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La Svizzera in ritardo sulle riforme

Secondo Avenir Suisse, le persone anziane dovranno lavorare più a lungo Keystone

In ambito di politica sociale ed economica, Germania e Austria fanno meglio della Svizzera. Lo dice uno studio di Avenir Suisse, think tank dell'economia.

Secondo il “barometro delle riforme”, i problemi principali della Svizzera riguardano la politica sociale, soprattutto la revisione dell’Assicurazione Vecchiaia e Superstiti.

Rispetto a Austria e Germania, alla Svizzera manca la volontà di realizzare riforme sociali e economiche.

La conclusione emana dal “barometro delle riforme” presentato giovedì a Berlino da Avenir Suisse e da due istituti di ricerca.

Il barometro ha permesso di analizzare le iniziative intraprese dai tre paesi in un contesto economico in mutazione, indica Avenir Suisse in un comunicato.

In effetti, la politica economica dei tre vicini è confrontata con le medesime sfide: globalizzazione, allargamento dell’UE e invecchiamento demografico.

La valutazione riguarda le misure politiche (e non i risultati) in quattro ambiti: mercato del lavoro, politica sociale, imposte e finanze e politica della competitività, della formazione e della ricerca.

Il paragone riguarda il periodo compreso tra settembre 2002 e settembre 2005.

Politica sociale difficile

I risultati dello studio sono senza appello per la Svizzera. Pur se il paese è in vantaggio rispetto ai suoi vicini in materia di reddito, disoccupazione, pressione fiscale e indebitamento, la politica svizzera “manca della volontà d’instaurare delle riforme durevoli”.

Per conservare il suo alto livello di vita, la Svizzera deve assolutamente intraprendere delle riforme, ha precisato Matthias Baumberger di Avenir Suisse.

Al proposito, secondo gli autori dello studio la politica sociale è particolarmente preoccupante. La 12esima revisione dell’Associazione Vecchiaia e superstiti (AVS) e le nuove regole per il finanziamento dell’AVS/Assicurazione Invalidità (AI) sono state giudicate negativamente, così come il fallimento della prima revisione della LaMal in parlamento.

La quinta revisione dell’AI non è sostenibile a lungo termine, sottolinea inoltre Avenir Suisse, laboratorio d’idee dell’economia svizzera.

Aspetti positivi

Accanto a queste critiche, Avenir Suisse ritiene tuttavia positive le riforme riguardanti le spese dello Stato. Ad esempio, i tentativi di migliorare l’imposizione delle aziende hanno spinto verso l’alto gli indicatori sulle imposte e sulla politica delle finanze.

L’altro giudizio positivo concerne invece la politica della competitività, della formazione e della ricerca.

In questo caso, il risultato è influenzato da diversi progetti di riforma: la nuova legge sui cartelli, la revisione della legge sul mercato interno e l’aumento degli investimenti pubblici nella ricerca.

Al contrario, il rifiuto popolare della liberalizzazione del mercato dell’elettricità nell’autunno del 2002 ha un po’ penalizzato il risultato.

Austria vincente

L’Austria giunge in testa alla classifica ottenendo risultati positivi in tutti i settori. La Germania si piazza subito dietro. Le sue pecche riguardano soprattutto l’imposizione fiscale e le finanze.

Al proposito, il barometro deplora l’incapacità tedesca di riequilibrare un budget pesantemente deficitario.

Questo “barometro delle riforme” sarà aggiornato ogni 6 mesi. È stato originariamente sviluppato dall’Istituto d’economia di Colonia per misurare le riforme politiche realizzate dal governo tedesco.

swissinfo e agenzie

Avenir Suisse è stato creato nel 1999 da 14 tra le più grandi multinazionali svizzere (UBS, CS, Nestlé, Novartis, eccetera).

Il gruppo si autodefinisce “difensore dell’economia di mercato a sostegno di una visione liberale del mondo e della società”.

La sua posizione politica è chiara: “Le forze di mercato devono in regola generale beneficiare del più grande margine di manovra possibile” e “lo Stato non deve intervenire in prima istanza nella risoluzione dei problemi”.

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