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La Svizzera accetta più trasparenza in Borsa

Nuove norme regoleranno le transazioni borsistiche dal 2005 Keystone

Dal 2005, i dirigenti di società quotate che effettuano operazioni superiori ai 100'000 franchi sui titoli della propria ditta, dovranno informare la Borsa svizzera. I dati saranno poi resi pubblici.

Secondo la Commissione federale delle banche, la nuova direttiva permetterà alla Svizzera di allinearsi con Unione europea e Stati Uniti.

Manager e membri del consiglio di amministrazione di società quotate in borsa dovranno dichiarare tutte le transazioni superiori ai 100’000 franchi effettuate sui titoli della propria ditta.

Secondo l’annuncio della Borsa svizzera (Swx) pubblicato martedì, la modifica del regolamento di quotazione voluta dalla Commissione federale delle banche (Cfb) entrerà in vigore il 1. luglio 2005.

Come spiega Tanya Kocher, portavoce della Cfb, il nuovo decreto vuole essere una misura per favorire la trasparenza delle transazioni borsistiche: “La conseguenza sarà che il mercato sarà più trasparente agli occhi degli altri investitori, siccome tutti potranno informarsi su chi compera cosa”.

“La modifica permetterà inoltre di evitare transazioni interne. La Svizzera si situerà così allo stesso livello di Stati Uniti ed Unione europea, dove queste direttive sono già in atto”, aggiunge Kocher.

Da un milione a centomila

Durante la presentazione delle nuove norme un anno fa, diverse imprese ed associazioni, come ad esempio il gruppo Swatch, avevano chiesto un limite di un milione di franchi, temendo che una soglia troppo bassa possa condurre ad una marea di informazioni difficilmente interpretabili dal mercato.

La Cfb, responsabile del via libera alle modifiche del regolamento di quotazione, ha però insistito.

Nell’ambito della ricomposizione delle differenze, l’organo di vigilanza ha così accettato che la pubblicazione delle transazioni avvenga a partire da 100’000 franchi mensili.

La Borsa saprà tutto

“Manager e amministratori che vendono od acquisiscono titoli del loro gruppo dovranno annunciarsi, entro due giorni dalla negoziazione, alla propria azienda”, spiega Kocher.

La ditta interessata ha pure tempo due giorni per darne avviso alla Borsa, specificando il nome e la funzione del dirigente interessato.

Lo Swx pubblicherà in seguito l’operazione (con tanto di cifre relative al prezzo pagato o ottenuto) sulla sua pagina internet, dove rimarrà consultabile per un anno.

Il pubblico sarà così informato lo stesso giorno della ricezione degli annunci, sebbene non avrà accesso all’identità esatta dei dirigenti coinvolti.

Una multa per chi “fa il furbo”

Qualora non sia raggiunta la soglia di 100’000 franchi mensili per persona, la società quotata è tenuta a notificare il totale delle transazioni solo a fine mese.

“Ogni violazione delle nuove disposizioni potrà essere l’oggetto di sanzioni”, avverte Werner Vogt, portavoce di Swx.

La mancata notifica potrà infatti comportare una multa fino a 200’000 franchi o perfino la cancellazione della società dalle quotazioni.

swissinfo, Chris Lewis
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

La Borsa svizzera è in gran parte auto-regolamentata, sebbene l’approvazione finale di nuove direttive spetti alla Commissione federale delle banche (Cfb).

È stata proprio la Cfb ad accettare le nuove norme per evitare le transazioni di titoli interne e per garantire una maggiore trasparenza in Borsa.

Manager e membri del consiglio di amministrazione avranno due giorni per annunciare le operazioni sui titoli della propria ditta che superano i 100’000 franchi.
Il nuovo decreto entrerà in vigore il 1. luglio 2005.

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