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La moratoria di Swiss Dairy Food

Alcune unità di Swiss Dairy Food sono già sin d'ora condannate... Keystone

Il gruppo lattiero Swiss Dairy Food, in difficoltà finanziaria, ha ottenuto la moratoria concordataria.

Banche e Confederazione mettono a disposizione 160 milioni di franchi per evitare il caos sul mercato del latte. 1600 posti di lavoro in pericolo.

«È un momento difficile», ha dichiarato alla stampa visibilmente commosso Hans Räber, presidente del consiglio di amministrazione (Cda) di Swiss Dairy Food (SDF).

Malgrado la moratoria concordataria concessa lunedì, SDF ha infatti i giorni contati poiché il gruppo sarà smantellato. La soluzione trovata permette di proseguire le attività, ha rilevato Räber.

Il giudice competente ha autorizzato la moratoria concordataria provvisoria. Quale commissario è stato nominato Fritz Rothenbühler, dello studio di avvocatura Wenger Plattner & Partner.

Perdite anche per i contadini

Le consegne di latte a SDF da parte degli agricoltori nel mese di agosto e fino al 22 settembre saranno pagate direttamente dalla Confederazione nella misura dell’80-90%: si tratta di circa 70 milioni di franchi.

Dal canto loro i 7’000 i contadini che forniscono latte a SDF dovranno rinunciare al 10-20% rimanente.

Il gruppo ha poi ottenuto un credito di 89 milioni di franchi da parte di un consorzio di 13 banche che gli permette di evitare il fallimento. SDF venderà le parti sane dell’impresa.

Alcune unità già condannate

Oltre al comparto caseario che sarà ceduto come previsto a Emmi, numero uno in Svizzera nel settore dei latticini, il gruppo è «in discussione con diversi acquirenti», ha detto il presidente del Cda, senza fare nomi.

Si sa già tuttavia che le unità di Gossau nel canton San Gallo (200 dipendenti) e Losanna (un po’ più di 100) sono condannate.

Tanto tuonò che piovve…

L’annuncio della moratoria concordataria non costituisce una sorpresa, dopo le fughe di notizie di domenica nei mass media svizzero-tedeschi.

La situazione drammatica del gruppo bernese era nota. SDF, nato dalla fusioni di Toni e Säntis nel 1999, non è mai riuscito veramente a decollare.

Dopo un utile nel 2000, ha subito una perdita di 37,3 milioni di franchi nel 2001, periodo in cui le vendite sono diminuite del 10,3%, scendendo a 1,323 miliardi di franchi.

Troppa concorrenza

Räber ha attribuito le difficoltà alla presenza, nella gamma offerta, di troppi prodotti con margini molto bassi e alla rovinosa lotta sui prezzi. Palesemente non c’è posto per due grandi gruppi, ad esempio per quanto concerne l’export di formaggi, ha rilevato.

Il presidente del Cda ha poi deplorato che non sia stato possibile mettere in atto rapidamente la vendita del comparto formaggi alla Emmi, decisa in primavera.

Ora con l’avvio della moratoria concordataria si dovranno riaprire le trattative, in condizioni molto più difficili. I debiti di SDF e della holding del gruppo ammontano a 800 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

Swiss Dairy Food: 1600 impiegati
800 milioni di franchi di debiti
Un giro d’affari di 637 milioni di franchi
14.5 milioni di perdite nei primi 6 mesi 2002
7’000 agricoltori partners

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