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La grande sfida per il turismo in Svizzera

L'inverno e la neve sono l'autentica ricchezza della Svizzera: è lo slogan scelto da Svizzera Turismo per promuovere un settore che sta rischiando molto Schweiz Tourismus

Stretto tra recenti eventi negativi e previsioni pessimistiche, l'ente Svizzera Turismo ha lanciato mercoledì a Zurigo la campagna promozionale per il 2002.

L’immagine della Svizzera, paese caro ma efficiente e sicuro, è stata duramente scossa dalle tre “disgrazie” – come le ha definite il presidente di Svizzera Turismo e consigliere agli Stati, Dick Marty – che l’hanno colpita nel giro di due mesi: il brusco “atterraggio” della Swissair, il grave incidente nella galleria del San Gottardo e il trasferimento a New York del World Economic Forum (WEF) di Davos.

Tre eventi che, secondo Marty, fanno ora apparire la Svizzera come un paese meno efficiente, meno sicuro, e indisponibile ad assumersi i costi, anche economici, del proprio ruolo sulla scena mondiale.

Dal punto di vista particolare del turismo, questo settore risente attualmente della situazione difficile dell’economia mondiale e delle ricadute degli attentati terroristici dell’11 settembre. Sulla base di tali premesse, l’Istituto di ricerche economiche BAK di Basilea prevede, per la stagione invernale 2001/2002, una diminuzione del 5,5% dei pernottamenti negli alberghi svizzeri, rispetto all’anno precedente.

In particolare sono i mercati d’oltreoceano e del lontano Oriente che preoccupano: la diminuzione di turisti americani e giapponesi potrebbe toccare un 30% in meno.

Le previsioni sono migliori, però, a medio termine, vale a dire per il 2003. La congiuntura economica dovrebbe migliorare nel corso dell’anno prossimo, la competitività internazionale delle destinazioni turistiche svizzere dovrebbe rimanere intatta e la “débâcle” della Swissair non dovrebbe mettere a repentaglio in modo fondamentale il futuro della Svizzera turistica.

Per gli anni 2003 e 2004 il BAK prevede una ripresa oscillante tra l’1,1 e l’1,5%. Un pronostico, questo, forse troppo pessimistico, secondo il direttore di Svizzera Turismo, Jürg Schmid, che ha affermato. “Faremo di tutto affinché questa previsione non si avveri”.

E, tanto per cominciare, Svizzera Turismo lancia la sua campagna promozionale puntando su tre fattori. Il primo è l’inverno meteorologico, che sin da questi giorni s’annuncia buono, con nevicate in giusta quantità. Un vero inverno”, insomma.

Il secondo fattore sono le immagini: una serie di paesaggi favolosi delle Alpi svizzere che già campeggiano nelle grandi città europee. Il terzo fattore è Internet: offrire un efficiente servizio “online” d’informazioni e prenotazioni.

È evidente che l’obiettivo strategico di una tale campagna è quello di supplire al forte calo dei turisti americani e giapponesi con la conquista di un maggior numero di vacanzieri europei, ma anche svizzeri. Per questo l’offensiva pubblicitaria, con grandi manifesti, viene concetratain Germania (soprattutto a Francoforte e a Monaco), nei Paesi Bassi, in Italia (a Roma e a Milano) e in Franci. Il messaggio veicolato dai paesaggi alpini dei manifesti è uno solo: “La Svizzera ha il vero inverno. Ha quello originale”. Sempre che l’inverno non smentisca.


Silvano De Pietro

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