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La Spagna campione del mondo

Iniesta festeggia il gol che porta la Spagna sul tetto del mondo Keystone

Una partita decisa a quattro minuti dalla fine dei supplementari da un gol d'Iniesta, una pioggia di cartellini gialli (14) e la Coppa del mondo che va in Spagna: sono stati questi gli ingredienti della finale dei mondiali di calcio giocata a Johannesburg.

Alla fine, il polpo Paul ci ha preso ancora, a vincere – come voleva il suo pronostico – è stata la Spagna, due anni dopo la conquista del titolo europeo. Gli olandesi, che si sono battuti fino alla fine, speravano piuttosto nelle statistiche, che dicevano che mai una squadra che aveva perso la prima partita del torneo era poi arrivata alla vittoria finale.

E invece le furie rosse, sconfitte dalla Svizzera al loro esordio mondiale, hanno poi fatto quello che era necessario per ereditare dall’Italia la Coppa del mondo. Per la Spagna si tratta del primo titolo, un titolo conquistato nel corso del primo torneo disputato in Africa. Ciliegina sulla torta, gli uomini di Del Bosque sono i primi europei ad aggiudicarsi il titolo fuori dell’Europa.

Non sono però bastati 90 minuti alla Spagna per iscrivere il suo nome nell’elenco dei paesi campioni del mondo. L’Olanda – che sperava a sua volta di entrare come ottava nel ristretto club dei paesi che si sono aggiudicati almeno un mondiale – ha trascinato i campioni europei ai supplementari. È la sesta volta in 19 edizioni che la finale non si decide nel tempo regolamentare. Il gol d’Iniesta, segnato a quattro minuti dalla fine, ha scacciato il fantasma dei calci di rigore.

Primo tempo abbottonato

La finale si è rivelata ancora una volta un appuntamento troppo importante per lasciare spazio allo spettacolo: squadre attentissime e spazi stretti, solo sette i tiri in porta durante il primo tempo.

Il nervosismo e la voglia di vincere ogni duello si rispecchiano nel numero di falli commessi nel corso dei primi 45 minuti, ben 19. L’arbitro dell’incontro, l’inglese Webb, ha estratto cinque volte il cartellino giallo, tre in direzione di giocatori olandesi, due in quella di giocatori spagnoli.

Nei primi minuti la Spagna cerca di partire all’attacco. Dopo cinque minuti Stekelenburg è costretto ad una prima importante parata su tiro di Ramos. Tra il decimo e l’undicesimo minuto altre occasioni per gli spagnoli.

Nella porta spagnola Casillas appare sicuro del fatto suo, ma quasi si fa sorprendere da Jabulani – il famigerato pallone dei mondiali – quando quello che voleva essere un passaggio al portiere si trasforma in un tiro in porta.

Gialli e occasioni

Il secondo tempo sembra iniziare con più slancio del primo. Ma è ancora soprattutto di falli che deve occuparsi l’arbitro. In meno di 60 minuti ha già ammonito la metà dei giocatori di movimento dei Paesi Bassi.

Al 62′ la nazionale dei tulipani ha l’occasione più importante della partita, ma Robben, solo davanti a Casillas, non riesce a superare l’estremo difensore spagnolo. Sempre Robben, una ventina di minuti più tardi, viene trattenuto in modo evidente da Pujol mentre è lanciato a rete. L’olandese resta in piedi, ma il suo fair-play non viene premiato: l’arbitro non fischia il fallo a Pujol e ammonisce Robben per proteste.

Sul fronte spagnolo, le occasioni migliori le hanno Villa (70′), Capdevila (sempre al 70′) e Ramos (77′).

Supplementari

Il primo tempo supplementare inizia con una carambola in area olandese: cadono tre giocatori spagnoli, ma l’arbitro decide che tutto è regolare.

Fabregas ha un’occasione d’oro al 95′, ma Stekelenburg gli dice no e respinge la palla con il piede. La Spagna continua ad essere pericolosa, ma non riesce a finalizzare.

A 10 minuti dalla fine, Heitinga viene espulso per doppia ammonizione. L’Olanda rischia di perdere anche Robben, che non si ferma quando l’arbitro fischia il fuorigioco, ma Webb rinuncia ad estrarre il secondo giallo nei confronti del numero 11 olandese.

In dieci, la nazionale dei tulipani viene affondata poco dopo dal gol d’Iniesta, lanciato da Fabregas, che a quattro minuti dal fischio finale scaccia lo spettro dei calci di rigore. Webb fa ancora in tempo ad estrarre tre gialli, uno nei confronti di Mathijsen furibondo per un calcio d’angolo non accordato all’Olanda (e il rinvio di Casillas è all’origine del gol spagnolo) e gli altri nei confronti di Iniesta, che si è levato la maglietta dopo aver segnato, e di Xavi.

Doris Lucini, swissinfo.ch

Olanda-Spagna: 0:1 (116′ Iniesta).

Stadio: Soccer City, Johannesburg, 85’000 spettatori.

Arbitro: Howard Webb, Gran Bretagna, 38 anni (il più giovane fischietto ad arbitrare una finale dei mondiali dal 1938).

Olanda: Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst (105′ Braafheid); Van Bommel, De Jong (99′ Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt (71′ Elia); Van Persie.

Spagna: Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (87′ Fabregas); Pedro (60′ J. Navas), Xavi, Iniesta; Villa (106′ Torres).

Sabato la Germania si è aggiudicata il terzo posto battendo per 3 a 2 l’Uruguay. Nel primo tempo segnano Müller per la Germania e Cavani per l’Uruguay. Ad inizio del secondo tempo Forlan porta in vantaggio i sudamericani, ma poi Jansen pareggia e Khedira fissa il punteggio sul 3 a 2.

L’allenatore dei tedeschi Löw lascia il Sudafrica consapevole di aver gettato le basi per il futuro. La sua squadra di giovanissimi ha sorpreso un po’ tutti. Anche l’Uruguay lascia il torneo a testa alta: un paese con meno di 3 milioni e mezzo di abitanti è riuscito a proporre una squadra convincente e di qualità.

Diego Forlan, attaccante dell’Uruguay, è stato eletto miglior giocatore del torneo dai giornalisti accreditati in Sudafrica (23,4% dei consensi).

Seguono l’olandese Wesley Sneijder (21,8%) e lo spagnolo David Villa (16,9%).

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