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La Confederazione ancora più magra

Il Consiglio nazionale ha adottato il nuovo programma di sgravio delle finanze federali che prevede risparmi per 5 miliardi di franchi tra il 2006 e il 2008.

Combattuto dalla sinistra, il piano di risanamento finanziario colpisce innanzitutto il personale federale, l’esercito, l’asilo e l’infrastruttura dei trasporti.

Approvato giovedì mattina dal Consiglio nazionale con 95 voti contro 62, il programma di sgravi 04 delle finanze federali supera addirittura di 98 milioni di franchi il progetto presentato dal governo.

Complessivamente il piano di alleggerimento delle casse federali permetterà di risparmiare quasi 5 miliardi di franchi nei prossimi tre anni: 1 miliardo nel 2006, 2 miliardi nel 2007 e 2008.

Piccole divergenze tra le Camere

Dopo l’esame della Camera bassa sussistono ancora delle divergenze su 6 punti rispetto al programma adottato in maruzo dal Consiglio degli Stati, che aveva invece mancato l’obbiettivo fissato dal governo per circa 190 milioni di franchi.

La Camera dei cantoni è così chiamata a chinarsi nuovamente sul dossier finanziario entro la fine di questa sessione.

Gli Stati dovranno in particolare esaminare le economie per 175 milioni decise dal Nazionale nel settore «beni e servizi» dell’amministrazione federale.

Le due Camere non sono sulla stessa frequenza nemmeno in materia di Alte scuole e di strade.

Altri sacrifici per il personale

Sia durante l’esame in dettaglio dei tagli che al momento del voto complessivo, lo schieramento rosso-verde non è riuscito a contrastare le drastiche misure approvate dalla maggioranza borghese del Parlamento.

In particolare, la sinistra non ha potuto evitare i nuovi sacrifici imposti dalle forze di centro-destra al personale federale.

La Camera bassa ha infatti deciso di privare l’amministrazione federale di 395 milioni in tre anni: 150 milioni nel settore del personale, 175 in quello dei «beni e servizi» e 70 nella riforma dell’amministrazione.

Lo schieramento rosso-verde vi si è inutilmente opposto, citando i sacrifici già chiesti negli ultimi anni agli impiegati federali, con la soppressione di posti di lavoro e il congelamento dei salari.

«La frustrazione del personale è enorme», ha sottolineato la socialista zurighese Christine Goll, alludendo alla petizione con 16’000 firme consegnata lunedì dal personale federale al Parlamento.

La sinistra ha inoltre ricordato che le misure di risparmio decise finora, in occasione della precedente manovra finanziaria e del programma di abbandono dei compiti, provocheranno già la scomparsa di 4000 posti di lavoro, ossia il 10 per cento degli effettivi della Confederazione.

Alte scuole

La Camera del popolo si è pure distanziata dalla linea rigorosa della sua commissione preparatoria per quel che concerne le Università e i Politecnici federali.

Non ha voluto «infierire» eccessivamente sul settore della formazione, rinunciando a 90 milioni di risparmi e optando per un taglio di soli 200 milioni, contro i 290 chiesti dal governo.

Il Consiglio degli Stati aveva invece fissato il «sacrificio» a 260 milioni.

Questo slancio di generosità è destinato a compensare la decisione del Nazionale di lunedì scorso di non attribuire alle Scuole politecniche federali la gestione dei loro immobili.

La proposta della commissione di stralciare 60 milioni nell’aiuto all’alloggio è pure fallita.

Come il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz, una maggioranza di centro-sinistra ha ritenuto che si debba continuare una politica «volontarista» in questo settore.

Esercito

Anche le forze armate dovranno nuovamente stringere la cinghia nei prossimi anni.

Come gli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato un nuovo taglio di 447 milioni di franchi per l’esercito. Su questo punto la Camera ha affrontato una marea di proposte, scegliendo la via mediana.

La maggioranza ha infatti respinto sia l’idea di sopprimere ogni risparmio in questo settore, come pure quella dei verdi di cancellare oltre 4 miliardi, su tre anni, a profitto della formazione, dell’asilo o dei trasporti.

Asilo

La linea mediana ha prevalso anche in materia di asilo.

Questo settore dovrà risparmiare 213 milioni, tenuto conto della diminuzione del numero dei richiedenti, al posto dei 285 milioni chiesti dall’Unione democratica di centro (UDC) e dei 191 dello schieramento rosso-verde.

L’UDC ha pure incassato una sconfitta con il suo progetto di risparmiare 76 milioni nella promozione della cultura.

Strade

Al capitolo delle strade nazionali, la Camera bassa non ha ceduto alle rivendicazioni delle regioni periferiche e ha introdotto qualche divergenza rispetto alla versione licenziata dagli Stati.

Con 112 voti contro 56, il Nazionale si è allineato alla proposta governativa, secondo cui la Confederazione diminuirà di 188 milioni nei prossimi tre anni i contributi alla costruzione di autostrade.

Il calo nella manutenzione delle strade dovrebbe raggiungere 60 milioni, contro i 140 fissati dagli Stati.

La Camera del popolo ha invece ripescato i risparmi di 174 milioni nella partecipazione alle spese stradali dei cantoni, risparmi cancellati dalla Camera dei cantoni.

Tuttavia, nei trasporti regionali dei viaggiatori il Nazionale si è allineato agli Stati, fissando i risparmi a 30 milioni, contro i 70 della versione del Consiglio federale.

Ha inoltre accettato di mantenere il rimborso dell’imposta sugli oli minerali per questa categoria. Anche gli agricoltori potranno continuare a beneficiare di questo privilegio.

swissinfo e agenzie

Il debito accumulato dalla Confederazione dovrebbe raggiungere 126 miliardi di franchi alla fine del 2005.
Tenendo conto anche dei Cantoni e dei Comuni, il debito globale dei poteri pubblici svizzeri supererà 250 miliardi alla fine dell’anno in corso.
I conti dello Stato si sono chiusi nel 2004 con un disavanzo di 1,7 miliardi, invece dei 3,5 preventivati.

Il programma di sgravi finanziari adottato dal Consiglio nazionale prevede tagli per 4,998 miliardi di franchi delle spese della Confederazione tra il 2006 e il 2008.

Il pacchetto di risparmi supera addirittura di 94 milioni di franchi le proposte formulate dal governo.

Dal momento che sussistono ancora divergenze per 284 milioni di franchi tra le due Camere, il programma di sgravi ritornerà nel corso di questa sessione al Consiglio degli Stati.

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