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La gioventù ticinese allo specchio

Complessivamente i giovani ticinesi stanno bene e hanno un buon rapporto con la famiglia swissinfo.ch

L'immagine riflessa sulla base di una recente indagine che ha valutato salute e benessere dei giovani tra gli 11 e i 20 anni, è globalmente positiva.

La maggior parte dei giovani ticinesi si sente bene, o molto bene, esattamente come i coetanei del resto della Svizzera. Ma per alcuni sofferenza e malessere pesano molto, troppo.

Non c’è rosa senza spina. Banale, forse. Ma rende l’idea di come in una vita complessivamente e/o apparentemente serena, i motivi di preoccupazione possano essere anche davvero estremamente seri. Basti pensare che una ragazza su dieci tra i 16 e i 20 anni dice di aver tentato di togliersi la vita.

I principali risultati delle indagini su giovani ticinesi tra gli 11 e i 20 anni, basati su ricerche condotte a livello nazionale, sono stati pubblicati sulla rivista dell’Ufficio cantonale di statistica – “Dati, statistiche e società” – lo scorso mese di marzo.

Come un macigno nel cuore

Cominciamo dagli elementi più drammatici. “Il suicidio – osservano gli autori dello studio – è un’idea che ricorre più di frequente tra le giovani ticinesi rispetto alle coetanee del resto della Svizzera”. In Svizzera e nel resto dell’Europa il suicidio rappresenta inoltre la seconda causa di morte negli adolescenti.

Il dato secondo cui nella fascia di età tra i 16 e i 20 anni, l’11,2% delle ragazze (2,4% i maschi) affermano di aver tentato un suicidio, conferma secondo gli autori l’esistenza di un problema specifico per le ragazze ticinesi, giacché la proporzione è più alta rispetto ai valori nazionali.

Rispetto ai coetanei svizzeri i ticinesi sembrano più stressati, hanno problemi di sonno (fanno fatica ad addormentarsi), mal di testa e dolori alla schiena. A destare particolare preoccupazione sono i disturbi del sonno e il rischio al ricorso di medicinali (analgesici, sonniferi, psicofarmaci) da parte degli adolescenti.

Solitudine e bisogno di aiuto

I giovani ticinesi si dichiarano complessivamente meno angosciati e preoccupati (33,7%) rispetto a ragazzi e ragazze del resto della Svizzera (49,6%); si riscontra comunque una differenza di genere: le ragazze sono più tormentate dai pensieri e soffrono maggiormente la solitudine.

“Questo sentimento, presente tra gli 11 e i 15 anni, è più marcato in Ticino che nel resto della Svizzera ed è peggiorato rispetto al 1998. A sentirsi più soli – commentano i ricercatori – sono i giovani più esposti a sentimenti di inadeguatezza”. A pesare anche la percezione negativa della propria immagine.

Si sentono particolarmente sole, dicevamo, le ragazze: in Ticino il 15,2% delle giovani dai 16 ai 20 anni dichiara di non avere l’opportunità di confidarsi con qualcuno, ciò che aggrava la propria condizione di sentirsi sola al mondo.

Come sciogliere allora tutti questi nodi che stringono il cuore? I giovani ticinesi, maschi e femmine, hanno maggiore bisogno di aiuto rispetto ai loro coetanei svizzeri. E lo chiedono per affrontare problemi legati alla scuola e alla professione.

La scuola e la famiglia

Gli impegni scolastici e la relazione con i compagni sono sicuramente occasioni di crescita e rispettivamente di complicità. Ma anche di stress, specialmente tra i quindicenni, che tocca tanto i maschi (28,5%) quanto le femmine (29,7%). Mediamente più bassa (22,6%) a livello svizzero.

L’aumento del carico scolastico e l’avvicinarsi del momento delle scelte per il proprio futuro professionale o scolastico, pesano sulla serenità dei giovani. Soprattutto sugli apprendisti, che però mostrano poi di apprezzare il percorso verso una maggiore autonomia.

In un periodo della vita di grandi cambiamenti come quello dell’adolescenza, la famiglia continua a rappresentare – per i ragazzi dai 16 ai 20 anni – la risorsa principale a cui fare ricorso per condividere problemi e cercare soluzioni, specialmente nel campo della salute.

Dallo studio emerge inoltre che, in generale, la comunicazione in famiglia è buona, come pure il sostegno offerto ai propri figli e la libertà concessa ai ragazzi, che risulta maggiore rispetto ai valori nazionali.

Spesso oggetto di indagini, i giovani sanno però anche essere parte attiva nel disegnare il loro destino. In Ticino, sul finire dell’anno scorso, è stata presentata una Carta delle politiche giovanili. Una sorta di mappa per muoversi tra i bisogni dei giovani.

Non dimenticando mai che la salute è un diritto. E che la salute degli adolescenti è un riflesso dei problemi della società.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

Oltre il 90% dei ticinesi dagli 11 ai 20 giudica buono il suo stato di salute
Oltre il 90% dei giovani si sente sostenuto dai genitori
Il 78% dei giovani dagli 11 a i 15 anni vive con entrambi i genitori

Ogni 4 anni l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) promuove, in 26 nazioni, un’inchiesta sulla salute e sui comportamenti dei giovani tra gli 11 e i 16 anni.

In Svizzera l’inchiesta è coordinata dall’Istituto svizzero per la prevenzione dell’alcolismo e di altre tossicomanie (ISPA).

L’inchiesta SMASH, che considera gli adolescenti dai 16 ai 20 anni, è stata condotta dall’Istituto di Medicina Sociale e Preventiva di Losanna, dall’Istituto di psicologia di Berna e dall’Ufficio di Promozione e di Valutazione Sanitaria del cantone Ticino.

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