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La memoria collettiva si perde con i dati elettronici

Un disegno che rappresenta il sistema di archiviazione ottica. www.dataoptical.it

Gli archivisti elvetici lanciano l'allarme perché non è ancora chiaro come si potranno archiviare per lungo tempo i dati elettronici.

La società di consulenza PricewaterhouseCoopers (PWC) propone l’istituzione di un centro di competenza che metta un po’ d’ordine nei metodi e nelle tecnologie utilizzate in Svizzera.

I dati degli albori dell’era elettronica sono già andati perduti o corrono un serio pericolo di esserlo, ha dichiarato lunedì alla stampa a Berna Thomas Schärli, autore di uno «studio strategico» commissionato alla PWC dall’Associazione degli archivisti svizzeri (AAS) e dalla Conferenza svizzera dei direttori d’archivi. Schärli ha citato quali esempi vecchi dati dei censimenti della popolazione e dati fiscali a partire dal 1970 circa.

Tecnologia odierna inadatta

Affinché per esempio i dati dell’asta online per le licenze UMTS (telefonia mobile della terza generazione) possano rimanere accessibili ai posteri, devono essere elaborate nuove tecnologie di memorizzazione.

Non è ancora chiaro nemmeno come potranno essere immagazzinati per lungo tempo i dati dei dischi rigidi dei PC e dei CD. La tecnologia odierna permette soltanto una memorizzazione di circa 15 anni, ha detto Schärli.

L’informatizzazione dei dati rimette in questione tutto il lavoro d’archivio, tanto più che a causa dell’evoluzione tecnologica un supporto informatico oggi moderno potrà essere illeggibile per i computer e i programmi di domani. È dunque necessario intervenire a livello di tecnica, ma la soluzione dev’essere ancora trovata.

Archivio elettronico centrale

La PWC preconizza a breve termine la costituzione di un ufficio svizzero di coordinamento e consulenza. A più lungo termine questo potrebbe essere trasformato in un archivio elettronico centrale.

Dapprima si devono però ancora creare le basi, per esempio standard unitari per il «records-management» (gestione dei dati registrati) e per i cosiddetti metadati, che costituiscono in qualche modo il curriculum vitae dei dati, ovvero raccolgono le informazioni relative al dove, al quando, al come e da chi i dati sono stati ottenuti. Un corredo indispensabile per rendere tali dati fruibili correttamente da chiunque, anche a distanza di tempo e di spazio.

I costi dell’archiviazione

Diverse amministrazioni pubbliche hanno già riconosciuto il problema e si stanno dando da fare per costituire un «records- management» professionale. Anche alla Confederazione si sta rifinendo l’introduzione di un sistema standard.

L’archiviazione di dati elettronici tuttavia costa. Fino al 2010, secondo la PWC, gli archivi della Confederazione, dei cantoni e del Principato del Liechtenstein dovranno prevedere spese supplementari per circa 25 milioni di franchi. E per costituire un «records-management» adatto ad un e-governement (sportello virtuale con amministrazioni di Confederazione, Cantoni e Comuni) bisogna contare su 100 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

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