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La Conferenza tema per tema

I seicento ospiti, arrivati a San Gallo da tutto il mondo si sono lanciati con competenza e volontà di conoscenza nei dibattiti.

Una panoramica e alcuni esempi sui temi dei lavori.

Alternando fori di discussione, laboratori specifici e assemblee plenarie, i lavori della Conferenza di San Gallo segnano il punto del dibattito. Tre le sezioni principali, ripercorse qui brevemente.

Politica estera regionale?

L’esempio svizzero è stato osservato con particolare attenzione nella sezione dedicata alle competenze in politica estera delegata alle regioni. «La maggioranza dei cantoni svizzeri sono cantoni frontalieri, ben 15 su 26», ha ricordato Joseph Deiss nella sua relazione.

Da anni ormai ai quattro lati del paese si cercano contatti e soluzioni oltre frontiera per risolvere problemi logistici e economici, ma anche culturali. Così la Regio insubrica coinvolge Piemonte, Lombardia e Ticino; la Regio basilensis raccoglie Alsazia francese, Baden Wurtemberg tedesco e Basilea, gestendo già da decenni un aeroporto in comune.

La Costituzione elvetica prevede espressamente la competenza dei cantoni di intrattenere relazioni dirette con i vicini di casa e la tanto discussa «Convenzione delle Alpi», è un tentativo di promuovere uno sviluppo sostenibile in un contesto internazionale, ma a livello delle zone accomunate dall’appartenenza all’arco alpino.

Il mondo dei conflitti

Il federalismo spagnolo nasce invece dalla necessità di gestire i conflitti etnici fra spagnoli, catalani e baschi del dopo dittatura fascista. Analogo il caso intrapreso dal governo Blair in Gran Bretagna.

L’istituzione di parlamenti regionali in Galles e Scozia è stato un preludio agli «Accori del Venerdì santo» che hanno portato alla creazione di un governo regionale nell’Irlanda del nord, dilaniata da decenni di scontri confessionali.

Ma a San Gallo si è parlato anche degli esempi africani, come nel Mali, dove con nuovi modelli di amministrazione locale si cerca di dare un futuro al paese. Per parlare della sua esperienza è arrivato il primo presidente della Repubblica africana eletto democraticamente, Amadou Toumani Touré. Grande atteso e protagonista di un processo di pacificazione guidato dalle organizzazioni internazionali, è Vojislav Kostunica, presidente della Repubblica iugoslava.

La concorrenza sleale

Nel terzo ambito di discussione si concentrano i problemi reali e in gran parte irrisolti anche nei paesi industrializzati. Con la distribuzione delle competenze insorgono spesso i conflitti e anche democrazie collaudate dimostrano difficoltà di interpretazione dei testi legali.

Lo ha dimostrato con efficacia Antonin Scalia, giudice associato della Corte Suprema degli Stati Uniti. L’organo giudiziario ha il compito importante di definire l’applicazione delle leggi ai vari livelli, creando una coerenza nazionale. Per Scalia «è più facile gestire uno Stato centrale che federale».

Il caso dell’avocado, presentato dal giudice, si dimostra quanto mai simbolico per una diatriba che continua a oltre due secoli dal varo dell’Unione delle ex-colonie inglesi. L’esempio: la California vara una normativa che definisce il contenuto minimo di grassi per il frutto. Lo Stato federale emana invece delle norme che definiscono grandezza e data per la raccolta per chiarire le condizioni minime per la commercializzazione.

L’impossibilità di comparare i due metri pone una disparità di trattamento che necessita chiarimento. Ma la portata dei conflitti non si limita alla frutta e ne sanno qualcosa le economie europee, confrontate a normative nazionali e a quelle della nuova Europa che cresce.

Altrettanto tesa è la situazione in Svizzera, dove la nuova perequazione finanziaria fra i cantoni leva un polverone anche per la presenza di differenze fiscali notevoli fra le varie zone del paese. Non è un caso che il presidente Villiger abbia partecipato proprio al work-shop dedicato alla concorrenza fiscale, dove il caso svizzero è centrale. I temi non mancano quindi, in un dibattito che coinvolge gli oltre 600 operatori.

Daniele Papacella, San Gallo

Le tre sezioni tematiche che occupano i delegati di istituzioni, università e organizzazioni non governative segnano i punti caldi del dibattito: il federalismo e le relazioni internazionali, decentralizzazione e gestione dei conflitti nelle società multiculturali, la distribuzione della responsabilità e il federalismo fiscale.

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