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La Commissione Ue propone uno spazio ferroviario europeo

Per la commissaria europea de Palacio gli accordi presi con la Svizzera vanno rispettati Keystone

La vicepresidente della Commissione Ue ha preso posizione sulla protesta dei camionisti italiani al valico di Chiasso.

“Bisogna aumentare la permeabilità delle Alpi, rendere il passaggio delle Alpi più semplice”. Lo ha affermato mercoledì la commissaria Ue ai trasporti Loyola de Palacio, riferendosi al blocco del traffico pesante alle frontiere da parte dei camionisti italiani.

La vicepresidente della Commissione Ue, ha precisato che con una lettera inviata all’inizio di questo mese è stato “ricordato al governo svizzero che le misure di sicurezza dei tunnel non possono portare al mancato rispetto di accordi che abbiamo con la Svizzera”.

Gli accordi, ha ricordato la commissaria, riguardano la libera circolazione del trasporto merci su strada nel territorio svizzero.”Le alternative vanno studiate ma non dobbiamo dimenticare che sulle Alpi vi è adesso una situazione piuttosto complessa”, ha detto la de Palacio riferendosi agli incidenti come quello accaduto nel tunnel del Monte Bianco.

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Creare uno spazio ferroviario europeo

La Commissione europea ha proposto di creare un vero “spazio ferroviario europeo integrato” nel settore del trasporto merci. L’obbiettivo di Bruxelles è quello di abbattere le frontiere tecniche e amministrative che ancora rallentano la marcia dei treni-merci quando vanno da un paese all’altro dell’Ue. Tale apertura punta pure a garantire più elevati livelli di sicurezza, anche attraverso una nuova “agenzia ferroviaria”, che dovrebbe essere operativa verso il 2004-2005.

Una pletora di differenze di voltaggio, segnaletica, scartamenti e norme dividono i 15 paesi dell’Ue in cinque comparti ferroviari facendo marciare i treni merci europei ad una media di soli 18 chilometri all’ora: una lentezza che può forse far concorrenza ad un rompighiaccio ma non ad un tir. Una situazione che, ha sostenuto la de Palacio in una conferenza stampa a Bruxelles, fa produrre all’Ue un punto percentuale di Pil meno degli Usa, dove
il 40 per cento delle merci viaggia su rotaia.

Nell’Unione europea tale quota è di molto inferiore, essendo scesa dal 21 per cento del 1970 all’8 per cento attuale. Già adesso però un tratto di autostrada su dieci è intasato e il volume di merci da trasportare è destinato a crescere del 40 per cento nel 2010 rispetto al 1998. Senza potenziare il trasporto ferroviario, ha previsto la commissaria, l’Europa si troverà presto “in una situazione difficile.”

Soluzioni possibili entro il 2006

Proprio per evitare ulteriori difficoltà, la Commissione vara un secondo pacchetto ferroviario, che fa seguito al primo, cioè a quello che impone entro il marzo 2003 l’apertura di 50 mila chilometri di ferrovie ai servizi di trasporto internazionali. L’intera rete, ha affermato Loyola de Palacio, andrebbe aperta entro il 2006 e non più entro il 2008, come richiesto finora.

Il secondo pacchetto ferroviario prevede fra l’altro un approccio “comune” in materia di sicurezza e un’agevolazione della circolazione transfrontaliera anche verso Paesi con reti a scartamento particolare come il Portogallo e la Finlandia.

La nuova agenzia, con circa 100 dipendenti, dovrebbe invece, al più tardi a partire dal 2005, coordinare il lavoro degli esperti incaricati di trovare “soluzioni comuni” di sicurezza e di interoperabilità.

Futuro promettente anche per i passeggeri

Entro la fine del 2002 o, al più tardi nel 2003, la commissaria euoropea prevede anche una serie di proposte concrete per il settore passeggeri. Rivolgendosi poi agli autotrasportatori italiani, de Palacio ha detto che “si continuerà a lavorare ad un sistema che permetta una traversata delle Alpi più globale, tenendo conto dei diversi passi che esistono. “Quando si crea qualche problema, si deve poter passare da un’altra parte”, ha spiegato la commissaria, “ecco perchè bisogna aumentare la permeabilità delle Alpi”.

swissinfo e agenzie

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