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La lotta contro l’amianto s’incaglia

Il recente scandalo delle discariche abusive di prodotti tossici in Costa D'Avorio ha riportato il tema nelle prime pagine Keystone

La proposta di iscrivere l'amianto bianco nella lista dei prodotti pericolosi della Convenzione di Rotterdam scatena un vivace dibattito a Ginevra.

Per il momento i negoziati sono bloccati dal Canada – uno dei principali esportatori di amianto – e dal Kirghizistan. La decisione potrebbe essere rinviata.

I rappresentanti di più di 100 governi sono presenti a Ginevra per la terza conferenza dei paesi aderenti alla Convenzione di Rotterdam, che regolamenta l’importazione e l’esportazione di prodotti chimici e di pesticidi pericolosi.

Uno dei principali dossier dell’incontro riguarda la proposta di far figurare l’amianto bianco (crisotilo) – che rappresenta il 94% del consumo globale di amianto – nella lista delle sostanze che costituiscono un rischio per la sanità e l’ambiente. L’approvazione di tutti gli aderenti alla Convenzione è necessaria.

Secondo Thomas Kolly, capo della divisione affari internazionali dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), il tentativo di aggiungere questo prodotto alla lista della Convenzione è un problema.

All’apertura della conferenza, Canada e Kirghizistan hanno combattuto la proposta ricorrendo a sottigliezze legali. Stando a Kolly, si è trattato di un’ opposizione basata su «interessi puramente economici».

«Il Canada ha espresso con chiarezza la sua opposizione all’iscrizione dell’amianto bianco nella lista», spiega. «È molto probabile che non ci sarà un esito positivo alla conferenza di Ginevra e sarebbe una delusione».

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno molte migliaia di persone muoiono per malattie causate dall’amianto.

Mercurio tossico

La Convenzione stabilisce che per l’esportazione di 39 prodotti chimici e pesticidi – tra cui l’insetticida DDT e i composti altamente tossici al mercurio – sia necessario un consenso previo da parte del paese importatore.

Questo permette ai paesi ai paesi di sviluppo di decidere la quantità di prodotti chimici pericolosi che accettano sul loro territorio e di escludere quelli che non possono gestire in maniera sicura. I paesi esportatori sono obbligati ad assicurare che i prodotti non desiderati non lascino il loro territorio.

Thomas Kolly afferma che l’assenza dell’amianto bianco dalla lista non avrà effetti negativi per la Svizzera, dove l’amianto è totalmente vietato dal 1989. Ma creerà dei problemi ai paesi in via di sviluppo, dove i controlli sono meno rigorosi.

«Sul piano internazionale è un male non trovare un accordo sulla questione», aggiunge.

Soluzione necessaria

Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), che insieme alla FAO si occupa del segretariato della convenzione, si mostra fiducioso e spera ancora nella possibilità di trovare una soluzione prima della fine della conferenza venerdì.

Per Michael Williams, il portavoce dell’UNEP, uno degli scenari possibili sarebbe quello di rinviare la decisione al 2008. «Non è mai una buona strategia concludere una discussione con un no definitivo. Bisogna lasciar passare del tempo e tenere una porta aperta per nuovi negoziati», spiega.

Il sindacato mondiale dei lavoratori edili, Building and Wood Workers International (BWI), che sta facendo campagna per una messa al bando globale dell’amianto, ritiene però che la piega che hanno preso le discussioni sia molto deludente e imbarazzante per il governo canadese.

«È incredibile che nel 2006 il Canada continui a bloccare questa questione, nonostante tutte le prove mediche sui pericoli dell’amianto», afferma Fiona Murie, direttrice per la salute e la sicurezza del BWI.

swissinfo, Adam Beaumont, Ginevra
(traduzione e adattamento: Andrea Tognina)

La Convenzione di Rotterdam è stata adottata nel settembre 1998.
La Svizzera ha ratificato la convenzione nel gennaio 2002.
La convenzione è entrata in vigore nel febbraio 2004.

Il segretariato permanente della Convenzione di Rotterdam ha sede a Ginevra e Roma.

39 prodotti chimici figurano sulla «lista di sorveglianza» dell’organizzazione internazionale, tra cui 24 pesticidi, quattro composti pesticidi estremamente tossici e 11 prodotti chimici industriali. In futuro, la lista potrebbe essere allungata.

Nella lista figurano anche cinque tipi d’amianto.

All’inizio dell’anno, l’Organizzazione internazionale del lavoro ha adottato una risoluzione che chiede la messa al bando dell’amianto bianco (crisotilo).

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