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La cronologia di Seveso

Il viso di una bambina di quattro anni deturpato dagli effetti della diossina Keystone Archive

Le date principali di un disastro ecologico che sconvolse la Brianza e il mondo e che è entrata nella storia come uno dei momenti simbolici nella percezione dei limiti e dei rischi dello sviluppo tecnologico.

– Sabato 10 luglio 1976, ore 12:37: Una reazione chimica fa aumentare la pressione in un miscelatore di un impianto per la fabbricazione di triclorofenolo, sostanza che l’Icmesa usa per produrre erbicidi. Un giunto di sicurezza cede e si sprigiona una nube tossica che si sparge sulle località di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio.

– Martedì 13 luglio: iniziano a morire gli animali domestici. In totale muoiono almeno 3000 conigli e galline, sei manzi, tre maiali, due cavalli e una capra. Per sicurezza, le autorità locali fanno abbattere 78’000 animali.

– Mercoledì 14 luglio: alcuni bambini hanno problemi alla pelle (cloracne). Le analisi mostrano che dallo stabilimento di Meda è fuoriuscita anche diossina, una sostanza altamente tossica.

– Giovedì 15 luglio: prime visite mediche. La popolazione è invitata a non mangiare frutta e verdura della zona.

– Sabato 24 luglio: vengono evacuate le prime case.

– Lunedì 2 agosto: oltre 500 persone devono lasciare la «zona A», la più contaminata. In totale partiranno 736 persone e 220’000 saranno sottoposte ad esami medici.

– Autunno 1976: iniziano le prime operazioni di decontaminazione.

– 1982: Si prepara il deposito di rifiuti tossici di Meda e Seveso, dove verrano messi circa 280’000 m3 di terreno contaminato.

– 1983: 41 fusti contenenti diossina di Seveso spariscono durante le operazioni di trattamento. I bidoni riappaiono nel mese di maggio in Francia. Saranno in seguito eliminati in un forno speciale a Basilea.

– 1984: Si ripiantano gli alberi nella zona dell’incidente. Un parco naturale, il «Bosco delle Querce» nasce nella zona A.

swissinfo e agenzie

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