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La Svizzera fa un salto di qualità nella lotta alla corruzione

Multe salate per le ditte che si lasceranno tentare Keystone

Berna ha introdotto norme anti-corruzione più severe, che rendono perseguibili per pratiche fraudolente le imprese svizzere.

Con la nuova legge, una compagnia operante all’estero che sia riconosciuta colpevole di traffici illeciti sarà colpita con una multa fino a 5 milioni di franchi.

La nuova legge, in vigore dal primo ottobre, fa parte dei recenti sforzi della Svizzera di porre un freno alle pratiche d’affari illecite. Finora solo i singoli erano perseguibili per avere corrotto pubblici ufficiali, reato punibile con una pena fino a cinque anni di prigione.

“Abbiamo bisogno di regole rigorose, che dissuadano le imprese dal violarle”, spiega a swissinfo David Syz, direttore del Segretariato di Stato dell’economia (seco). “La nuova legge consentirà anche di perseguire più facilmente coloro che accettano passivamente la corruzione. Un membro del consiglio d’amministrazione non potrà più dire: “Non sapevo che stesse accadendo nella mia azienda”. È sua responsabilità, tenere la situazione costantemente sotto controllo”.

Contemporaneamente all’entrata in vigore della nuova legge, il seco ha pubblicato un opuscolo che fornisce alle imprese svizzere indicazioni e consigli su come prevenire ogni comportamento illecito, dalla corruzione al nepotismo.

Trasparenza d’impresa

Il nuovo opuscolo sarà di sicura utilità per le imprese che operano nei paesi in via di sviluppo dove, spiega David Syz, c’è particolare bisogno di trasparenza delle imprese. “Dobbiamo persuadere le altre nazioni che si tratta di un elemento nel loro interesse. I paesi in via di sviluppo devono aprire i loro mercati e renderli più trasparenti: è qualcosa da cui tutti avrebbero da guadagnare”.

Rolf Jeker è vice presidente della SGS, un’organizzazione con sede a Ginevra che si occupa di ispezioni commerciali. Racconta di avere avuto a che fare con molti episodi di corruzione, spesso senza successo. “Abbiamo avuto parecchi casi, gare d’appalto pubbliche, nei quali la nostra offerta era competitiva in termini di prezzo e qualità, ma è stata respinta senza alcuna spiegazione”.

Secondo Jeker, le imprese tentano sempre più spesso di portare questi tipi di corruzione all’attenzione delle autorità politiche responsabili, anche passando per la Banca Mondiale o altre istituzioni finanziarie. Ma in definitiva sostiene – l’unica strada per sconfiggere la corruzione consiste nell’essere in grado di stracciare la concorrenza quanto a prezzi e qualità.

Ma la Svizzera può fare di più

Nonostante le ultime misure anti frode, molti pensano che si potrebbe fare ancora molto, per lottare contro la corruzione. Secondo Transparency International (TI), un’organizzazione non governativa fondata per combattere la corruzione globale, la Svizzera deve ratificare anche altri trattati internazionali specifici, come la convenzione anti corruzione del Consiglio d’Europa.

“Dovrebbe essere ratificata l’anno prossimo”, spiega a swissinfo Philippe Lévy, presidente di TI Svizzera. “Sarà di aiuto per porre un freno alla corruzione fra due privati, nonché nella protezione degli informatori, individui che spesso assumono enormi rischi personali”.

Nel 2002, l’annuale rapporto sulla corruzione di Transparency International collocava la Svizzera al dodicesimo posto, su 102 paesi presi in considerazione.

swissinfo, Vanessa Mock
(traduzione di Serena Tinari)

Oltre alla pena massima di cinque anni di reclusione per i responsabili di corruzione, dal primo ottobre anche le imprese possono essere punite con una multa fino a cinque milioni di franchi.

Le imprese operanti in ambito internazionale si trovano quindi a dover sviluppare strategie e misure per prevenire la corruzione in situazioni spesso difficili, per evitare di incorrere in conseguenze legali.

Questa sfida è particolarmente difficile per le piccole e medie imprese, secondo il Segretariato di stato per l’economia.

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