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La scuola nel vortice della politica di risparmio

Anche l'insegnamento non è stato risparmiato dalle politiche di rigore finanziario dei Cantoni Keystone

In Svizzera, gli insegnanti sono sempre più sottoposti a una doppia pressione: il calo delle nascite e le difficoltà finanziarie dei cantoni.

Così, mentre riprendono le scuole in tutto il paese, una sessantina di docenti, licenziati a Zurigo, devono rimanere a casa.

Ancora non molto tempo fa, la Svizzera doveva far fronte a una penuria di insegnanti. Spesso si è dovuto ricorrere a professori stranieri, o addirittura a personale non sufficientemente formato.

Da allora, la situazione è profondamente mutata. In numerosi cantoni i conti sono in rosso, e diversi Dipartimenti della pubblica instruzione hanno dovuto accettare che venissero operati dei tagli nel loro bilanci.

Zurigo colpita in pieno

Per risparmiare, alcuni cantoni hanno applicato una ricetta molto semplice: aumentare il numero di allievi per classe e diminuire il numero degli insegnanti.

E’ a Zurigo che le conseguenze di questa politica si sono fatte sentire in maniera più drammatica. 64 insegnanti non hanno ritrovato la loro classe alla ripresa della scuola per causa di licenziamento. In tutto, 211 posti sono già stati tagliati.

E si tratta solo dell’inizio: Zurigo prevede infatti la soppressione di un totale di 350 posti entro il 2007.

Dei licenziamenti sono previsti quest’anno anche nel canton Argovia, dove è stata decisa la cancellazione di 40 posti a tempo pieno nell’insegnamento dei lavori a maglia nelle scuole elementari.

A Basilea città, per il 2005 è stato preventivato un risparmio di sei milioni di franchi, che corrisponde a 50 posti a tempo pieno. Ma per il momento non vi saranno licenziamenti : ci si limiterà a non sostituire i professori che partono in pensione.

Nessun licenziamento nella Svizzera latina

Anche la Svizzera latina è stata costretta a rivedere al ribasso i suoi bilanci. Per il momento non ha però ancora deciso di operare dei licenziamenti.

E’ nei cantoni Vaud e Ginevra che la situazione si presenta più cupa. A causa dell’austerità, gli insegnanti delle scuole medie ginevrine hanno ottenuto 22,5 nuovi posti soltanto per assorbire un migliaio di allievi in più.

« Nel canton Vaud, è impressionante il numero di persone che lavorano con uno statuto precario, e che per motivi diversi non hanno ottenuto la nomina », afferma Georges Pasquier, vicepresidente del Sindacato degli insegnanti romandi (SER).

Negli altri cantoni romandi, per quest’anno non è stata prevista nessuna misura speciale, ma i progetti di risparmio non sono certo stati accantonati.

La Svizzera italiana infine non ha licenziato nessuno, ma i suoi insegnanti sono stati costretti ad accettare un aumento dell’orario lavorativo.

Fare i conti con l’evoluzione demografica

I tagli nei bilanci non sono la sola causa di questa situazione. Anche l’evoluzione demografica ricopre un ruolo determinante.

In Svizzera il numero delle nascite è in caduta libera. « E il numero di allievi per classe nelle scuole elementari dipende direttamente dall’evoluzione demografica », sottolinea Laurent Gaillard, dell’Ufficio federale di statistica (UFS).

Nelle scuole medie, la situazione è leggermente diversa. Il numero di allievi dovrebbe continuare ad aumentare leggermente fino al 2008.

E’ dunque evidente che il numero dei posti d’insegnamento dovrà prima o poi venire ridotto. E la doppia pressione della politica di risparmio e del calo delle nascite comincia già a produrre i primi effetti concreti.

Un peggioramento della qualità

Nel settore dell’insegnamento medio, la diminuzione del numero di insegnanti è forse stato deciso con troppo anticipo, dal momento che il numero di allievi, per il momento, è ancora in fase crescente.

In ogni caso, le associazioni di insegnanti protestano. Per loro, occuparsi di un numero maggiore di allievi con mezzi ridotti comporterà inevitabilmente un peggioramento della qualità dell’insegnamento.

E così gli insegnanti hanno deciso di reagire. Il SER ha annunciato l’organizzazione della prima giornata d’azione romanda. Le diverse associazioni cantonali saranno libere di decidere che forma dare alla giornata di protesta la cui data è stata fissata per il prossimo 23 settembre.

swissinfo, Renat Künzi e Olivier Pauchard
(traduzione Luisa Orelli)

Il numero di allievi dovrebbe calare del 10% entro il 2012.
Il calo è già cominciato nelle scuole elementari e sarà percepibile a partire dal 2008 anche nel settore medio.
Questa situazione è dovuta a una diminuzione delle nascite che ha avuto inizio nel 1992.

Negli ultimi anni vi era una penuria di insegnanti in Svizzera.

Per garantire l’insegnamento a tutte le classi scolastiche, i Dipartimenti cantonali della pubblica educazione hanno dovuto spesso far ricorso a docenti assunti nei paesi vicini.

Da quest’anno, in seguito alle misure di risparmio e all’evoluzione demografica, vi sono troppi docenti e a Zurigo una sessantina di insegnanti sono stati perfino licenziati.

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