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La crisi del sistema sanitario

Secondo recenti cifre dell'OMS, le spese della salute in Svizzera rappresentano il 10.6% del PIL Keystone

Mercoledì, seduta delicata per il Consiglio federale riunito in Turgovia. All'ordine del giorno vi sono i mali che affliggono l'assicurazione malattia.

Seconda revisione della legge sull’assicurazione malattia (LaMal), proposte dei partiti, dei sindacati e del padronato. In questo periodo ognuno sembra avere qualche idea su come frenare l’esplosione dei costi della salute.

Aggiungendo l’iniziativa depositata dal partito socialista – che intende introdurre dei premi proporzionali al reddito e alla sostanza – e quella dell’UDC, che promette risparmi del 20% riducendo il catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base, bisogna ormai essere esperti certificati per scovare la proposta giusta tra le tante.

Unica certezza per l’assicurato-contribuente: i premi sono aumentati, aumentano e aumenteranno. Nel 2002, l’incremento è stato in media del 9.74%. L’anno prossimo potrebbe essere superiore al 10%.

Solo qualche settimana fa, la Supra aveva ottenuto di poter aumentare i propri premi del 10-15% a partire dal 1. luglio. Mai, dall’introduzione della LaMal, una cassa malati di tale importanza aveva dovuto ricorrere a questa misura d’urgenza nel corso dell’anno. Il soggetto è dunque scottante.

I 7 saggi in campagna

Nel gergo federale si parla di “conclave”. Più volte all’anno, i consiglieri federali abbandonano le mura di Palazzo per riunirsi in altri luoghi. Solitamente, gli incontri si svolgono nella Capitale. Questa volta è invece la “Certosa” di Ittingen, nel canton Turgovia, ha fungere da sfondo.

Dopo la seduta ordinaria del mattino, il Consiglio federale si trasferirà quindi fino all’antico convento, ora trasformato in centro culturale.

La battaglia della Dreifuss

Cosa racconterà la ministra dell’interno Ruth Dreifuss ai suoi colleghi? Nessun commento da parte del Dipartimento dell’Interno alla vigilia della riunione.

Tuttavia 10 giorni fa, la stampa domenicale aveva pubblicato l’essenziale delle sue proposte. La Dreifuss è però minoritaria all’interno del governo: in gennaio, la ministra socialista si era vista rifiutate parecchie proposizioni.

I suoi colleghi borghesi, ad esempio, non avevano voluto utilizzare i sussidi federali non sfruttati dai cantoni per alleggerire i premi delle famiglie di 300 fr. per anno e per bambino. Bocciata anche la creazione di un pool finanziato dalle casse malati per la presa a carico dei pazienti a rischio.

Il Consiglio federale ha ora promesso d’accompagnare “in modo più attivo” la ministra della sanità nella gestione dello spinoso dossier.

Nessuna soluzione miracolo

Ruth Dreifuss non ha mai nascosto di gradire un sistema di premi proporzionali al reddito. Inaccettabile per la destra, l’idea tornerà sicuramente sul tavolo, almeno sotto forma di limite annuale da non superare.

In questo senso, il Consiglio degli Stati ha dato una mano alla ministra socialista. Nell’ambito della seconda revisione della LaMal, è stato infatti deciso che nessuno dovrebbe consacrare più del 8% del proprio reddito imponibile ai costi della salute.

La Dreifuss è però pronta anche a concessioni ai partiti borghesi. Per esempio, accettando che le casse malati possano limitare la libera scelta del medico, almeno in certi ambiti specialistici.

In ogni caso, dalla conclave di Ittingen non sortiranno né soluzioni miracolo, né decreti federali urgenti. Si tratta principalmente di fare in modo che l’intero governo abbia una visione d’insieme sul dossier.

E, pur se l’inquietudine degli assicurati e l’impazienza dei media vengono espresse praticamente quotidianamente, da punto di vista politico, il prossimo termine è previsto solo in autunno. Quando toccherà al Consiglio nazionale esaminare la seconda revisione della LaMal.

Marc-André Miserez

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