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La SSR difende la sua strategia multimediale

Studio radiofonico all'Esposizione nazionale di Losanna, nel 1939. SRG

La Società svizzera di radiotelevisione compie 75 anni ma difende con giovanile ardore la sua strategia multimediale, invisa agli editori dei giornali elvetici.

Per la SRG SSR idée suisse, le “news” sui siti internet delle sue emittenti radiofoniche e televisive sono un valore aggiunto indispensabile alla competitività del servizio pubblico.

Il futuro della SRG SSR idée suisse è multimediale: nell’epoca del digitale, la validità delle offerte radiofoniche e televisive può essere preservata solo con programmi interattivi, ha detto il direttore generale Armin Walpen nel corso della conferenza stampa per i 75 anni della Società svizzera di radiotelevisione che si è tenuta a Berna.

In futuro – ha aggiunto – non sarà più la SSR a stabilire a quale prezzo offrire i propri prodotti, ma saranno le società che gestiscono le reti telecom e via cavo ad occuparsene. Per questo motivo – ha detto Walpen – «il libero accesso all’intera offerta proposta dal servizio pubblico a prezzi vantaggiosi potrebbe essere in pericolo».

Offensiva degli editori

La SSR non è intenzionata a rinunciare alle controverse pagine internet delle sue emittenti radiofoniche e televisive, nonostante le critiche degli editori dei quotidiani che pubblicano una versione online e che vedono in questa offerta d’informazione – finanziata attraverso il canone – una concorrenza sleale.

Per il momento, ha fatto sapere Walpen, l’ente pubblico rinuncerà a pubblicità e inserzioni a pagamento sulle sue pagine internet, ma non ha nessuna intenzione di rinunciare alla sua strategia.

Dal canto loro, gli editori svizzeri hanno scritto una lettera a Moritz Leuenberger, presidente della Confederazione, pregandolo di fermare l’offensiva «news» della SSR. Hanno inoltre depositato una denuncia che prende di mira il portale d’informazione della televisione svizzera all’Ufficio federale della comunicazione.

Gli editori criticano aspramente i progetti internet delle televisioni, ma non sembrano prendere di mira swissinfo. Il portale d’informazione internet in nove lingue, nato dalle ceneri di Radio svizzera internazionale, ha un compito diverso da quello dei quotidiani online e dei siti internet delle televisioni: non si rivolge principalmente ad un pubblico nazionale ma agli svizzeri residenti all’estero e agli stranieri interessati alla Svizzera.

Risultato aziendale «quasi» in pareggio

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, la SSR ha chiuso il 2005 con un deficit di un milione di franchi. Nel 2004, poteva ancora registrare un’eccedenza di 400’000 franchi. In lieve crescita sono sia i proventi (1,5 miliardi di franchi) sia i costi d’esercizio.

Nel suo comunicato, la SSR spiega il deficit in particolare con il minor contributo finanziario della Confederazione a swissinfo. Già colpita da una ristrutturazione, swissinfo attende ora di conoscere in che misura sarà interessata dal nuovo piano di risparmio della SSR.

Venerdì la SSR ha annunciato di voler risparmiare 80 milioni di franchi, ma non ha precisato quali e quanti posti di lavoro verranno cancellati. I dettagli saranno comunicati fra due o tre mesi.

Buon compleanno

La discussione sulle strategie e sui piani di risparmio della SSR rischia di mettere in ombra i festeggiamenti per il suo giubileo.

Sono passati 75 anni da quando la Società svizzera di radiodiffusione (SSR) ha lanciato il suo primo segnale nell’etere. Era il 1931, e Radio Beromünster, alla quale si sarebbero poi aggiunte le stazioni radiofoniche delle altre regioni linguistiche, inaugurava ufficialmente le attività della SSR.

Oggi la SSR, nel frattempo diventata Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR idée suisse), vuole festeggiare mettendo in valore i suoi 75 anni di storia. Per farlo aprirà i suoi archivi e metterà a disposizione il materiale che vi è contenuto a scopo didattico. L’iniziativa è stata battezzata «Pacte multimédia pour la formation».

La SSR ha inoltre presentato un documento, la Carta dei programmi, che illustra i suoi principi editoriali. Nel corso dell’anno diverse trasmissioni saranno dedicate ai 75 anni dell’azienda.

swissinfo e agenzie

Nel 2005, la SRG SSR idée suisse ha registrato un deficit di un milione di franchi; i proventi ammontano a 1,5 miliardi di franchi.
L’azienda offre 4’660 posti di lavoro.
La SSR è nata nel 1931 come Società svizzera di radiodiffusione, ma la prima radio pubblica elvetica era stata aperta già nel 1922 a Losanna.

La Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR idée suisse) è composta di sette unità aziendali.

Include stazioni radiofoniche e emittenti televisive nelle quattro lingue del paese (tedesco, francese, italiano e romancio), nonché il portale internet swissinfo (ex Radio svizzera internazionale, produzione in nove lingue).

È finanziata principalmente attraverso il canone riscosso presso i cittadini. Ma ha anche delle entrate legate alla pubblicità in televisione e allo sponsoring.

La SSR intende festeggiare il suo 75esimo anniversario con una serie di trasmissioni sulla sua storia e con un maggiore impegno nel settore dell’educazione.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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