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La Svizzera intensifica l’aiuto in Libano

La ricostruzione sarà faticosa dopo 34 giorni di guerra Keystone

La Svizzera vuole impiegare il più rapidamente possibile 14,4 milioni di franchi per aiutare le vittime del conflitto armato in Libano.

Toni Frisch, delegato del governo agli aiuti umanitari, ha presentato il programma denominato «Ritorno ai villaggi» durante una visita di tre giorni in Libano.

La Svizzera ha lanciato il progetto «Ritorno ai villaggi» per aiutare le popolazioni del sud del Libano a tornare nelle proprie località, alcune delle quali completamente distrutte durante le ostilità tra l’esercito israeliano e la milizia sciita Hezbollah, ha spiegato Frisch in una conferenza stampa a Beirut al termine della sua visita di tre giorni nella regione. Occorre effettuare una «pulizia» di strade, case e campi da munizioni inesplose e rendere nuovamente possibile l’approvvigionamento dell’acqua, ha aggiunto.

Lo scopo è fare in modo che le persone possano tornare a condizioni di vita quasi normali, «lavoriamo là dove i bisogni sono maggiori», ha detto Frisch. Molte famiglie hanno perso tutto: casa, lavoro e paese. «Vogliamo aiutare in modo da dare a queste persone un po’ di speranza», ha precisato alla presenza dell’ambasciatore svizzero in Libano Françis Barras e del vicedirettore del consiglio libanese per la ricostruzione Alan Kordahi.

La Direzione svizzera dello sviluppo e della cooperazione (DSC) progetta di rendere accessibile l’acqua potabile e i medicinali agli abitanti dei villaggi di Zebkin e Kafra, nel sud del Libano. Un esperto elvetico per l’approvvigionamento di acqua sta valutando la situazione per trovare una soluzione. Intanto uno dei cinque prefabbricati ad uso sanitario dell’esercito svizzero è giunto venerdì in Libano, ha detto Frisch.

Operazioni di sminamento

Prima di procedere ai lavori occorre tuttavia ripulire la regione dalle munizioni e dalle bombe a grappolo inesplose: l’incarico è già stato affidato all’Onu, ha detto Frisch. Secondo le Nazioni Unite, l’esercito israeliano ha disseminato nel Libano almeno 1,2 milioni di questi pericolosi resti di munizioni della guerra. La Svizzera, che contribuisce ai lavori di «pulizia» dei campi e delle strade, ha inviato sul posto esperti per aiutare alla formazione di sminatori.

I lavori per ripristinare le scuole – la ripresa delle lezioni è prevista per il primo ottobre – sono stati avviati. Nel corso delle prossime due settimane, il Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) vuole riparare una cinquantina di edifici scolastici che hanno subito danni: i lavori sono effettuati da imprese di costruzione locali, ha precisato Frisch.

Il delegato elvetico si è d’altra parte rallegrato per il fatto che la Svizzera si sia impegnata non solo per il Libano ma anche per aiutare i territori palestinesi. Berna ha aumentato di 4,5 milioni di franchi il suo contributo per questa regione.

Altri sviluppi

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Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)

Questo contenuto è stato pubblicato al La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) preposta alla cooperazione internazionale. Questo organismo effettua azioni dirette, sostiene programmi di organizzazioni multilaterali e finanzia programmi di opere umanitarie svizzere ed internazionali, in particolare nei settori dello sviluppo, dell’aiuto umanitario (incluso il Corpo svizzero di aiuto umanitario)…

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Centri ricreativi

L’organizzazione Terre des hommes ha da parte sua messo in funzione una decina di centri ricreativi che accoglieranno a partire da settimana prossima circa 10’000 bambini della regione di Tyr, nel sud del Libano.

In particolare saranno proposti atelier di canto, danza e sport a bambini di 15-20 villaggi, ha indicato all’ATS il portavoce di Terres des hommes Pierre Zwahlen. Il progetto che sarà portato avanti per sei mesi potrà essere prolungato, ha precisato.

Giovedì a Bucarest, a margine dell’XI vertice della francofonia, il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger, aveva annunciato che la Svizzera sbloccherà un milione di franchi per pulire le coste libanesi inquinate da una marea nera durante la guerra.

swissinfo e agenzie

Il conflitto tra le milizia Hezbollah e Israele è terminato il 14 agosto, dopo 34 giorni, grazie ad un cessate il fuoco che dura tuttora.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, il conflitto armato ha causato 1’187 vittime civili e danneggiati gravemente 15’000 abitazioni, 80 ponti e 94 strade.
Il governo libanese stima che i danni alle infrastrutture ammontino a 3,6 miliardi di dollari (4,6 miliardi di franchi).

La Svizzera partecipa con un totale di 16 milioni di dollari (20 milioni di franchi svizzeri) agli aiuti umanitari nella regione. Di questi, 3,2 milioni di dollari (4 milioni di franchi) sono destinati al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

Il governo svizzero ha accettato il 6 settembre di concedere un ulteriore credito di 11,5 milioni di dollari (14,4 milioni di franchi) per gli sforzi di ricostruzione in Libano.

Altri 4,5 milioni di dollari (5,6 milioni di franchi) sono destinati alla popolazione dei Territori palestinesi.

Nel suo ultimo rapporto sulle attività in Libano, pubblicato venerdì, il Comitato internazionale della Croce Rossa comunica di aver contribuito a garantire l’approvvigionamento idrico a 400’000 persone nella periferia sud di Beirut.

Continua inoltre a sostenere i servizi medici offerti dalla Croce Rossa libanese e contribuisce all’offerta di un pronto soccorso.

Rifugiati interni e altre persone a rischio continuano a ricevere alimenti ed altri generi di prima necessità dal CICR.

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