di mini-basket con Thabo Sefolosha al quale hanno partecipato circa 280 ragazzi entusiasti”.

La grande sfida che attende la pallacanestro svizzera è però soprattutto un’altra: diventare “un vero sport nazionale”, sottolinea François Stempfel.

Svizzera tedesca

Nella Svizzera tedesca, infatti, “non c’è una cultura del basket”, osserva François Stempfel. Delle 12 squadre che fanno parte della Lega nazionale A, solo una è svizzero tedesca, il Birstal Starwings di Birsfelden (Basilea Campagna).

Secondo Patrick Baumann, segretario generale della Federazione internazionale, la pallacanestro è molto più radicata nella Svizzera romanda e in Ticino poiché queste due regioni “confinano con due paesi – la Francia e l’Italia – dove il basket ha una lunga tradizione”. “La Germania non è ancora a questo livello ma sta facendo enormi progressi, sono sicuro che un giorno anche la Svizzera tedesca sarà toccata”, prosegue.

“In Svizzera tedesca il basket avrebbe potuto esplodere già molti anni fa, poiché hanno sempre avuto dei giocatori molto bravi, ma i dirigenti di questo sport non hanno però mai saputo toccare i tasti giusti”, osserva dal canto suo Renato Carettoni.

Interesse crescente

François Stempfel è convinto però che le cose stanno cambiando: “Abbiamo organizzato le ultime due partite della nazionale a Zurigo proprio per promuovere il basket nella Svizzera tedesca. Siamo molto contenti poiché tutti e tre i canali televisivi nazionali hanno per la prima volta trasmesso in diretta le partite e il pubblico è stato veramente magnifico”.

Ed anche il giornale più venduto in Svizzera, il Blick, che finora non si era mai interessato di basket, ha cominciato a pubblicare articoli su questo sport.

Per ora “il fattore Sefolosha” non ha ancora avuto ripercussioni sul numero di tesserati, circa 15’500 a fine giugno. Prima di stilare un bilancio bisognerà comunque aspettare almeno un paio di stagioni, rileva François Stempfel. “Una cosa è certa – conclude il direttore di Swiss Basketball – il basket svizzero non poteva trovare migliore ambasciatore”.

swissinfo, Daniele Mariani

La Svizzera non accede al gruppo A che riunisce l’élite del basket europeo. È stata infatti sconfitta dall’Inghilterra nell’incontro di spareggio: 74 a 41 all’andata e 89 a 78 nella partita di ritorno a Ginevra.

Thabo Sefolosha nasce il due maggio 1984 a Vevey, da madre svizzera e da padre sudafricano.

Inizia a giocare a basket a metà degli anni ’90 nel club di Blonay, nel canton Vaud, assieme al fratello Kgomotso. Il fratello, di un anno più anziano, gioca oggi pure lui in nazionale.

Ad appena 16 anni debutta in Lega nazionale A, con la maglia del Vevey Riviera.

Due anni dopo raggiunge la squadra francese del Châlon-sur-Saône, allenata dall’attuale tecnico della nazionale svizzera Emmanuel Schmitt.

Nel campionato di serie A francese esplode durante i play-off 2003-2004. L’anno seguente è selezionato per l’All-Star Game francese.

Durante la stagione 2005-2006 approda in Italia, all’Angelico Biella, dove riesce ad entrare a far parte del quintetto base.

Nell’estate del 2006 parte per gli Stati Uniti. A fine giugno è scelto in 13esima posizione per i draft dai Philadelphia 76ers, che lo “girano” poi ai Chicago Bulls.

Nella squadra che lanciò il mitico Michael Jordan, Sefolosha – 201 cm per 98 kg – riesce ad imporsi assai velocemente. Al debutto, contro i Miami Heat, detentori del titolo, Sefolosha termina con un 4/4 da due punti e 3/3 nei tiri liberi. La sua carriera in NBA è lanciata.

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