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La spiritualità come lanterna della vita

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Tra sacro e magico, dal Codice da Vinci alla tradizione cristiana: nella maggior parte degli esseri umani il bisogno di spiritualità rimane intatto. Qui, come altrove.

Cresce il fascino verso l’Oriente, aumentano e cambiano le forme di appartenenze religiose e si rafforza anche il bisogno di risposte e di chiarezza.

Una chiarezza necessaria come l’acqua, vista la galassia di chiese, organizzazioni, gruppi religiosi e spirituali, che animano la nostra società. Soltanto in Ticino, un fazzoletto di terra di 310 mila abitanti, ne sono state censite 82.

La chiesa cattolica (79,5%) rimane saldamente ancorata nel tessuto storico e sociale ticinese, ma è affiancata da altri gruppi religiosi: ebraismo, islam, chiese ortodosse, chiese ortodosse orientali, protestantesimi, correnti metafisiche, induismo, buddismo, gruppi teosofici e antroposofici, Rosa Croce.

Voglia di informazione

Al Centro intercantonale di informazione sulle credenze (CIC) – finanziato dai cantoni Ticino, Ginevra, Vaud e Vallese – privati e professionisti cercano un po’ di luce per fare chiarezza nell’oscurità dei dubbi.

Dalla sua inaugurazione (nel 2002) ad oggi, il CIC ha risposto a duemila domande. Il centro, che ha la sua sede a Ginevra, viene spesso interpellato per richieste di informazione sulle Chiese cristiane (22%) e sulle dottrine o movimenti terapeutici (17%). Nel 2006 sono aumentate le richieste di informazioni sui movimenti esoterici e neo-orientali.

“E chiaro che il pluralismo religioso in Svizzera – spiega a swissinfo Nicole Durisch Gauthier, direttrice del CIC – suscita molti interrogativi. Il nostro compito è dunque quello di offrire all’utenza un’informazione completa”.

“Nei nostri dossier figurano sempre tutti i punti di vista: quello del movimento religioso in questione, delle associazioni in difesa delle vittime, degli ambienti scientifici, della stampa e delle autorità. L’indipendenza che ci caratterizza – sottolinea la direttrice – è fondamentale per assicurare una posizione neutrale, senza privilegiare l’una o l’altra tesi”.

Numerose, in base ai dati del centro, sono le domande attorno alle pratiche di guarigione legate alla spiritualità. “Come centro ci muoviamo spesso a cavallo tra dimensione religiosa, spirituale ed esoterica. Le pratiche di guarigione, a cui abbiamo dedicato una giornata di studio, si muovono proprio lungo questa sottile linea di demarcazione”.

Tra inquietudine e curiosità

Al CIC si rivolgono specialmente, ma non unicamente, i privati. Spesso alla base delle richieste di informazione, c’è una situazione concreta vissuta direttamente dalla famiglia o da conoscenti. “Queste persone – precisa Durisch Gauthier – desiderano sapere se hanno a che fare con una setta, se un determinato gruppo religioso è pericoloso o meno”.

“Ci rendiamo conto che dietro a tanta inquietudine per l’appartenenza ad un gruppo, si possono nascondere dei conflitti familiari. In questo caso – puntualizza la direttrice del CIC – oltre all’informazione sul gruppo in questione, indirizziamo gli utenti che lo desiderano verso centri di consulenza familiare. Bisogna comunque rendersi conto che più una situazione di questo tipo è vissuta da vicino, più la paura aumenta”.

Ma non c’è solo paura, c’è anche curiosità. E quindi la voglia di sapere e di scoprire, assume un ruolo formativo. “Sappiamo che ci sono ricercatori molto attivi e che nelle scuole si lavora su temi di questo tipo. E’ un segnale importante, perché indica la volontà di conoscere e di analizzare questo nostro mondo moderno”.

Le grandi domande esistenziali

E anche in un mondo in costante cambiamento, il bisogno di spiritualità c’è sempre. Ne è convinto il professore torinese Massimo Introvigne, esperto di fama internazionale, fondatore e direttore del Centro di studi sulle nuove religioni (CESNUR). “L’essere umano ha bisogno di credere in qualcosa e di soddisfare un senso di appartenenza”.

“A livello di credenze – spiega Introvigne a swissinfo – il livello tende a rimanere stabile. Il numero di svizzeri che continua a dichiararsi interessato ad una religione non è sceso. E’ sceso il numero di coloro che cercano le risposte in credenze istituzionali. Le grandi domande della vita – chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo – restano una costante dell’esperienza umana anche in questo mondo secolarizzato”.

Il Repertorio sulle religioni, presentato recentemente a Bellinzona, indica che in Ticino la presenza dei cattolici è scesa percentualmente del 13%, ma non in numeri assoluti. “In Ticino come in Italia – osserva il professore – il cattolicesimo gode di ottima salute. La crisi ha toccato di più i protestanti. Colpisce la situazione di Ginevra, la calvinista: il numero dei protestanti storici è pari al 16% mentre i cattolici arrivano al 40%”.

La seduzione della reincarnazione

Ma allora che cosa affascina, che cosa seduce nelle religioni o nelle forme di spiritualità che vengono da lontano e che si stanno diffondendo in tutta Europa?

“Darei una risposta unica per le religioni orientali e per l’esoterismo: ad affascinare – afferma Introvigne – è la reincarnazione. Gli studi mostrano che l’idea che non si debba scegliere secondo l’aut aut di Kierkegard, ma che ci sia un’altra possibilità in un’altra vita, seduce molto”.

“Questa idea della reincarnazione la troviamo in molte forme esoteriche e nella maggioranza delle religioni orientali. Un esperto indiano potrebbe dire però che siamo confrontati con un grande equivoco”.

“La reincarnazione, nella tradizione indiana, è infatti considerata una punizione, non una seconda possibilità. E lo scopo della meditazione e dell’illuminazione – ricorda il direttore del CESNUR – è porre fine ad un ciclo di sofferenze. In Europa la reincarnazione sembra una specie di vacanza: se va male sta volta, andrà meglio la prossima”.

Per quanto riguarda l’esoterismo, Introvigne sottolinea il peso della cultura popolare nelle scelte religiose. “Il Codice da Vinci, per esempio, ha venduto 60 milioni di copie. Il suo successo ha creato le premesse per rendere l’esoterismo non marginale, superstizioso o prescientifico. Ma qualcosa da cui non si può prescindere per essere in sintonia con le tendenze più recenti”.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

82 le organizzazioni religiosi e spirituali censite in Ticino.
Conferma della presenza cattolica, che rappresenta il 79,5% dei residenti in Ticino.
Forte crescita degli ortodossi, che tra il 1990 ed il 2000 sono triplicati passando da 2.436 (0,9%) a 7.236 (2,4%9)
Raddoppio del numero di musulmani, cresciuti, sempre tra il 1990 ed il 2000, da 2.532 (0,9%) a 5.747 (1,9%).

La presenza di tante realtà religiose a Sud delle Alpi, non deve sorprendere: la consistente dimensione multiculturale (il Ticino è il secondo cantone, dopo Ginevra, per popolazione straniera) propizia la fertilità del terreno per i movimenti religiosi, anche di quelli più sconosciuti.

Il “Repertorio delle religioni: panorama religioso e spirituale del Canton Ticino”, curato dalla storica Michela Trisconi De Bernardi su incarico del Consiglio di Stato del Canton Ticino, illustra quanti e quali sono i modi di credere.

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