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La Posta non si tocca

La presidente del PS, Christiane Brunner (a sinistra) ha difeso il monopolio della posta, unitamente a Susanne Leutenegger e a Urs Hofmann Keystone

Un allentamento del monopolio è politicamente sbagliato e illegale. Partito socialista e sindacati si oppongono ad un'ulteriore apertura del mercato postale previsto dal governo.

“Di fronte alla logica del mercato, ci sono prestazioni indispensabili che non devono dipendere prevalentemente dalla legge della domanda e dell’offerta”, ha affermato la presidente del Partito socialista Christiane Brunner. In questa categoria rientrerebbe il servizio universale della Posta che attualmente dispone del monopolio sul traffico postale di lettere e pacchetti fino a 2 chilogrammi.

PS e sindacati, che pochi giorni fa hanno depositato un’iniziativa popolare che chiede il mantenimento del servizio di base su tutto il territorio, si oppongono fermamente ad una nuova liberalizzazione. Una posizione che è stata nuovamente ribadita in seguito alle recenti rivelazioni della stampa secondo cui il Dipartimento delle comunicazioni intende abbassare il monopolio postale di lettere e pacchi a 100 grammi entro il 2006 allargando così questo settore alla concorrenza di operatori privati.

Manovra illegale?

Già sotto pressione in termini di redditività e di ristrutturazioni, la Posta subirebbe un duro colpo se le venissero a mancare gli introiti finanziari garantiti dal traffico postale di sua esclusiva competenza. Brunner ha accusato i partiti borghesi, e in particolare il PLR che lo scorso fine settimana ha reclamato più concorrenza nel servizio pubblico, di voler privatizzare i benefici e di statalizzare le perdite.

Un’ulteriore apertura al mercato, secondo il consigliere nazionale PS Urs Hofmann, sarebbe inoltre illegale. La legge sulla posta darebbe al governo la competenza di abbassare i limiti soltanto se il finanziamento di un sufficiente servizio universale è garantito, condizione che attualmente non è adempiuta. Una simile decisione avrebbe anzi come effetto di mettere ancor più in pericolo la rete di uffici postali, rete che l’azienda sta già sottoponendo ad una cura dimagrante per limitare i deficit che provoca.

Nuovi attività e standard sociali all’altezza

A giudizio della deputata PS Suanne Leutenegger non vi sarebbe nessuna fretta per liberalizzare e per seguire l’UE (dove l’attuale limite di 350 grammi dovrebbe essere abbassato a 50 grammi entro il 2006). Ma visto che il limite verrà messo presto o tardi sotto pressione, ora il governo dovrebbe piuttosto pensare ad un’offensiva che permetta alla Posta di intraprendere nuove attività. L’istituzione di una banca postale, scartata dal governo, deve essere riesaminata.

Il segretario il segretario del sindacato della comunicazione, Christian Leuvrat, ha espresso timori per le conseguenze occupazionali e le condizioni di lavoro che una liberalizzazione comporterebbe. La questione a cui si deve dare risposta è il ritmo al quale il mercato elvetico deve essere liberalizzato e le condizioni sociali quadro, che già oggi nel settore postale diventano sempre più precarie per i lavoratori.

Luca Hoderas

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