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La Slovacchia ringrazia la Svizzera per gli aiuti all’Est

La ministra svizzera degli affari esteri Micheline Calmy-Rey e il suo omologo slovacco Jan Kubis Keystone

In un incontro con la ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey, il suo omologo slovacco Jan Kubis ha ringraziato la Svizzera per il sì popolare al miliardo di coesione.

Non è ancora stato deciso come verranno impiegati i 67 milioni destinati a Bratislava. I due ministri hanno discusso anche del futuro statuto del Kosovo, in merito al quale hanno posizioni divergenti.

A meno di una settimana dal sì popolare alla legge federale sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est, la responsabile della diplomazia elvetica Micheline Calmy- Rey ha incontrato venerdì a Berna il suo omologo slovacco Jan Kubis.

La Consigliera federale ha auspicato che la cooperazione fra Svizzera e Slovacchia possa essere rafforzata proprio grazie a questo contributo per la riduzione delle disparità economiche e sociali destinato ai dieci nuovi membri dell’Unione europea (Ue).

Utilizzo del contributo

Complimentandosi con la Svizzera per l’esito positivo della votazione, Jan Kubis ha affermato che 67 milioni di franchi (questo l’ammontare del contributo destinato a Bratislava) sono una somma «significativa» e «molto utile» per la Slovacchia.

I due ministri degli esteri hanno anche discusso su come potrebbero essere impiegati i 67 milioni.

Fra i settori prioritari figurano in particolare lo sviluppo regionale, la modernizzazione delle infrastrutture di base e dell’apparato giudiziario, la prevenzione e la gestione delle catastrofi naturali, la promozione dell’economia, la salute così come la ricerca e lo sviluppo.

Divergenze sul Kosovo

I due ministri hanno pure discusso della situazione nei Balcani, ma in merito le posizioni di Svizzera e Slovacchia restano divergenti.

All’inizio di ottobre, il primo ministro slovacco Robert Fico durante una visita del suo omologo serbo Vojislav Kostunica a Bratislava aveva sostenuto la posizione della Serbia contro un’indipendenza affrettata del Kosovo.

Per la Slovacchia, l’indipendenza del Kosovo non è accettabile in quanto irreversibile. Si rischierebbe poi di mettere in pericolo la stabilità dei Balcani, ha confermato Kubis.

La responsabile della diplomazia elvetica ha invece ribadito che la Svizzera è uno dei primi paesi ad essersi pronunciato a favore dell’indipendenza formale del Kosovo.

swissinfo e agenzie

Dal 1990, la Svizzera ha sostenuto la transizione democratica e lo sviluppo economico nei paesi dell’est europeo con circa 3,5 miliardi di franchi.

Nel maggio del 2004 sono entrati a far parte dell’UE 10 nuovi Paesi, con i quali la Svizzera ha concluso accordi bilaterali. L’UE ha chiesto alla Svizzera di sostenere finanziariamente anche questi nuovi stati membri, un sostegno approvato dal parlamento elvetico in primavera.

Il miliardo versato dalla Svizzera sarà suddiviso in rate da 100 milioni di franchi su di un periodo di 10 anni. Circa la metà della somma dovrebbe essere stanziata a favore della Polonia.

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