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La gonna tradizionale rappresenta ancora un ostacolo

Il lancio delle bandiere rappresenta un'arte che ha grandi tradizioni in Svizzera Keystone

Due volte finora, vestita con un costume maschile, Erika Andenmatten ha partecipato quale sbandieratrice al corteo della Festa nazionale dello yodel.

Seppure soltanto da poco tempo, anche le donne cominciano a portare e far volteggiare le bandiere durante queste feste tradizionali.

“Dio mio, è una donna!”. Nelle orecchie di Erika Andenmatten risuonano ancora le parole pronunciate con tono indignato da una spettatrice durante un corteo della festa federale dello yodel.

Ma, per il resto, questa donna 52enne di Saas Fee, nel canton Vallese, non si è fatta particolarmente notare dal pubblico ed è stata accettata molto bene dagli altri partecipanti al corteo.

La sua presenza, quale sbandieratrice, contravviene di per sé al regolamento, ammette il suo allenatore Hansrüedi Zbinden. Questa attività deve essere infatti svolta nei costumi tradizionali.

Esercizio impegnativo

Durante i cortei, le bandiere non vengono fatte soltanto volteggiare nel cielo. Gli sbandieratori compiono infatti diversi altri gesti di abilità, tra cui il passaggio della bandiera tra le gambe.

Una movimento piuttosto facile per gli uomini, che portano dei pantaloni. Le donne, che devono invece indossare le tradizionali gonne a queste feste popolari, non possono realizzare molto facilmente questa figura.

Per riuscirvi, anche le sbandieratrici dovrebbero quindi vestirsi con i costumi maschili. Una questione delicata che rimane ancora da risolvere.

Finora, soltanto poche donne hanno tentato di imparare l’arte di far volteggiare le bandiere. Anche perché si tratta di un esercizio fisicamente molto impegnativo.

Secondo Erika Andenmatten, alle donne potrebbe venir accordato ufficialmente il diritto di lanciare bandiere più piccole e più leggere, rispetto a quelle utilizzate dagli uomini.

Niente fretta

L’accesso delle donne a questa attività folcloristica è stata però frenata anche dalla Federazione nazionale dello yodel, che non si è ancora espressa su questo argomento.

Secondo il suo presidente Matthias Wüthrich, non è il caso di accelerare le cose. Prima bisogna valutare attentamente la questione. In seguito la speciale commissione degli sbandieratori sarà chiamata a presentare delle proposte per trovare una soluzione.

“Ci stiamo occupando di questo tema, ma vogliamo analizzare la situazione con calma, rispettando dei tempi che ci sembrano ragionevoli”, afferma Wüthrich.

12 anni di attesa

La grande festa folcloristica dell’Unspunnen, in programma a inizio settembre, si svolgerà quindi ancora una volta senza sbandieratrici.

Secondo Peter Wenger, membro del comitato organizzatore della festa, bisogna rispettare le richieste delle varie federazioni folcloristiche. A suo avviso, gli organizzatori sarebbero tuttavia contenti di veder esibirsi anche delle donne in veste di sbandieratrici.

A tale scopo bisognerà però aspettare ancora 12 anni. La festa seguente dell’Unspunnen, che ha luogo da 200 anni a Interlaken, nel canton Berna, verrà organizzata soltanto nel 2018.

swissinfo e agenzie

La Federazione nazionale dello yodel conta oltre 25’000 membri.
Il numero dei membri continua ad aumentare anche in questi ultimi anni.
La Festa dell’Unspunnen di Interlaken ha luogo dal 1° al 3 settembre 2006. L’anno scorso questo evento era stato cancellato in seguito al maltempo che aveva colpito la regione dell’Oberland bernese.

Assieme allo yodel e al coro delle Alpi, il lancio delle bandiere figura tra le più importanti tradizioni elvetiche.

Dal 1910 queste manifestazioni tradizionali vengono rappresentate dalla Federazione nazionale dello yodel.

Questa federazione conta numerosi membri anche tra la Quinta Svizzera. I connazionali residenti in America, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Sudafrica hanno dato vita a 14 gruppi folcloristici svizzeri.

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